Cultura e Spettacoli

Choderlos, ma quale fantasma

Ma chi l’ha detto, dove sta scritto?… Una volta, per chiudere la bocca agli scettici bastava fare richiamo al tale articolo di giornale. Con l’avvento di radio e tv il tiro si spostò sul cosiddetto ‘annuncio’. Infine giunse la Rete. Ora per liberarsi di chi avanza dubbi basta appellarsi a questo o a quel sito, oppure alla nuova Bibbia del sapere, Wikipedia. E i dubbi miracolosamente si sciolgono come neve al sole. Lo dice il Web!… Moderna variante del vecchio ‘Ipse dixit’ (lo disse proprio lui), locuzione adoperata in passato per corroborare un’opinione chiamando in causa il più grande filosofo dell’antichità, Aristotele…. Ma vuoi mettere Aristotele coi tanti Pinco Pallino che oggi si alzano e pontificano su questo e quello, dispensano pillole di saggezza, si ergono a depositari del vero storico? Intanto, questi illustri sconosciuti, come si dice, acchiappano, trovano credito, passano per chi non sono. Un esempio : A San Paolo, la più piccola delle due sole isole di cui si compone l’arcipelago delle Cheradi e che si stende al largo di Taranto, si aggira un fantasma. Pescatori tarantini “giurano” d’averlo visto nelle notti in cui il mare è in tempesta – i luoghi comuni si sprecano quando di mezzo sono certe cose – mentre “vaga inquieto” (chissà come si fa a distinguere un fantasma inquieto da un altro che sia sereno). I pescatori più superstiziosi, poi, addirittura fuggono quell’isolotto, sebbene nelle sue acque si faccia buona pesca. Alla “maledizione” – siamo già a questo – dello spettro si imputano le “molte” disgrazie avvenute nel golfo di Taranto (come se naufragi e collisioni non fossero la regola in un braccio di mare trafficato già secoli prima di Cristo). Ma dove sono questi testimoni, chi ne ha raccolto le testimonianze?… Senza porsene il problema, i visitatori bevono ogni chiacchiera e se ne fanno cassa di risonanza. In questo modo un qualunque Elenco dei fantasmi d’Italia può affermare in modo esclamativo che anche Taranto ha il suo spettro, per la precisione quello di Pierre Choderlos de Laclos… Fu costui un militare francese con la passione per la letteratura (scrisse il celebre ‘Les liaisons dangereuses’). A lui nel 1803 Napoleone affidò l’incarico di fortificare le Cheradi a difesa del porto di Taranto. Il generale Laclos s’impegnò per riaccomodare vecchi fortilizi borbonici. Ma febbri malariche gli furono fatali. Laclos si spense lo stesso anno, stroncato da febbri malariche. La morte avvenne nel Convento di San Francesco a Taranto. Rivoluzionario convinto, Laclos rifiutò i conforti religiosi. Ciò gli precluse la sepoltura in terra consacrata. Avendone però già espresso il desiderio, venne seppellito nella piazza d’armi del Forte di San Paolo, che da allora prese il suo nome. Il suo riposo durò poco più di dieci anni. Si ritiene che le spoglie siano state gettate in mare all’indomani della sconfitta di Napoleone. Di qui la nascita della leggenda del fantasma.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 18 Novembre 2017

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