Cultura e Spettacoli

Che cosa è l’Epifania per la Chiesa cattolica?

Ne chiariamo il senso col teologo ed iconografo barese, padre Antonio Calisi

 

Il sei gennaio, in tutto il mondo cattolico, si celebra la solennità della Epifania del Signore

 

Che cosa è l’Epifania?

 

“L’Epifania, conosciuta come “Teofania” nella tradizione cristiana orientale, è una festa che commemora la visita dei Magi, il battesimo dei Gesù e le nozze di Cana.

La parola Epifania deriva dal greco epipháneia, che significa manifestazione. Nel greco classico era usato per l’apparizione dell’alba, di un nemico in guerra, ma soprattutto per la manifestazione di una divinità a un fedele (una teofania). Nella traduzione greca dell’Antico Testamento (Settanta), la parola è usata per indicare una manifestazione del Dio d’Israele (2Mac15,27) mentre nel Nuovo Testamento la parola è usata da Paolo nella Seconda Lettera al suo discepolo Timoteo (1,10) per riferirsi alla nascita di Cristo o alla sua apparizione dopo la sua risurrezione e cinque volte per riferirsi alla sua Seconda Venuta”.

 

Ha a che fare con i magi?

 

“L’Epifania viene celebrata sia dalla Chiesa d’Oriente che da quella d’Occidente, ma la differenza principale tra le due riguarda proprio gli eventi che la festa commemora. Per i cristiani occidentali, la festa commemora principalmente (ma non esclusivamente) la visita dei Magi a Gesù Bambino e quindi la manifestazione fisica di Gesù Cristo ai Gentili, poiché i magi rappresentavano i popoli non ebrei del mondo, con solo un piccolo riferimento al battesimo di Gesù e al miracolo delle nozze di Cana come prima manifestazione della vita pubblica di Cristo. Le chiese orientali, invece, celebrano il Battesimo di Gesù Cristo nel Giordano”.

 

Qual è suo significato teologico?

 

“In entrambe le tradizioni, l’essenza della festa è la stessa: la manifestazione di Cristo al mondo (sia come bambino che nel Giordano) e il mistero dell’Incarnazione.

Nelle chiese orientali l’enfasi di questa festa è sullo splendore e sulla rivelazione di Gesù Cristo come Messia e Seconda Persona della Trinità al momento del suo battesimo. Si celebra anche perché, il battesimo di Gesù nel fiume Giordano da parte di San Giovanni Battista, segna la manifestazione delle tre Persone della Santa Trinità che si rivelarono contemporaneamente all’umanità: la voce dal cielo di Dio Padre, Dio Figlio battezzato nel fiume e Dio Spirito Santo sotto l’aspetto di colomba che scende dal cielo. Pertanto il giorno è considerato una festa trinitaria. Gli orientali considerano il Battesimo di Gesù il primo passo verso la Crocifissione poiché ci sono alcuni paralleli nell’innografia usata in questo giorno e negli inni cantati il Venerdì Santo”.

 

Come si celebra nella chiesa cattolica di rito bizantino?

 

“La vigilia della festa si chiama in greco Paramonì e viene osservata come giorno di digiuno rigoroso in cui i fedeli, fisicamente abili, si astengono dal cibo fino al tramonto. In questo giorno si celebrano le Grandi Ore, legando così questa festa con la Natività e il Venerdì Santo. Le Grandi Ore sono seguite dalla Divina Liturgia di San Basilio che unisce i Vespri con la Divina Liturgia. Durante i Vespri si leggono quindici letture dell’Antico Testamento che prefigurano il Battesimo di Cristo e si cantano antifone speciali.

Nel giorno della festa si esegue il rito della Grande Benedizione delle Acque. Dopo la Divina Liturgia, il clero e il popolo si recano in processione con la croce, verso lo specchio d’acqua più vicino, sia esso una spiaggia, un porto, una banchina, un fiume, un lago, una piscina, un deposito d’acqua, ecc. (idealmente, dovrebbe essere uno specchio d’acqua viva), dove al termine della cerimonia il sacerdote benedirà le acque. L’acqua che viene benedetta in questo giorno è chiamata “Acqua della Teofania” o solo “acqua santa” e viene portata a casa dai fedeli e usata per benedire. Le persone non solo benediranno se stesse e le loro case, aspergendosi con l’acqua santa, ma la berranno poiché l’acqua santa si differenzia dall’acqua ordinaria in virtù dell’incorruttibilità conferitale da una benedizione che ne trasforma la natura stessa.

Durante la festa il sacerdote inizierà a fare il giro delle case dei parrocchiani per benedirli, con la croce e un ramo di basilico e quindi attraverserà l’intera casa, i giardini e gli edifici esterni, benedicendoli con l’Acqua della Teofania appena benedetta, mentre tutti canteranno inni, Troparion e il Kontakion della festa. La Festa della Teofania è seguita da otto giorni di festa in cui vengono sospese le normali regole del digiuno. Al sabato e alla domenica dopo la Teofania sono assegnate letture speciali, che riguardano la tentazione di Cristo e la penitenza e la perseveranza nella lotta cristiana. Esiste quindi un continuumliturgico tra la festa della Teofania e l’inizio della Grande Quaresima”.

 

Davvero conclude il ciclo natalizio?

 

“Nella Chiesa cattolica, il tempo del Natale va dai Primi Vespri della Natività del Signore fino alla domenica dopo l’Epifania o dopo il 6 gennaio compresa e il Tempo Ordinario inizia dal lunedì che segue la domenica successiva al 6 gennaio. Alcune comunità che celebrano la Messa tridentina prolungano il periodo fino a quaranta giorni, concludendo tradizionalmente il periodo natalizio con la Candelora (2 febbraio).”

 

Perché gli ortodossi festeggiano il Natale il 7 gennaio?

 

“La maggior parte delle chiese ortodosse utilizzano il calendario Giuliano, di Giulio Cesare, creato nel 45 a. C. e non hanno adottato il calendario Gregoriano proposto da papa Gregorio XIII che decise di modificare il precedente. Per questo motivo i giorni tra il 5 e 14 ottobre del 1582 furono cancellati e quindi il 25 dicembre diventò il 7 gennaio, tuttavia gli ortodossi festeggiano il Natale il 25 dicembre solo che nel loro calendario questa data cade il 7 gennaio.”

BV

 


Pubblicato il 6 Gennaio 2024

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