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Chi sarà il prossimo sindaco di Bari? Quasi certo il ricorso al ballottaggio

Chi sarà il prossimo sindaco di Bari? Una domanda, questa, che verosimilmente nel capoluogo pugliese non avrà una risposta certa neppure lunedì sera, al termine dello scrutinio per le amministrative. Infatti, sembra quasi certa la possibilità che, a Bari, il successore di Michele Emiliano venga eletto al primo turno, poiché nessuno dei candidati in corsa dovrebbe riuscire a tagliare il traguardo del 50% + 1 dei voti validi. E, quindi, si dovrebbe attendere altri 15 giorni, per  conoscere con certezza, dopo il ballottaggio, il nome del prossimo Primo cittadino barese.   

Il giorno prima dell’apertura dei seggi è quello tradizionalmente noto come il giorno del silenzio elettorale. Vale a dire la giornata precedente all’inizio delle operazioni di voto e durante la quale, in teoria, è vietata qualsiasi forma di propaganda, poiché per gli elettori dovrebbe trattarsi di una giornata riservata alla cosiddetta ‘pausa di riflessione’. Però, in pratica, l’attività di propaganda privata di molti candidati continua comunque, ed in maniera frenetica, anche durante la giornata riservata al silenzio elettorale e pure nella giornata di domenica, per terminerà definitivamente solo alle ore 23 dello stesso giorno, quando si chiuderanno i seggi elettorali. Da non dimenticare che questa volta, per motivi di “spending review”, la consultazione elettorale si svolgerà nella sola giornata di domenica, con inizio alle ore 7, e non come è avvenuto per precedenti consultazioni, quando le operazioni di voto si svolgevano anche nella giornata del lunedì successivo, fino alle ore 14. Ma il giorno precedente al voto è anche quello riservato a completare l’allestimento dei seggi e nel primo pomeriggio, a cominciare dalle ore 16, per l’insediamento della commissione di seggio e lo svolgimento di tutte le operazioni preliminari (composizione della commissione, convalida schede, rappresentanti di lista, ecc.), necessarie per iniziare con puntualità, la domenica mattina, le operazioni di voto. Nel capoluogo pugliese, con le elezioni amministrative di domenica 25 maggio,  si gioca una delle partite più importanti del panorama politico locale, ma anche nazionale, perché Bari è una delle due realtà italiane capoluogo di regione (l’altra è Firenze) in cui si rinnova l’amministrazione comunale. La campagna elettorale, appena conclusa, questa volta si è caratterizzata nel capoluogo pugliese per il clima particolarmente pesante creatosi fra i dieci candidati a sindaco presenti ed in particolare tra quelli delle due maggiori coalizioni. Infatti, la maggiore scommessa politica di queste amministrative baresi è, per un verso, se il centrosinistra  riuscirà a mantenere, con Antonio Decaro, il governo cittadino, dopo dieci anni di gestione Emiliano, e per l’altro, se il centrodestra invece riuscirà, con Domenico Di Paola, ad interrompere l’anzidetta continuità di gestione. Ma ad evitare che la partita, tra centrodestra e centrosinistra, per la scelta del prossimo sindaco di Bari, possa concludersi già al primo turno è sicuramente la presenza di altri ben otto candidati a sindaco, tra cui figura una donna, la pm antimafia Desirèe Digeronimo, sostenuta da una sua lista civica e da altre tre in coalizione con questa. Ma di consistenti terzi incomodi a disturbare la partita tra Decaro e Di Paola ce ne sono più di uno. Infatti, oltre alla Digeronimo, l’altra forza che verosimilmente sarà determinante ad impedire l’elezione del sindaco di Bari al primo turno è il “Movimento 5 Stelle” che potrebbe essere a Bari, forse, la vera sorpresa di questa tornata amministrativa. Però anche gli altri sei aspiranti sindaci potrebbe ottenere risultati imprevedibili, ma altrettanto fastidiosi ai fini dell’importate partita tra i candidati a sindaco delle due coalizioni maggiori. E tra di essi figura certamente la candidatura a sindaco di Luigi Paccione con la civica di sinistra “Convochiamoci per Bari” e quelle di Stefano Miniello per la civica di centrodestra “Nuova Era” e Matteo Magnisi per la civica di centrosinistra moderato “Identità popolare”. Ma anche le candidature a sindaco di Giacomo Petrelli con “Alternativa comunista”, di Marco Cornaro per “Polo barese” e Lillino Ladisa del “Movimento insorgenza duo siciliana” contribuiranno a rinviare al ballottaggio la scelta del Primo cittadino. Una scelta per la quale potrebbe succedere di tutto, visto che il candidato sindaco dei Pentastellati, Sabino Mangano, esclude fin d’ora ogni possibilità di apparentamento e la Digeronimo ha già denunciato “le cambiali che alcuni candidati hanno firmato con la criminalità”. E questa denuncia la dice lunga su quale potrebbe essere il prossimo scenario barese del dopo voto.                  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 24 Maggio 2014

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