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Chiesta una commissione d’indagine sulla Fiera del Levante

Mirino daccapo puntato sull’Ente Fiera del Levante dopo il termine della Campionaria di settembre: il consigliere regionale Ignazio Zullo ha presentato una proposta di legge per l´istituzione di una Commissione speciale di indagine sulla gestione, appunto, della Fiera. L´obiettivo del provvedimento è “chiarire e comprendere se i fenomeni di non corretto uso delle risorse e delle strutture denunciati giornalmente dagli organi di informazione e che si riferiscono ad un uso distorto della concessione degli spazi, con presunti favoritismi per alcune organizzazioni e non in linea con le innovazioni preannunciate, la non corretta gestione del personale interno e dipendente atta a favorire affidamenti di attività a ditte esterne selezionate senza procedure di gara, la non corretta acquisizione del personale da adibire temporaneamente nelle manifestazioni fieristiche, siano state condotte per favorire il carrierismo politico vendoliano a discapito della collettività”. Parecchi, dunque, i lati da chiarire nella gestione d’un Ente che ha già collezionato bilanci che una qualsiasi azienda privata sarebbe stata costretta a portare in tribunale, con l’affidamento di servizi, appalti ed assunzioni che perfino la Guardia di Finanza, da un po’ di tempo, sta passando al setaccio. Uno dei dubbi maggiori riguarda una pianta organica formata da poco meno di settanta dipendenti, dei quali circa la metà assunti senza concorso, per chiamata diretta. Tutto nuovo, poi, l’ufficio stampa, affidato a trattativa privata comportandosi “…come se il deficit di 4 milioni di euro non esistesse e, in tempi di spending review, adottando con assoluta discrezionalità decisioni che non vanno certo nella direzione del contenimento dei costi, ma che anzi appaiono in controtendenza rispetto a quanto hanno fatto i presidenti di giunta e consiglio regionale, scegliendo i propri addetti stampa fra i giornalisti professionisti presenti nella pianta organica della Regione”, hanno sparato a pallettoni i sindacati dei giornalisti della Puglia. Ma da tempo si sprecano esposti e denunce in Fiera contro personale assunto con contratto a tempo determinato, che non appena assunti e occupato posti di responsabilità, hanno revocato le vecchie società di consulenza, affidando tutto ad altri consulenti privati. Una giostra costata parecchio all’Erario, visto che l’ex società (Sigma Sistemi da Bari) si sarebbe riproposta con un preventivo più basso, ma negli uffici della Fiera s’è preferito tenere la nuova consulente con un costo notevolmente superiore. Singolare è che tutto ciò avveniva senza che si rispettassero le procedure con evidenza pubblica e secondo il Consiglio di Amministrazione dell’Ente l’affidamento di questo servizio doveva avere la durata di due anni. Bene, la consulente in questione continua ad operare in Fiera dall’inizio del 2009 e oggi anche con l’ausilio d’un altro consulente esterno della Regione. Chi c’ha messo la buona parola? Ma non basta, visto che s’è anche provveduto ad assumere la segretaria particolare dell’ex segretario generale, mentre è inutile dire che chi ha potere decisionale non tiene minimamente conto dei vari contenziosi instaurati da altri dipendenti ed ex dipendenti. Gente che da ormai più di dieci anni sono in attesa di giudizio. Troppo fumo, tanto che anche l’altro consigliere pugliese di centrodestra, Rocco Palese, ha sparato ad alzo zero le sue domande, chiedendo al governatore Vendola se è vero che in Fiera sono stati reclutati consulenti e, se sì, quanti, con quali criteri e quanto costano alle casse dell’Ente; se ci sono altri servizi che sono stati esternalizzati dalla Fiera del Levante e, se sì, quali, con che criteri e con quale rapporto costi – benefici per le casse dell’Ente; se il Governo regionale non ritiene di dover accertare la correttezza dell’operato di chi ha condotto e gestito l’operazione di esternalizzazione dell’Ufficio Stampa della Fiera, e di riferire in Consiglio regionale. Risposte, per adesso, zero. Ma a fare chiarezza sulla gestione dell’ex presidente Lacirignola e del suo successore Viesti (e dei loro luogotenenti Rolli e Volpicella) adesso potrebbe essere la commissione chiesta da Zullo, con un organismo che dovrà essere costituito entro due settimane dalla data d’entrata in vigore della legge (composto da cinque consiglieri regionali, tre di maggioranza e due di minoranza), con un mandato di quattro mesi. Periodo necessario ad acquisire gli atti necessari (sui quali non potrà essere opposto il segreto d´ufficio) per l´elaborazione della relazione finale da trasmettere al Consiglio regionale. Il tempo di silenzi e mezze verità sull’ente fieristico potrebbe finalmente essere finito…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 1 Ottobre 2012

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