Cronaca

” Ci rivolgiamo al premier Conte per il ripristino della legalità”

” Ci rivolgiamo al premier Conte per il ripristino della legalità”: lo ha detto ieri nel corso di una conferenza stampa, Francesco Garibaldi uno dei coeredi della proprietà del Petruzzelli di Bari, commentando le parole pronunciate recentemente dal ministro Francesco Boccia agli Stati Generali della Cgil. Garibaldi ha redatto un documento  per il Premier Conte “: ” Visto che eventuali reati sono prescritti e  avere giustizia è impossibile in sede penale, ci rivolgiamo a Conte il solo in grado di  ripristnare la legalità “. A che cosa si riferisce Garibaldi? Ad  affermazioni del Ministro Boccia pronunciate di recente a Bari, proprio al Petruzzelli nel corso degli Stati Generali CGIL. ” Il ministro ha detto: Se non ci fosse stato uno Stato forte il teatro sarebbe un rudere, facemmo una cosa che non si poteva fare. Lo dico oggi, Nichi ( Vendola) era Presidente della Regione, MIchele Emiliano al Comune di Bari, io da poco assessore, confiscammo questo teatro, non si  poteva confiscare, una cosa un poco troppo forte, non riuscivamo ad avere soldi pubblici, le pensammo tutte con Niki, con Prodi. Lo Stato fece lo Stato”. Ha aggiungo Garibaldi: ” Le affermazioni di Boccia sono di una gravità estrema e confermano dubbi sulla liceità dell’ esproprio perpetrato dal Governo Prodi nel 2006. Altrettanto grave è il fatto che per giustificare tale condotta illegittima, racconti circostanze false smentite da una montagna di documenti e dai fatti. Il ministro ha  mentito sapendo di mentire. Nella sua confessione Boccia chiama in ballo altri protagonisti che ebbero un ruolo nella operazione illegittima dell’ esproprio,ovvero come la definisce in modo confessorio il ministro, della confisca.Emiliano, da sindaco scriveva pur in assenza di qualsivolglia rilievo o certificazione, che la struttura teatrale ” potrebbe essere definitivamente compromessa presentando numerosi punti di criticità strutturale, mentre il consolidamento  statico era già stato completato. Aggiungo che nella gestione commissariale del recupero del teatro si è sperperato in modo illegittimo denaro pubblico con un incremento del 50 per cento dell’ appalto”. Alla domanda se gli eredi intendono avviare azioni giudiziarie ha risposto. ” I fatti si riferiscono a 14 anni fa,  eventuali reati sono prescritti. Ora ci rivolgiamo al premier Conte con un documento sperando di avere chiarezza e legalità. Sono in corso altre azioni risarcitorie di natura civile”. Se davvero le cose stanno in questo modo si tratta di una vicenda inquietante sulla quale fare chiarezza almeno politica e valutare i ruoli dei protagonisti.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 19 Settembre 2020

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