Cronaca

Chi vuole uccidere il premio Tatarella?

Il Sindaco Michele Emiliano, oramai lo sanno tutti, non ha occhi che per la Fondazione e per il Teatro Petruzzelli: tutto quanto può aver caratterizzato culturalmente la Città di Bari è passato in secondo ordine. Ne è convinto il coordinatore dei partiti di Opposizione in Consiglio Comunale, Domenico Cea, parlando in particolare del Premio Città di Bari “Costiera del Levante“. Un premio che da oltre diec’anni ha portato a livello internazionale l’interesse letterario di Bari e della Puglia, con la partecipazione di autorevoli personaggi del mondo della cultura. Il premio è stato ogni anno fortemente  caratterizzato dalle attenzioni sia a livello nazionale, che europeo e, quel che è più esemplare, ha visto il coinvolgimento di tantissimi giovani studenti baresi. Per Cea la nostra Città aveva, dunque, intrapreso un percorso culturale di grande spessore e di risonanza che, evidentemente, i nostri politici di centro-sinistra non riuscivano  ad accettare. Forse  perché frutto dell’ impegno politico e culturale profuso a piene mani dall’indimenticato Pinuccio Tatarella. Infatti ci sono stati in passato, anche da parte di quest’Amministrazione Municipale, tentativi per cambiare il nome della manifestazione, respinti da chi ha amato dal primo momento una manifestazione che ha portato il nome della Città fiori dai soliti circoli e club ristretti dell’alta borghesia cittadina. Ma Cea preferisce non fare troppe polemiche, dolendosi più che altro per il tragico silenzio caduto, appunto, sul premio letterario. Facendolo, o meglio sperando, di farlo cadere nel “ dimenticatoio “ di tutti, non solo dei baresi. “Ma a questo perverso gioco non ci stiamo: il premio è una delle più belle realtà della recente storia della nostra Città e non può subire questo strategico declassamento da parte di chi, come il Sindaco Emiliano, ha solo occhi per la Fondazione Petruzzelli –attacca a spada tratta l’avvocato Ninì Cea- Fondazione cui devolve gratuitamente palazzi e ingenti contributi come i 500 mila Euro di qualche giorno fa, omettendo per altro verso di reperire risorse economiche per lo svolgimento del premio letterario”. Per i partiti di Minoranza in Aula Comunale, facile capirlo, si tratta d’una politica culturale “…bieca e a senso unico, modesta, priva di programmazione e, quel che è più grave, incurante nel conservare quanto si è già faticosamente realizzato”. Conclusione? Di fronte a questa insensibilità tutte le forze culturali della nostra città dovrebbero levare un coro di protesta , atteso che quelle forze sono rappresentative dei più disparati spaccati della nostra società civile. Insomma, Emiliano non ha il diritto di eliminare il premio letterario della nostra Città perché è un bene culturale che appartiene a tutti i cittadini baresi, non al suo libero arbitrio…(fdm)  


Pubblicato il 23 Settembre 2011

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