Cronaca

Cimitero di Ceglie del Campo: ampliato e non ancora consegnato

Sono passati più di due mesi dal termine dei lavori relativi all’ampliamento del cimitero di Ceglie del

Campo, ma ad oggi non è ancora stato consegnato, seppur parzialmente, alla Ripartizione Patrimoni

   del Comune di Bari. E così, non è ancora avvenuta l’assegnazione dei loculi e degli ossari e i cittadini cegliesi non hanno ancora avuto la possibilità di dare degna sepoltura ai propri cari e ai propri familiari. A denunciare la situazione, il consigliere comunale Peppino Loiacono, capogruppo della lista “Simeone Di Cagno Abbrescia”, il quale ha inviato un’interrogazione al primo cittadino, con lo scopo di comprendere il motivo di tale ritardo. I lavori per l’ampliamento della necropoli cegliese hanno avuto inizio nel lontano 2001, da allora sono trascorsi 12 anni, durante i quali si sono avvicendate numerose imprese e diversi contratti di appalto rescissi. In questi anni, sull’ampliamento del Cimitero di Ceglie del Campo, sono intervenuti in molti, con una lunga serie di quesiti, anche per evidenziare la drammatica situazione in cui versa la Necropoli dell’ex frazione, una situazione che ha raggiunto livelli insostenibili sotto tutti i punti di vista, da quello sanitario fino ad arrivare a quello di pubblica sicurezza. L’ampliamento è avvenuto a causa dell’insufficienza della superficie del cimitero stesso, che non riusciva a soddisfare le esigenze di una parte del territorio della città, cresciuta in maniera sproporzionata in poco tempo. I lavori prevedevano la costruzione di 500 loculi, 450 cellette ossari, 84 lotti per cappellette private, 49 lotti per tumuli funerari e 2 aree da 225 mq. cadauna per Arciconfraternite, oltre ai servizi generali. “La situazione attuale, ancora oggi, non consente ai cittadini cegliesi di poter dare degna sepoltura ai propri congiunti” si legge nell’interrogazione del consigliere Loiacono, il quale prosegue interrogando il primo cittadino, al fine di “conoscere quali siano le ragioni, pur in assenza del collaudo tecnico amministrativo, della mancata assunzione in carico da parte della Ripartizione Patrimonio delle nuove aree cimiteriali e, nel contempo, per sollecitare la definizione di tutti gli aspetti burocratici dei vari uffici che allo stato non consentono la piena  fruizione del cimitero”. La situazione è a dir poco drammatica, se si pensa che le salme vengono esumate con largo anticipo rispetto al termine minimo imposto dal regolamento e dalla natura, con l’unico risultato di dover tumulare nuovamente i resti mortali, arrecando anche notevoli offese alle spoglie stesse e ai parenti. 

 

Nicole Cascione 

  


Pubblicato il 1 Ottobre 2013

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