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Ciccio Caputo scrive ai suoi tifosi: “Non ho mai mollato e non mollerò mai”

“Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui”, da un celebre aforisma dell’immenso poeta, saggista e traduttore statunitense, Ezra Pound che morì in Italia, a Venezia nel 1972. In riferimento a quanto sta accadendo ad un uomo, ancora prima che ad un buon giocatore di calcio, Francesco Caputo, capitano tra l’altro in pectore e sul campo del suo Bari, squadra in cui ha vissuto cinque stagioni, di cui una ancora in corso e segnato 46 gol. Nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi della società del Bari nata nel 1908, l’attaccante è quinto a pari merito con lo ‘Zar di Puglia’, Igor Protti ed è a tre lunghezze da Biagio Catalano che è nel podio virtuale. Storie di numeri, di statistiche pronte ad essere smentite, anche se da sempre nella storia del calcio c’è un giocatore che è stato più amato e qualcuno che seppur segnando segnava non è entrato nelle grazie della calorosa tifoseria barese. In una delle sue conferenze stampa il tecnico Davide Nicola ha dichiarato più di una volta: “Chi fischia ha il sacrosanto dovere di farlo, così come è vero che per me i fischi sono fischi d’amore”, parole che probabilmente sono vere riferite in particolar modo alla tifoserie barese, che proprio nell’ultima partita ha esposto uno striscione di incitamento alla società con il fine di intervenire sul mercato. Se la società sarà intervenuta per correre ai ripari nei rispettivi ruoli, e nel frattempo il capitano Caputo scenderà nuovamente in campo con i suoi compagni di squadra, sarebbe opportuno e sicuramente incoraggiante incitarli tutti sino al novantesimo, senza pregiudizi di ogni sorta nei loro confronti.

L’attaccante Caputo, tuttavia, è uno che non si perde mai d’animo e coma ha dimostrato in passato anche dopo la lunga squalifica giunta nel momento migliore della sua carriera, ad oggi, dal suo blog personale ‘cicciocaputo18.it’ ha voluto scrivere una lettera a cuore aperto ai suoi tifosi, circa il suo momento, augurando un 2015 migliore: “Non ho mai mollato e non mollerò mai. Finché vestirò questa maglia, questi colori, combatterò fino all’ultimo.  E’ un periodo difficile per la squadra e per me, ma solamente restando UNITI possiamo uscire da questa condizione particolare. Oggi sono molto giù per come è andata e sono il primo a prendersi le sue responsabilità, e da capitano a metterci la faccia; ciò che mi sta accadendo in questo periodo, tra fischi ed insulti, non mi è mai capitato in 7 anni di Bari. Si, i gol si sbagliano e in un periodo difficile vengono evidenziati di più; io ho fatto 8 gol finora, perché quello col Carpi per me resta gol, e sicuramente avrei potuto avere qualche gol in più ma, non è mia intenzione né dei miei compagni sbagliare, anzi, noi cerchiamo sempre il massimo per ottenere risultati positivi. Ne sto sentendo di cotte e di crude ma in questo momento va bene così. Ora c’è la sosta, poi sono convinto che riprendiamo alla grande tutti ‘insieme’. Parecchi sanno come sono legato a questa Città e Squadra e per questo che certe volte la voglia di fare è così tanta che ti induce a sbagliare. Capisco tutti i tifosi che sono liberi di dire la loro, ma in questo dato momento chiedo solo di esserci vicini. Auguri a tutti i tifosi un felice 2015, con affetto Ciccio Caputo”.     

Parole significative e d’amore indirizzate verso la tifoseria biancorossa; una sorta di richiamo alle armi, per dirla in breve che la guerra non è ancora finita e soprattutto il traguardo lontano ma non impossibile, lo si potrà raggiungere solo se si resterà uniti. Alla luce di un tale appello ed un intervento obbligato sul mercato di gennaio per rafforzare la squadra nei tasselli mancanti richiesti dal tecnico, che deve essere immediato da parte del direttore sportivo e della società di Paparesta, , è lecito dare ancora una chance ai giocatori biancorossi ed al suo capitano.

M. Iusco


Pubblicato il 30 Dicembre 2014

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