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Ciro Polito: “Abbiamo mantenuto la nostra identità, guardiamo avanti”

Il punto sul calciomercato e tutti i chiarimenti, dai prestiti onerosi agli obiettivi societari e di squadra

Si è svolta ieri la conferenza stampa tanto attesa del direttore sportivo Ciro Polito al San Nicola, Sul clima che si respira in città, sui mancati arrivi, subito il ds ha risposto: “Il mancato arrivo di Forte ed ho sempre detto che sarebbe arrivato se fosse partito Schiedler. La questione Schiedler l’avevo risolta con il Brescia e poi è saltato, la notte dopo avevo chiuso sulla parola al Cosenza, mancava la firma. Ed intanto, mi ero tutelato, quindi mi ero incontrato con l’agente Francesco Forte, il quale riportai io in Italia. Alle 2 di notte eravamo ancora in trattativa, ma tutto collegato alla cessione di Schiedler, ma non potevo prendere l’ennesimo attaccante senza la certezza di cedere il francese. Schiedler, è andato via dopo le 22, potevo tenerlo ed il giocatore era sfiduciato, colpa anche mia e mi prendo le mie responsabilità. Ho un solo giocatore in testa, se andasse in porto, vedremo. Se no si va avanti. Su Gliozzi, il primo settembre era in sala operatoria, nel pomeriggio avevo fatto preparare le carte, ma ci sarebbe voluto tempo, alle ore 19.30 e mi dicono che bisognava cambiare qualcosa, Avevo un pallino che era Acanfora, chiuso alle 19.45. E nonostante su Gliozzi, fosse stata cambiata una carta, ho dato l’okay, e alle 20.02 sono arrivate. Sarebbe stato un giocatore in prospettiva per gennaio, per un edema osseo. Per Gliozzi, era fatta, ma abbiamo comunque sette attaccanti, e qualche esterno in più. Ho voluto prendere poi Achik a titolo definitivo. Il Bari ha sette attaccanti ed un reparto molto fornito”. Sul silenzio che ha proceduto dopo la brutta batosta della finale persa: “Veniamo da una stagione forte ed indelebile, a me come a tutti i baresi. Ci può stare una pausa di riflessione. Ho avuto diverse opportunità. Ma volevo ripartire. Ho avuto delle problematiche famigliare e non l’avevo presa benissimo e mi ero un po’ chiuso in me stesso. Sono ripartito pi forte di prima”.  Sulle dichiarazioni del presidente sui soldi da reinvestire dalle cessioni importanti di Cheddira e Caprile: “La società ha stanziato un budget adeguato alla categoria. Il pres. ha sempre detto che la prima cosa è il bilancio. Quest’anno ci sono meno introiti dalla Lega ed abbiamo mantenuto più o meno lo stesso budget dello scorso anno. Quei soldi sono serviti anche per diversi prestiti”. Ha poi proseguito il direttore sull’essere ambizioso e presunta diversità di concetti con il pres.: “Io voglio sempre migliorarmi, sempre. Fare un campionato di vertice. Il Bari in C ha speso più di quello che ho speso io nella stessa categoria. Ho portato calciatori che guadagnavano pochi soldi con valori umani e mai una squadra di prime donne. Ho portato giocatori che erano sconosciuti e si sono valorizzati. A me la squadra soddisfa tanto ed ho mantenuto l’ossatura. Il brasiliano Brenno ha vinto Olimpiade con il Brasile, e sono stato in video call, e alle 4 del mattino, ogni giorno cambiavano carte e ci tenevo a questa operazione. Su Menez la sfortuna ci ha fatto la sua parte ed il 18 agosto si è rotto il ginocchio e sostituirlo non era semplice”. Sulla politica dei prestiti: “Abbiamo dieci prestiti e solo uno è secco (Koutsoupias, ndr). Nove giocatori hanno un diritto o un obbligo di riscatto”. Su quanto ha inciso il direttore sportivo sulle cessioni avvenute e sul perché si respira un clima del genere: “Al mio primo incontro con la proprietà, ho subito espresso che non mi piace rincorrere giocatori che non avessero voglia di proseguire. I ragazzi avevano tante attenzioni ed hanno dato tanto, arrivando da sconosciuti: Elia, un predestinato, Su Cheddira, avevo trovato un sostituto, ed aveva avuto un’offerta anche dalla B ma il ragazzo che ha conquistato la Nazionale doveva rimanere in A, Bari è una città passionale lo immaginavo che dopo una stagione in quel modo ci potesse essere una pretesa legittima. Vi assicuro che la squadra non ha perso la sua anima. Con il Palermo abbiamo giocato in otto uomini. Guardiamo avanti rispetto a quell’11 giugno, perché questa ferita resterà sempre”.  Sul suo futuro: “Sono rimasto a Bari con grande volontà, sono rimasto a Bari e darò sempre il meglio”. Su Caprile e Cheddira, il direttore sportivo ha risposto che non tocca a lui dire le cifre ed ha spiegato: “Sembra che stiamo aspettando l’evento per essere massacrati. Anche a zero punti io ci avrei messo la faccia. C’è da migliorarsi e non lo nego, però siamo contenti. Abbiamo perso solo i giocatori in prestito: Benedetti non potevamo mai prenderlo, Folo gioca in A ed era prestito secco. Il bene della Bari è la cosa primaria”. Su Cheddira: “E’ stato molto ‘attenzionato’ dal Frosinone ma il Napoli è l’unica squadra che ha messo sul piatto dei soldi, e non ci sono state altre offerte ufficiali”, così ha contestualizzato il diesse. Sull’attaccante svincolato, Okaka: “Lo ho contattato prima che terminasse il mercato. Avevo chiesto Okaka, già quando il Bari è andato a Cremona. Ho fatto un’offerta anche ad un altro giocatore che ha preferito l’Arabia Saudita ed è Modestè. Deve arrivare gente con il fuoco. Ho uno in testa, se ci saranno le possibilità, ma non ve lo dirò”: Ultime battute in generale di una conferenza fiume: “Ci manca Diaw in questo momento. Ma sono contento e soddisfatto. Antenucci? Voglio mantenere la calma, io ad Antenucci lo ho chiamato e l’età passa per tutti ed ho smesso a 37 anni ed oggi ho fatto la scelta migliore. Ad Antenucci, gli avevo detto che aveva la porta aperta ed avrebbe lavorato per noi perché non dimentico. Avevo detto la stessa cosa a Valerio, un anno prima. Mirco, però, aveva due scelte, a vivere a Bari o a Ferrara ed ha fatto una scelta di vita”.         (Ph. Tess Lapedota).

M.I

 

 

 

 

 


Pubblicato il 15 Settembre 2023

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