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Che si chiamino “Circoscrizioni” o “Municipi” l’andazzo non cambia

 

Che si chiamino “Circoscrizioni” o “Municipi” per i componenti consiliari l’andazzo non cambia. Infatti, per i consiglieri l’interesse principale verosimilmente non è quello di risolvere i problemi delle realtà cittadine che rappresentano, ma quello più concreto di incassare i gettoni di presenza nel numero massimo consentito per ogni mese. E difatti, se così non fosse, non ci sarebbe alcuna necessità di convocare sedute di commissione di un Organo di decentramento amministrativo, qual è il Municipio, in periodo ferragostano o di infrafestività natalizie, come è accaduto recentemente al IV Municipio barese, quello di Carbonara-Ceglie-Loseto, e reso noto dal locale consigliere del M5S, Vito Saliano. “Il Movimento 5 Stelle di Bari – ha rilevato Saliano con una nota –  aveva richiesto tramite i propri consiglieri municipali la sospensione delle commissioni consiliari nel periodo dal 28 dicembre 2015 al 5 gennaio 2016, ritenendole inutili ed
inopportune, in quanto gli ordini del giorno proposti non rivestivano alcun carattere di urgenza”. Da non dimenticare, infatti, che i cinque Municipi baresi sono soltanto Organi consultivi privi di poteri concreti, titolari di limitatissime ed irrisorie funzioni affidategli per delega e che di certo non rivestono i connotati dell’indifferibilità ed urgenza. Per cui, proseguendo nella nota, il portavoce del M5S al IV Municipio ha pure dichiarato che tale sua “proposta è stata bocciata dalla Maggioranza e dal Presidente della Commissione”. Ma ciò che più sorprende della denuncia dell’esponente municipale pentastellato è che poi “Analizzando i verbali della Prima Commissione del Municipio 4 l’ordine del giorno ‘Comunicazioni’ è presente sia il 28-29-30-31 dicembre 2015 che
il 4 gennaio 2016”. E sempre Saliano, entrando nel merito di tali sedute, afferma: “Durante tali commissioni sono stati comunicati sviluppi sul confezionamento/distribuzione dei doni raccolti da devolvere in beneficienza, sono state ricordate ai consiglieri le date (già note) di manifestazioni sul territorio esprimendo giudizi in merito e sono state più volte richieste le dimissioni del Presidente della commissione per risolvere lo stallo produttivo”. Ed ancora: “Due commissioni hanno visto ordini del giorno differenti: – il 29 dicembre 2015 si doveva discutere anche della ‘Istituzione del comitato di controllo del palazzetto’ ma si è rimandato alla ‘prossima seduta’; – il 5 gennaio 2016 con ‘Progetto scolarizzazione bambini Rom’ un consigliere di minoranza ha fatto rilevare il solito ‘agire’ del Comune senza informare e coinvolgere il Municipio sulle materie sociali di grande impatto”.  Sedute, quelle di infrafestività natalizie al Municipio 4 che, a conti fatti, alla cassa del Comune di Bari sono costate ben “26 gettoni di presenza, quasi mille Euro lordi di cui ogni cittadino avrebbe fatto certamente miglior uso” ha concluso Saliani nella sua nota di denuncia/protesta. Fin qui il commento dell’esponente penta stellato ad un andazzo a dir poco scandaloso che riguarda quello delle sedute inutili, e in taluni casi forse anche irregolari per i temi trattati, delle commissioni consiliari dei Municipi baresi. Però, ciò che invece nessuna forza politica di rilevo, sia di opposizione che di maggioranza, non ha mai denunciato è la completa “inutilità amministrativa” di Organi politici di decentramento amministrativo in una città come Bari. Dove, sia per dimensioni demografiche che per un eccessivo accentramento di poteri da parte dell’esecutivo comunale a prescindere dal colore politico rappresentato, oltre che dagli Uffici comunali centrali, i 5 Municipi rapprendano un “lusso politico” di cui la comunità barese potrebbe farne volentieri a meno, perché il decentramento amministrativo non ha mai funzionato per ben 33 anni con le 9 Circoscrizioni, non funziona ancor di più adesso con i Municipi, che nella sostanza si stanno rivelando ancor più fallimentari. Infatti, problematiche e disservizi si accumulano sempre di più nel centro cittadino come in periferia (anzi, queste diventano sempre più periferia!) e gli attuali 5 Organi del decentramento comunale barese servono solo a fare da valvola di sfogo per le sempre più numerose lamentele dei cittadini. Per cui denunciare, come ha fatto il rappresentante del M5S del Municipio 4, talune casi di mala politica quasi che fosse un’eccezione per un Organo di decentramento amministrativo barese è cosa assai risibile, perché sono sempre di più ormai i cittadini  che ritengono che al Comune di Bari, per come stanno i fatti, è di per l’intero Istituto di decentramento un eclatante esempio di mala politica amministrativa. Esempio che, come si ricorderà, è tale non da oggi, ma sin da quando agli inizi degli anni 2000 sono stati elevati gli emolumenti anche dei rappresentati politici circoscrizionali e, soprattutto, introdotti i gettoni di presenza anche per le commissioni circoscrizionali o municipali che dir si voglia. Ma, stando sempre alle cronache, non si può neppure non rilevare che in ambito barese il cattivo esempio non è di certo solo alla coda dell’apparato politico (i Municipi), ma è soprattutto al centro, dove anche le commissioni consiliari del Comune in quanto a “gettoni inutili” non sono affatto da meno.  

Giuseppe Palella

   


Pubblicato il 8 Gennaio 2016

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