Chi mal ‘conferisce’ paga
Un operario è stato multato per cento euro da due Vigili Urbani che qualche giorno fa lo sorprendevano in via Oberdan mentre ‘conferiva’ in un cassonetto dell’indifferenziata un cartone contenente mattonelle in ceramica frantumate. I sostenitori della difesa dell’ambiente saranno contenti. Lo saremmo anche noi se il ‘colpo’ messo a segno dalla solerte pattuglia rientrasse in un ben definito disegno di contrasto. Invece non esiste nessun piano di guerra e l’operaio multato ha ragione di ritenersi sfortunato. Ciò significa che chi per strada impunemente sputa, abbandona cartacce o interi salotti può continuare a sentirsi al sicuro ; e non parliamo di deiezioni canine. Ma torniamo ai cassonetti. Dove sono i Vigili quando i rifiuti vengono conferiti fuori orario? Dove sono i Vigili quando intoccabili rom, barboni e miserabili cavano dai cassonetti ogni porcheria che nove volte su dieci rimane abbandonata sul selciato? Nessuno pretende dai rappresentanti dell’autorità comunale che stiano di guardia pure nel caso che la plastica finisca nel contenitore del vetro e viceversa, ma un “cartone” che contenga “mattonelle in ceramica frantumata” non può contenere molto materiale di scarto, diversamente si spaccherebbe. Dunque si tratta solo di qualche chilo di rifiuto ‘proibito’. Solo in misura infinitesimale una decina di chili di pietruzze e polvere può ostacolare l’opera di ‘trattamento’ dell’indifferenziata. Avesse quel signore depositato gli stessi scarti nello stesso cartone ma avvolto dentro un bustone di plastica, nessun Vigile l’avrebbe ‘pizzicato’. L’analisi delle cose messe in piazza per effetto dello scempio firmato dai ‘rovistatori’ di cui sopra confermerebbe la leggerezza con cui ci liberiamo delle cose. Ficcati dentro buste anonime, finiscono nell’indifferenziata quantità di plastica, stoffa e carta. Alla raccolta differenziata crede sempre meno gente ; agendo di conseguenza, l’uomo della strada danneggia l’ambiente e la fa franca. Quello dell’operaio di via Oberdan è un caso minuscolo, è la classica rondine che non fa primavera. Dare spazio, anche ridotto, alla notizia non funge da deterrente, è altrettanto improduttivo che mettere alla gogna mediatica due ausiliari del traffico pizzicati mentre sonnecchiano durante l’orario di servizio. Esistono strade periferiche del capoluogo che sono vere discariche (Strada San Giorgio, per esempio, o alcuni tratti della viabilità che avvolge il San Nicola). In quei postacci nessun povero Cristo si rompe la schiena dietro a dieci chili di materiale di risulta ; lì arrivano coi camion, ribaltano i pianali e giù un’altra montagnola d’un metro e mezzo. Se pattuglie dovessero fare il colpaccio, altro che trafiletto. Titoloni da prima pagina, altro che.
Italo Interesse
Pubblicato il 12 Gennaio 2013