Cronaca

“Ci sentiamo soli e abbandonati”

Don Luciano Cassano, parroco nella chiesa San Nicola, al quartiere Catino di Bari, dopo i recenti gravi fatti di cronaca nera che hanno funestato il territorio, lancia il suo più che giustificato allarme che suona come un vero e proprio grido di dolore.

Don Luciano, quali sono al momento le emergenze che vi tocca affrontare?

“Sono tante, e diffuse. La prima, sicuramente la più grave, è che ci sentiamo del tutto abbandonati a noi stessi”

Che cosa intende dire?

“Il quartiere è privo di servizi, di negozi, di attività e luoghi di svago e questo incide molto negativamente sulla qualità della vita della comunità . Non vediamo o constatiamo interesse da  parte di chi ci amministra a risolvere i nostri problemi e in genere verso quelli delle periferie. Manca in definitiva, una seria progettualità, un disegno armonico. Non esiste, e questo è negativo e deleterio”.

C’è un problema sicurezza?

“Anche. Ma le autorità si ricordano di noi solo quando accade un fatto sanguinoso ed eclatante, eppure ci c’è la piaga continua della microcriminalità che offre una sensazione di insicurezza per i cittadini. Queste carenze gestionali in un certo modo rendono vita facile alla microcriminalità la quale sembra non fare notizia. Fanno clamore solo gli eventi straordinari, quando ci scappa il morto”

Che cosa fa la parrocchia in tutto questo?

“Nel nostro piccolo, cerchiamo di sopperire alle carenze della politica e dell’ amministrazione, facciamo supplenza. Abbiamo istituito corsi di canto, di musica per anziani, creato un oratorio e messo un tavolo di ping pong. Altro non possiamo fare. Ora aspettiamo che finiscano i lavori della nuova chiesa, visto che siamo messi in un alloggio direi di fortuna. La sintesi di tutto il discorso è che le amministrazioni, di qualunque colore siano, non hanno attenzione per i problemi della periferia”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 24 Febbraio 2016

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