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“Ci avviamo verso lo smantellamento del sistema sanitario nazionale”

Filippo Maria Anelli promuove la tesi di Pino Gesmundo e del sindacato sulle carenze ormai croniche del servizio

“Ci avviamo verso lo smantellamento del sistema sanitario nazionale, ha ragione la CGIL”: il Presidente dell’ Ordine Nazionale del Medici, dottor Filippo Maria Anelli, promuove la tesi di Pino Gesmundo e del sindacato sulle carenze ormai croniche del servizio sanitario nazionale, un servizio che pare aver rinunciato o quanto meno abdicato a quello pubblico a favore di un orientamento privatistico e comunque di tutela verso chi ha capacità economiche. Il Quotidiano ha intervistato il Presidente Filippo Anelli.

Presidente Anelli, il segretario Regionale CGIL Pino Gesmundo ha recentemente dichiarato che il dieci per cento degli aventi diritto rinunciano alle cure, le sembra normale?

“Assolutamente non è normale anzi possiamo dire che è una situazione nella quale non viene reso il servizio sanità, siamo alla resa. Pertanto condivido totalmente quello che sostiene Pino Gesmundo, la CGIL e proprio per questa ragione presto i medici di base saranno di scena per una protesta. Badate che questa agitazione non è contro l’utenza, ma servirà a richiamare l’attenzione su una situazione che si è fatta insostenibile, proprio per i cittadini meno abbienti, per coloro i quali non hanno i mezzi di ricorrere alle strutture private”.

In poche parole, Presidente Anelli che cosa sta accadendo?

“Sta succedendo questo. Chi ha mezzi e ricorsi economici per andare dal privato, sia studi medici che cliniche, riesce a curare la propria salute. Ma questo naturalmente ha un costo che non tutti sono in grado di sostenere e sborsare. In poche parole, si sta creando una sanità di élite. Efficiente e rapida per chi può pagare, per chi ha i mezzi, assolutamente improponibile al contrario per tutti gli altri. Insomma, siamo ormai ad una sanità che cammina su due binari”.

Questo causa disagi anche ai medici di famiglia…

“Infatti e condividiamo la loro presa di posizione del prossimo 31. Loro in quella data daranno sfogo al disagio della categoria, ai problemi mai risolti. Il governo dovrebbe almeno sulla carta assicurare e proteggere il diritto alla salute, che è un diritto costituzionale, ma questo non avviene”.

Che rischio vede il Presidente Anelli all’orizzonte?

“Più che un rischio io vedo una realtà e questa realtà mi preoccupa molto, è una situazione che con il passare del tempo si fa maggiormente insostenibile”.

Cioè?

“Quella che come dicevo prima vede classi di cittadini contrapposti. Chi è in grado di pagare ha cure ed esami veloci, chi al contrario non ha mezzi attende tempi insostenibili e non è certo colpa dei medici, ma della situazione. Ci stiamo avvicinando a grandi falcate ad un sistema molto simile a quello americano”.

Cioè?

” E’ un sistema che incoraggia a fare assicurazioni private per la protezione della salute. Coloro i quali sono beneficiari della polizza dormono sonni tranquilli se si ammalano e cure rapide. Tutti gli altri, e mi riferisco a poveri e non abbienti, devono aspettare e neanche avere date certe. Questa di fatto non è una sanità solidarista, è una sanità solo a vantaggio delle classi abbienti e di fatto la fine del Servizio Sanitario Nazionale e del suo spirito istitutivo. Diciamo basta”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 28 Marzo 2023

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