Cronaca

“Che fine ha fatto la task force di esperti e scienziati?”

Al rientro dalla pausa per le festività natalizie e di fine anno il neo governatore pugliese, Michele Emiliano, ha assicurato che la Regione varerà in tempi rapidi un nuovo piano di contrasto alla Xylella fastidiosa. Un piano alternativo a quello “Siletti” che, recependo a pieno le direttive della Ue, prevedeva – come è noto – l’abbattimento degli ulivi infetti e di tutti gli adiacenti in una fascia di cento metri da quelli colpiti dal batterio killer che ne produce l’essiccamento. Il nuovo piano, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe prevedere l’adozione di misure finalizzate al ritorno all’antico nella coltivazione degli ulivi, a cominciare dall’utilizzo ridotto di pesticidi ed all’immediata messa in atto di buone pratiche agronomiche, supportate dall’applicazione di nuove sperimentazioni come le nanotecnologie. Insomma, tutte le possibili tecniche di coltivazione agricola tradizionale o sperimentale ad eccezione del taglio degli ulivi che, come è noto, lo scorso dicembre è stato vietato dalla Procura di Lecce con un decreto di sequestro penale cautelativo, confermato poi dal gip. In realtà, escludendo gli abbattimenti, non ci sarebbe nulla di nuovo rispetto a quanto già scritto nel decreto ministeriale, emesso per ordine dell’Ue, e che stabilisce le misure di contrasto alla diffusione della malattia degli ulivi che sta falcidiando intere estensioni ulivetate del basso Salento. L’obiettivo della Regione è di uscire quanto prima dalla fase emergenziale, che comunque era in scadenza il prossimo febbraio, per proseguire la lotta al batterio degli ulivi con un’attività ordinaria e programmata di interventi coinvolgendo tutti i titolari e conduttori degli uliveti già colpiti dalla Xylella o a rischio di epidemia. Però, le notizie che giungono dagli Organi esecutivi della Commissione europea non sono certo confortanti per i pugliesi, perché Bruxelles, intanto, va avanti con la procedura d’infrazione in capo allo Stato italiano, per la mancata eradicazione di tutti gli ulivi colpiti dalla Xylella. Infatti, secondo indiscrezioni, l’Ue si appresterebbe a varare un pacchetto di multe per sanzionare i ritardi nella diffusione della malattia, in particolare per i mancati abbattimenti degli ulivi infetti. L’infrazione comunitaria, oltre alle sanzioni economiche all’Italia, dovrebbe prevedere anche il blocco immediato del comparto florovivaistico nazionale. Blocco che il ministro alle Politiche agricole del governo Renzi, Maurizio Martina, intende sicuramente scongiurare, per cui a breve invierà alla Commissari europea  una relazione dettagliata di controdeduzioni su cui sta già lavorando la Protezione civile e la Regione Puglia. Nel dossier non potrà, ovviamente, non essere inserito un capitolo dedicato all’inchiesta aperta dalla Procura di Lecce sulla vicenda della Xylella. Intervento, quest’ultimo, della magistratura penale che, di fatto, ha costretto la Regione a liquidare il ‘piano Silenti’ e, quindi, a disattendere la disposizione comunitaria di eradicazione degli ulivi infetti. Intanto, tra le forze di opposizione, a far sentire la propria voce sui ritardi accumulati dalla Regione nell’azione di contrasto alla Xylella è il consigliere di Forza Italia della provincia di Bari nell’Aula di via Capruzzi, Domenico Damascelli, che con una nota, alquanto ironica, ancora una volta rileva: “Leggiamo, non senza un pizzico di stupore, che il presidente Emiliano stia cercando altre persone per comporre uno staff per la Xylella. Una domanda sorge spontanea: che fine ha fatto la task force che ha organizzato con esperti e scienziati?” Ed il riferimento dell’esponente forzista è allo staff tecnico-scientifico composto da circa una cinquantina tra luminari ed esperti della materia che il governatore Emiliano ha insediato lo scorso 16 novembre, mettendo a disposizione risorse regionali per circa due milioni di Euro. “E’ incredibile – ha proseguito Damascelli – dover prendere atto che siamo ancora al punto di partenza e che nessuna iniziativa di Emiliano abbia portato alcun risultato, se non esclusivamente mediatico. Il sospetto che anche la task force di esperti fosse un modo della Giunta per prendere tempo, l’abbiamo avuto fin da subito. Ed oggi viene confermato dall’ennesima ricerca di persone che possano, in team, affrontare la questione”. “Nel frattempo – ha affermato l’esponente regionale di Fi – la Xylella continua a divorare i terreni salentini e Renzi pensa ad un decreto per aggirare l’ostacolo del sequestro della magistratura”. E, continuando, dichiara: “Adesso, però, sarebbe il caso che qualcuno suonasse la sveglia al presidente della Giunta regionale: è possibile che dopo mesi di ricerche e riunioni di studiosi, non si sia trovata una sola soluzione per la lotta al batterio?” Il dubbio dell’esponente di opposizione di centrodestra alla Regione è che “Forse qualcuno nella maggioranza pensa di risolvere il problema costituendo puntualmente nuovi staff e tornando, ancora una volta, all’anno zero”. Il problema vero, però, potrebbe essere che sulla vicenda della Xylella fastidiosa non è soltanto il governatore pugliese, Emiliano, che forse non sa ancora con esattezza “che pesci prendere”, perché anche Roma su tale problematica le idee non sono affatto chiare tanto che, fino a prima del blocco della Magistratura leccese degli abbattimenti, Regione e Governo nazionale sono andati, come suole dirsi, a rimorchio della Ue.

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 7 Gennaio 2016

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