Cronaca

Chiude davvero il centro anziani? Pronta la protesta come l’anno scorso

La domanda è di quelle da far venire la pelle d’oca: chiude il centro per anziani di Via Garruba nel quartiere Liberta’? Per l’ex consigliere Gino Cipriani la domanda non è campata in aria, in quanto giungono, ancora una volta, notizie sempre più allarmanti circa la volontà da parte dell’Assessore al Welfare e del Presidente del 1° Municipio di voler “sopprimere” –sì, lui dice proprio così…- l’unico centro per anziani esistente nel quartiere Libertà. E Luigi e Michele Cipriani, dirigenti del Movimento “Riprendiamoci il Futuro”, ricordano che qualcosa di simile venne già perseguita, per poi essere sventata, sin dal mese di maggio 2016. E allora bisogna conoscere pubblicamente quali sono le reali intenzioni sul centro anziani del quartiere Libertà, per cui laddove siano confermate tali ‘assurde intenzioni’, Cipriani padre e figlio si vedranno costretti a mobilitare l’intero quartiere affinchè agli anziani non sia “scippato” l’unico centro di aggregazione esistente in un quartiere sempre più degradato e di servizi socio aggregativi quasi inesistenti. Insomma, ecco un altro avamposto sociale che potrebbe deporre le sue armi a beneficio di deboli e anziani, per di più in quartiere disagiato come il Libertà. Già l’anno scorso, in effetti, ci sono state proteste, assemblee e sit-in per denunciare la “violenza” che questa amministrazione voleva riservare agli anziani del quartiere. <<Guerra senza quartiere>> promette l’ex consigliere comunale barese. Intenzionato, inutile dirlo, a dire un ‘no’ grande come una casa alla soppressione del centro per anziani nel Libertà. Si parla tanto di apertura ai ceti deboli, di solidarietà, eppure in questa Città esistono ancora tanti anziani trattati in modo “disumano”. Sono trascorsi otto anni da quando era sempre Cipriani a metterlo nero su bianco, in una lettera inviata all’assessore comunale alla Solidarietà Sociale Ludovico Abbaticchio. Nell’aprile 2009 era stata una petizione di oltre sessanta frequentatori del centro anziani – Libertà – di Via Garruba, angolo Via Trevisani, a far scoppiare la guerra dei capelli d’argento. Nella petizione si denunciavano le gravi carenze esistenti presso il centro dove non funzionava l’impianto di aerazione (caldo – freddo). “Si domanda come può essere possibile che, un impianto indispensabile alla salute dei frequentatori da tanto tempo non funzioni: cosa ha fatto, da giugno scorso, l’Amministrazione Comunale per risolvere il problema?”, si chiedeva allora Cipriani nella missiva giunta anche sul tavolo di assessore ai Lavori Pubblici e capi-ripartizione del Comune. Adesso bisogna ricordare che il centro sociale è un luogo frequentato da ultra sessantacinquenni che sono “costretti” a subire situazioni al limite della sopportazione fisica, tenuto conto che, da un lato, allora i locali si erano trasformati in una vera e propria “sauna” e, dall’altro, durante l’inverno, in celle “frigorifero”, con le intuibili conseguenze per le possibili patologie per lo stato attuale di “allarme” per la cosiddetta “Pandemia”. Ora le cose vanno un po’ meglio, anche se ogni tanto quel benedetto condizionatore d’aria continua a non funzionare, ma la situazione potrebbe precipitare se davvero l’amministrazione Decaro dovesse confermare la volontà di chiudere un centro che, in effetti, costituisce l’unico luogo socio di aggregazione del quartiere per la terza età. Ma l’assessora comunale ai Servizi Sociali Francesca Bottalico cade dalle nuvole. E naturalmente nega tutto e rilancia l’intenzione dell’amministrazione di dare impulso all’attenzione nei confronti della terza età: “Chiudere il centro anziani del quartiere Libertà? Ma non è affatto vero, anzi. Il bando in pubblicazione sul sito comunale conferma in pieno l’intenzione della nostra amministrazione diretta a potenziarlo, il centro, non senza aver decentrato alcuni servizi”, si difendeva l’Assessora ai Servizi Sociali Francesca Bottalico, snocciolando l’organizzazione di attività educative, di socializzazione, animazione, ludico-ricreative e culturali realizzate sull’intero territorio cittadino, in luoghi a tal fine individuati dall’amministrazione comunale.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 25 Luglio 2017

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