Cronaca

Chiesa di S. Nicholas: “Vogliamo chiarimenti sul contributo-regalo dei baresi”

Dopo trascorsi quasi tredici anni dalla distruzione della chiesetta di St. Nicholas a Ground Zero di New York, dalle macerie riemerge e si aggira a Bari l’ombra di quel luogo di culto nel nome del Santo Patrono. Ombre sempre più spesse e impenetrabili da quando il primo cittadino barese ha chiesto indietro i 258 mila euro che i contribuenti baresi avevano donato alla chiesa greco-ortodossa per una rapida ricostruzione. A sollevare nuovamente la questione, con una missiva indirizzata direttamente al primo cittadino barese chiedendo lumi sulla situazione, e’ stato il coordinamento del Partito Repubblicano Italiano con Giuseppe Calabrese, al quale, ha replicato tempo fa per iscritto il segretario particolare del Sindaco, Vito Leccese. Il quale, senza stare a girarci troppo attorno, ha già ricordato che l’ex Sindaco di Bari Michele Emiliano aveva già chiesto informazioni sulla donazione e sulla ricostruzione della chiesa al Console Generale e Ministro Plenipotenziario Francesco Maria Talò. Che a sua volta, sempre con tanto di nota scritta, ha garantito il suo “…personale interessamento affinchè si possa fare chiarezza sul contributo erogato dal Consiglio Comunale barese”. Nonostante ciò, ha fatto sapere ancora Leccese nella sua nota di risposta al Pri, il Sindaco in occasione di uno dei tanti anniversari dell’attacco alle Torri Gemelle, ha scritto al Sindaco Bloomberg ricordando il contributo della Città di Bari per la ricostruzione nella zona di Grand Zero della Chiesa dedicata al culto nicolaiano. “Siamo in attesa i conoscere, quindi, le determinazioni delle istituzioni Newyorchesi prima di avviare o meno le procedure di recupero delle somme versate in favore dell’Arcidiocesi greco-ortodossa d’America”, si legge infine nella missiva del 24 febbraio vergata da Leccese. E così, dopo che anche negli uffici del Console a New York c’è attesa affinché “faccia chiarezza sulla chiesa”, per parlare di rimborso del contributo barese c’è ancora tempo. Eppure l’allora sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia non tentennò più di tanto, prima di consegnare personalmente all’Arcidiocesi della chiesa greco-ortodossa d’America la somma di 258.228 euro raccolti grazie alla generosità dei fedeli. Un assegno consegnato in pompa magna dall’allora sindaco con nutrita delegazione al seguito, mentre adesso tocca al successore Emiliano cercare di chiarire i fatti, prima di procedere chiedendo che sia restituito la cospicua sommetta devoluta al ‘culto nicolaiano’. Fatto sta che adesso, in attesa di chiarimenti, a quasi tredici anni dalla distruzione delle Torri Gemelle, quei lavori di ricostruzione non sono mai partiti perché capi religiosi e autorità civili non si sono ancora messi d’accordo sull’ubicazione e le dimensioni della nuova chiesa. E da nove anni continuano il botta e risposta tra Comune di Bari e Ambasciata a New York, mentre in realtà l’accordo iniziale prevedeva che in cambio dell’area su cui sorgeva la chiesetta, l’arcidiocesi avrebbe ricevuto un aiuto finanziario per la ricostruzione altrove. Ora l’ex assessore Peppino calabrese ha ripreso carta e penna, rivolgendosi ai nuovi amministratori per capire se almeno loro saranno capaci di rendere giustizia ai generosi contribuenti baresi, per capire dove sono finiti i loro quattrini per ricostruire dove sorgeva la chiesetta, all’ombra della Torre Nord del World Trade Center. L’unico luogo di culto distrutto dagli attentati dell’11 settembre. E ‘America Oggi’, il tabloid più diffuso fra gli italiani newyorchesi, scriveva: “Non c‘è fine alle tribolazioni per la ricostruzione della nuova chiesa di San Nicola, con Port Authority e arcivescovado che si accusano di intralciare il percorso. Di certo gli ultimi contatti fra l’agenzia bi-statale Port Authority, proprietaria dell’appezzamento di terreno su cui sorgeva il Wtc e la Chiesa Ortodossa risalgono all’anno scorso, senza alcun esito. Ed ora gli eredi dei trafugatori delle ossa del Santo Patrono hanno chiesto di restituire il frutto della loro generosità sotto forma di 258 mila euro, se la Chiesetta di san Nicola a New York non avrà almeno il cantiere aperto entro la fine dell’anno venturo…Nel frattempo sindaco e fedeli baresi di San Nicola aspettano chiarimenti sul loro contributo dal Console.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 9 Agosto 2014

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