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Che fine hanno fatto quei rifiuti ‘tombati’ a Santa Fara?

Proprio nei giorni in cui infuria la battaglia per la costruzione di un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti tra Bari e Modugno, c’è chi ricorda che sono trascorsi oramai quasi tre anni dal 6 marzo 2015 quando, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, il Corpo Forestale dello Stato Comando Stazione di Bari in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Bari, individuò una vasta area interessata dalla presenza di svariate tonnellate di materiale tombato, tra rifiuti speciali e amianto frantumato in una superficie di circa due ettari. La superficie interessata, tanto per intenderci, è collocata nelle vicinanze dell’Ipercoop di Santa Caterina, del ripetitore RAI e del Centro sportivo “Angiulli”. <<Questo è quello che i nostri occhi non hanno visto per molto tempo, dato che è stato possibile individuare le anomalie del sottosuolo solo tramite l’utilizzo del georadar. Intanto nei pressi delle aree identificate numerose sono state, negli anni, le realizzazioni di nuove edificazioni. A quanto pare, il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non si è mai fermato e continua a danneggiare irrimediabilmente il nostro ambiente. Non molto lontano dai rifiuti tombati, tra le campagne e i canali che circondano il centro commerciale “Santa Caterina”, infatti, abbiamo rilevato la presenza di numerosi cumuli di rifiuti. Questi luoghi oltretutto non sono molto distanti da abitazioni e campi coltivati>>, hanno già ricodato l’anno scorso i portavoce consiglieri penta stellati del Municipio II di Bari, Alessandra Simone e Claudio Carone. I quali hanno pure potuto chiarire come, nella lama situata a ridosso del centro commerciale e che interseca la via Santa Caterina, massiccia è la presenza di rifiuti di vario genere lungo le pareti della stessa, tra cui  pneumatici, materiale di risulta e amianto. <<Invieremo una segnalazione agli uffici competenti, al fine di richiedere la bonifica del sito e a maggiore controllo del territorio in questione>>, l’assicurazione di Simone e Carone, sperando che istituzioni e organi di controllo a tutela dell’ambiente intervengano prima di loro. Del resto sarebbe sufficiente scavare pochissimo per vedere pezzi di amianto frantumato: una discarica abusiva e pericolosa vicino alla Chiesa di Santa Fara non distante dal Policlinico Consorziale, dal centro commerciale Ipercoop e dalle nuove aree densamente abitate nei palazzi costruiti da poco. E non risulta che gli organi competenti abbiano sloggiato dal sottosuolo quei rifiuti pericolosi, rifiuti speciali che sarebbero ancora là per il rischio di disperdere nell’atmosfera fibre di amianto, un rischio ancora maggiore del lasciarli tombati là dove si trovavano. Dopo l’intervento della magistratura è stato appurato che la discarica si estenderebbe per circa un paio di ettari, con amianto sotto terra oltre ad altri materiali nocivi per la salute interrati in quel punto da chissà quanti anni, tenendo conto che oltre ad ospedali, abitazioni e uffici, nella zona poco distante c’è pure il Centro Ginnastica ‘Angiulli’, frequentatissimo. (adl)


Pubblicato il 21 Febbraio 2018

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