‘Chiudiamo la discarica’: dieci anni di battaglie a tutela della salute
Parola al comitato contro la riapertura del sito e per mettere in sicurezza il territorio tra Monopoli, Mola e Conversano
Hanno perso il conto di udienze e processi, ricorsi e controricorsi sul caso discarica ‘Martucci’ di Conversano, proprio mentre al Comune di Mola si sta predisponendo un’ennesima deliberazione per indurre gli organi amministrativi regionali e della Città Metropolitana di Bari a intervenire per chiudere l’eterno doloroso capitolo di quello sventurato sito che tanti danni sta causando a territorio e cittadini. Il tema è tremendamente sentito dalle comunità residenti nel vasto territorio a sud di Bari -tra Monopoli, Polignano, Conversano e Mola – interessato dall’impianto di smaltimento rifiuti. E così l’altra sera, nella Commissione speciale Martucci del Comune di Mola di Bari s’è consumato l’ennesimo episodio che ha visto persino l’intervento delle forze dell’ordine per intemperanze del pubblico presente. Tutto questo a dimostrazione di com’è sentita l’urgenza di non perdere dio vista la battaglia ambientale a difesa e tutela della salute pubblica che dura praticamente da oltre dieci anni. E cioè dalle prime manifestazioni guidate dall’associazione ‘No alla discarica’ l’8 e 15 ottobre 2013 dinanzi alla sede del Consiglio Regionale (all’epoca allocata in via Capruzzi, a Bari) e poi il mese dopo con una marcia dalla Prefettura (e in quell’occasione l’allora sindaco Emiliano volle ricevere una delegazione). <<Tutte queste manifestazioni -ricorda Vittorio Farella – molto partecipate sono state organizzate autofinanziandoci. Purtroppo tutto questo impegno e i sacrifici profusi non hanno prodotto lo scopo principale e cioè la chiusura immediata e definitiva del sito Martucci, ma hanno consentito di bloccare le attività di discarica e non per bontà divina ma per aver costruito l’argine alla loro immediata riapertura, dopo che la sentenza del processo penale per disastro ambientale di maggio 2018 di fatto aveva posto le premesse di sblocco del lotto 2, ovvero delle vasche A e B di servizio soccorso. E questi risultati ci hanno indotto a una importante riflessione>>. Quale? <<Dopo aver sperimentato, per lungo tempo, la sacrosanta e legittima protesta, abbiamo partecipato ai procedimenti amministrativi, per poter magari incidere e così raggiungere l’obiettivo di chiusura dell’impianto complesso in contrada Martucci e, soprattutto. avviare la messa in sicurezza dell’intera area vasta che circonda tali impianti e far cessare l’inquinamento delle falde>>, incalza il presidente dell’associazione ‘Chiudiamo la discarica Martucci’. Non resta che collaborare con le amministrazioni locali per continuare il cammino finalizzato a conseguire intenti rincorsi da troppo tempo, lo scopo principale che anima ambientalisti e componenti dei comitati impegnati contro una discarica che non allontana mai gli spettri di veleni e possibili riaperture.
Francesco De Martino
Pubblicato il 17 Ottobre 2024