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‘Che storia la Bari – 25 racconti popolari’, il libro sui biancorossi che hanno riscritto la storia

 

Un film emozionante, una fiaba con il lieto fine, qualcosa di epico e mai visto prima è quello che è successo al Bari calcio e ai suoi tifosi. Una della pagine più belle della storia del calcio italiano, una di quelle imprese da raccontare ai propri nipoti ha dimostrato come, pur non avendo raggiunto il traguardo della serie A, si possa gioire come per la vittoria di una Coppa del Mondo o di una Champions. E’ così che a Bari i tifosi assieme ai loro beniamini giocatori hanno vinto il loro Mondiale della sfida, dell’entusiasmo e della simpatia. I campioni biancorossi hanno dimostrato un attaccamento unico alla maglia, guidati da più allenatori e da uno staff molto organizzato e combattivo come pochi. Cristiano Carriero e Mirko Cafaro, due giovani baresi talentuosi, che vivono rispettivamente a Jesi e a Milano, hanno ideato il progetto di scrivere 25 storie fantastiche e creato l’instant book e libro ‘Che storia la Bari – 25 racconti popolari’, edito dalla Gelsorosso. La storia è scritta a più mani da 25 ragazzi provenienti da varie città, accomunati dalla fede e dalla passione per la squadra biancorossa arrivata ad un passo dal realizzare un sogno, soltanto rimandato. La prefazione del libro è opera di Gianluca Paparesta, colui che ha raccolto il Bari dalle ceneri di un fallimento.

La redazione del Quotidiano di Bari ha intervistato uno degli ideatori del progetto, Mirko Cafaro, ex voce di TeleBari e RadioBari ed addetto stampa per due stagioni consecutive del Cus Bari, ai tempi di Giovanni Putignano e capitan Domenico Morena. Da sabato il libro, oltre ad essere già presente online presso il Bari Point e la stessa casa editrice, Gelsorosso, presente da ieri anche presso la libreria Feltrinelli.

Dove e quando nasce l’idea di scrivere un libro a più mani?

L’idea è nata dopo Crotone-Bari, spareggio per avere accesso alla semifinale di play off, quando con Cristiano (Carriero, ndr) ci siamo trovati d’accordo nel dire che sarebbe stato delittuoso non lasciare traccia della passata incredibile stagione. Da lì abbiamo immaginato di costituire una “squadra” di narratori o storyteller ed il progetto ha avuto il suo start up, giorno dopo giorno, modellandosi sulla base degli eventi che si susseguivano e anche grazie alle istanze delle tante persone che hanno aderito subito, con grande entusiasmo, alla nostra iniziativa.

Ti rileggerai? Quali aspettative avete?

Rileggo le parti del libro continuamente e, ogni volta, mi sembra di scorgere particolari e dettagli nuovi. Aspettative? Ci auguriamo che il libro possa essere per i lettori quello che è stato per noi scriverlo: una gioia, un tuffo nelle emozioni.

Può anche una ‘Cenerentola’ come la Bari trovare il lieto fine, pur non conquistando la finale e la promozione che avrebbe meritato?

Chiariamo subito: Bari è una grande piazza e merita uno squadrone all’altezza dei sogni dei propri tifosi. La definizione di “Cenerentola’ purtroppo è dovuta alle ultime altalenanti stagioni in cui si è toccato abbondantemente il fondo, per fortuna non sul piano sportivo grazie al contributo di grandi professionalità. Ciò detto, Bari ha trovato il suo lieto fine: è riuscita a riavvicinare a sé la gente ed è fantastico e assolutamente insolito veder festeggiare una non-promozione.

L’Italia ed il movimento calcistico italiano sono usciti dal Mondiale di Brasile 2014 con le ossa rotte, non centrando la qualificazione agli ottavi di finale per la seconda volta consecutiva. Si può imparare una lezione di vita dalle 25 storie sulla Bari?

Non abbiamo la presunzione di impartire lezioni. Il nostro intento è stato raccontare quello che stavamo vivendo, ciascuno con il proprio punto di vista. Solo Sciaudone e compagni possono impartire una lezione: il modo in cui hanno lottato sino all’ultimo momento, sia pure nelle difficoltà, è stato encomiabile e sicuramente l’antitesi di quanto fatto vedere in Brasile dai 23 in maglia azzurra.  

Il 30 Luglio il Bari giocherà probabilmente davanti ad un San Nicola pieno, una sfida dal sapore europeo contro l’Olympique Marseille. Bari può cominciare a sognare in grande e ad ambire, come è successo quest’anno per il Torino, ad una partecipazione all’Europa League o a qualcosa di più?

Un passo alla volta. E’ giusto che anche i tifosi, come del resto hanno fatto quest’anno, prendano coscienza della necessità di crescere gradatamente, senza bruciare le tappe. Da quello che abbiamo assistito sinora sembrano esserci tutti i presupposti. Non resta che aspettare e sostenere la nuova società di Gianluca Paparesta.

Marco Iusco

 


Pubblicato il 28 Giugno 2014

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