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Che fine hanno fatto i soldi di ‘Ritorno al Futuro”?

Riemergono da passato le ombre sul futuro, o meglio sulla gestione del ‘Ritorno al futuro’, i bandi riservati ai giovani laureati per poter frequentare a spese della Regione Puglia master e corsi di specializzazione. In un’interrogazione a risposta scritta rivolta a presidente della Regione e assessora alla Formazione Professionale, il consigliere e vicepresidente del Consiglio Nino Marmo (PdL) ha messo in fila tutti i suoi dubbi, evidenziando che: “con determinazione del dirigente del Servizio Formazione professionale n. 1591 del 2 dicembre 2009, successivamente rettificata dallo stesso dirigente con quella n. 1659 del 21 dicembre, fu approvato l´avviso pubblico n. 18/2009 per la presentazione delle istanze e candidature per la concessione di borse di studio per la frequenza di master ‘post lauream’ da svolgersi in Italia e all´Estero. Con varie successive determinazioni e relative modifiche, la Regione ha poi approvato le graduatorie definitive in relazione alle tre `macro aree´ scientifica-economica-umanistica. Da ultimo, con determinazione n. 599 del 22 marzo scorso, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (Burp n. 55 del 14/4/2011) s’è altresì provveduto ad approvare una ulteriore rettifica con la quale s’è preso atto d’una serie di accoglimenti, rinunce e decadenze di domande, con conseguenti economie pari a 4 milioni e 145 mila euro ed un incremento di spesa pari a circa 187 mila euro. Un quadro definitivo che, come annota ancora lo scrupoloso consigliere regionale, ha comportato un’economia complessiva di 3 milioni e 957 mila 500 euro. Ma queste economie (e qua sta il conquibus, come si dice…) non sono state utilizzate per far scorrere le graduatorie: come mai? Marmo ci pensa un po’ su e dopo, con l’interrogazione rivolta a Nichi Vendola e Alba Sasso, constata che: “…l´avviso pubblico n. 18/2009, approvato e pubblicato sul BURP n. 194 supplemento del 3/12/2009, alla lettera I) delle indicazioni `tempi ed esiti delle istruttorie´ recita testualmente che in fase di approvazione delle graduatorie di merito, le risorse non utilizzate per carenza di beneficiari, in una o più classi, saranno riassegnate proporzionalmente ad altre classi in cui risultino candidati ammissibili e non finanziabili per esaurimento delle risorse finanziarie assegnate. Lo stesso criterio sarà utilizzato, sempre per i bandi del ‘Ritorno al Futuro’, in caso di economie rivenienti da rinunce pervenute successivamente alla pubblicazione delle graduatorie”. E allora, perché non si sono rispettati i criteri fissati dal bando? Insomma, non sembra proprio legittimo l´operato di chi dirige il Servizio Formazione professionale. Oltretutto, sembra strano che l’ultima determinazione dirigenziale di marzo contenente rinunce e relativo nuovo quadro degli aventi diritto, sia stata resa nota con la pubblicazione sul BURP in prossimità delle feste pasquali, mentre la determinazione stessa non è stata nemmeno inserita sul portale della Formazione professionale, sicuramente più frequentato del BURP dagli aspiranti a ottenere il beneficio. Un vero e proprio espediente, sospetta Marmo, adottato per far decorrere il termine di trenta giorni necessario a impugnare l´illegittimo provvedimento e consentire, pertanto, al minor numero possibile di utenti di denunciare la lesione dei propri diritti. Con l’interrogazione già arrivata sulle scrivanie di capo della giunta e assessora alla Fp si chiede, quindi, per quali motivi non s’è proceduto allo scorrimento delle graduatorie, in relazione alle economie (3.957500,00 euro) certificate dal dirigente di Servizio della Formazione professionale, per il finanziamento dell´avviso pubblico n. 18/2009, meglio conosciuto come `Ritorno al Futuro’. Ma soprattutto come saranno utilizzate quelle economie, inizialmente destinate a far fruire al maggior numero possibile di persone le borse di studio per la frequenza di master ‘post lauream’, un principio sancito col bando pubblicato due anni fa e più volte proclamato da Vendola in persona… in passato!
Regali e illusioni per giovani laureati
Cinquemila e seicento giovani pugliesi, neo laureati, hanno scommesso sul loro futuro. Di  questi, 4615 ce l’hanno fatta: è passato più o meno un anno da quando sono stati ammessi dopo aver fatto affidamento su quella borsa di studio tanto sperata. Ma essere ammessi, per loro, non ha significato nulla. Solo 1264 giovani hanno realmente usufruito di quei finanziamenti per proseguire gli studi e partecipare ai master. Di cosa si tratta? ‘Ritorno al Futuro’ prende forma con un avviso pubblico afferente all’asse 4 del capitale umano che si occupa del finanziamento, attraverso borse di studio, di percorsi formativi post universitari. In particolare, è un finanziamento per i master, che possono essere fatti o da business school o dalla stessa università.  Al bando accedono laureati pugliesi, oppure ragazzi che risiedono da almeno due anni in Puglia che devono avere un modello Ise (modello di stato economico, ndr) massimo di 60 mila euro all’anno, con annesso certificato di disoccupazione. Nel 2010 si è inaugurata la terza edizione del bando per l’anno precedente con una partecipazione giovanile altissima: 5.600 laureati, di cui 4.614ammessi, ma solo 1.264 effettivamente finanziati. I criteri erano il punteggio della laurea ed età di conseguimento della stessa,  luogo del master (se previsto fuori dalla Regione aumentavano i punti); e l’ultimo requisito era inerente alla qualità e specificità del corso di studio. I percorsi di studio umanistici venivano valutati con meno punti rispetto a quelli scientifici. Ma i fondi erogati nel 2010 per il 2009 erano di gran lunga inferiori rispetto a quelli delle precedenti edizioni del bando. Solo il 27 % dei giovani ammessi sono stati finanziati. Il 73% è rimasto con un pugno di mosche in mano. La Giunta Regionale, nonostante le economie, non ha mai fatto nulla per approvare un provvedimento di integrazione dei fondi. Eppure Vendola e Losappio spinsero moltissimo i giovani delle ‘business school’ a partecipare al bando, arrivando a 5.600 domande con una vera operazione di marketing. Nella prima edizione hanno finanziato 3.200 borse, erogando 22 milioni di euro dei 40 stanziati, ma l’anno scorso alla Regione da 40 sono passati a 19 milioni, dimezzando i fondi. E le graduatorie, che dovevano essere pubblicati il 22 marzo, pochi giorni prima dalle elezioni regionali, uscirono a maggio. Vendola durante la campagna elettorale, dichiarò: “Mi farò carico di un’intera generazione di giovani pugliesi”.
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 5 Giugno 2011

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