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Ciro Polito: “Sono della politica del fare, vogliamo la serie A”

Con altra proprietà il diesse non sa se resterà, ma lui è concentrato su questa stagione e dare la vita per raggiungere l’ambito traguardo

Il Bari vuole la “A”, non si nasconde e lo sta facendo da tempo da come ha centrato la qualificazione con largo anticipo ai playoff, ed una volta blindato il terzo posto e a meno di quindici giorni dal debutto alla semifinale dei playoff. il diesse Ciro Polito, con la sua proverbiale tenacia, personalità e carattere ha suonato la carica a tutta la città. Una conferenza, in alcuni frangenti anche dai toni “surriscaldati” ma senza mai perdere di vista l’obiettivo comune, la promozione che passerà attraverso la vittoria dei playoff, ma anche rispondendo ai “rumors” insistenti che giungono da Napoli che vorrebbero l’attuale dirigente sportivo biancorosso in forza alla squadra campione d’Italia, al posto di Giuntoli in procinto di firmare per la Juve. Ma il diesse ha ribadito con forza che farà di tutto per portare il Bari in “A” o che per lo meno che Mignani e i suoi guerrieri andranno in campo per dare tutto ed oltre, come hanno fatto per lunga parte del campionato mettendo in fila 17 avversarie. Il diesse ex Juve Stabia che lì aveva scoperto Provedel, oggi portiere della Lazio ha proseguito anche in biancorosso nello scovare altri talenti tra i pali, ed uno di questi è Elia Caprile, sul quale il suo futuro in massima serie è una certezza e magari in biancorosso, oltre a rassicurare al Bari giocatori anche in altri reparti che hanno dato il proprio prezioso contributo anche in questa stagione. Polito ha così esordito ieri: “Terminata la regular season andremo ad affrontare I playoff. Siamo una neopromossa, per cui è chiaro che nessuno si aspettasse un campionato del genere. Questa è una squadra forte che ha dimostrato di avere una continuità incredibile. Non voglio parlare di miracoli, ma adesso dobbiamo cercare di completare quest’impresa e riportare la Serie A in questa città. Sono venuto quest’oggi per far capire che noi vogliamo la A. Se ce la facciamo bene, altrimenti avremo fatto comunque un grandissimo campionato. Voglio che all’arbitro tremi il fischietto alla semifinale di ritorno per il boato del San Nicola. Mi ha reso orgoglioso vedere 52mila persone allo stadio anche se non abbiamo mai dato una soddisfazione totale, col grande pubblico non c’è mai stato il risultato”. Nessuna recriminazione su qualche punto lasciato per strada che fa parte di un percorso di qualsiasi squadra: “Pensare al passato è da perdenti, tutte le squadre hanno rimorsi. Quando si arriva in fondo quello che si ha è quello che si merita. Quelle davanti a noi sono state più forti. Questo doveva essere un anno di assestamento, ma questa squadra ha fatti parlare di tutta Italia. Se abbiamo dei giocatori che sono sulla bocca di tutte le squadre vuol dire che è stato fatto un lavoro straordinario. Il lavoro è stato forse accelerato, ma oggi dobbiamo essere orgogliosi della nostra squadra che ha fatto il suo in una Serie B equilibratissima” Concetto verissimo tra l’altro gli ultimi due posti valevoli per i playoff si assegneranno negli ultimi novanta minuti ed in gioco ci sono, sei squadre per due posti. Sul suo futuro il deus ex machina delle ultime due stagioni ha detto chiaramente: “Io penso al presente e non al futuro. Che il mio nome sia accostato al Napoli è un motivo d’orgoglio. Questa mattina ho letto anche dell’Empoli, ma sono veramente felice qui e concentrato su un obiettivo. Sono serenissimo. In caso di A la proprietà dovrà fare dei ragionamenti. Loro sono dei top. Il futuro si vedrà anche in base alla categoria. Io deciderò per conto mio, chiunque arriverà se avrà il piacere di mettere Ciro Polito a comando del Bari ne parleremo e sarò felice eventualmente di restare. I De Laurentiis rispettano il ruolo, altre proprietà non so. Bisogna capire, dunque, chi eventualmente arriverà e i programmi che avranno, io non sono un “pacchetto in vendita”. Sempre per andare avanti e non a ritroso. Io sto bene, insieme alla mia famiglia qui a Bari. L’asticella è già altissima”. Un diesse che non scende a compromessi e che ha ribadito la sua volontà, quella di proseguire sino a fine stagione, di proseguire con i De Laurentiis e se dovesse giungere una nuova proprietà, andranno chiariti prima i programmi, la condivisione di idee e rispetto dei ruoli e la sua autonomia.  Oltre al già citato Caprile, c’è stato un altro giocatore, arrivato però sul gong del mercato, quale Gregorio Morachioli, che è risultato determinante quando è stato impiegato da Mignani: “Morachioli ci ha fatto vincere tre partite, me lo hanno chiesto in A due squadre. Benedetti, Morachioli, Caprile, Cheddira ce li rimpiangono in tutta la Serie B, anche squadre con budget più importanti”. Su altri singoli, come Schiedler e Ceter, il direttore ha proseguito: “Scheidler c’è stato un momento in cui ha dato qualcosa. Da lui ci aspettiamo di più, sicuramente. Sicuramente ha sofferto l’impatto con il nostro campionato e sono sicuro che alla lunga potrà ancora dire la sua. Ceter sta dando il suo supporto e sono sicuro che continuerà a farlo. Gli siamo stati vicini in tutti i modi e speriamo che sia riconoscente con un gol decisivo” Uno peraltro lo aveva fatto contro la Reggina,ma l’arbitro lo ha annullato per aver ravvisato una carica ai portieri della Reggina. Sulle favorite ai playoff, il dirigente non si è sbilanciato: “Vince chi arriva meglio a livello fisico e mentale, anche chi ha un po’ di c… Non ci dobbiamo cullare sul terzo posto.  Bari favorito solo per la classifica, ma per me però non ce ne sono. Ad inizio anno ci mettevano al pari del Cosenza, io non scordo. I playoff sono partite dipese molto da giocate. Sono tutte forti, quello che poi dobbiamo avere”. Ultima battuta su Luigi De Laurentiis, assente in una conferenza con gli addetti ai lavori da quasi cinque mesi, ma comunque sempre presente, Polito ha risposto: “Il presidente non parla molto, ma prossimamente lo farà. Sono stato insieme a lui. Fin quando c’è lui si può parlare a quattr’occhi”. Se resteranno o meno, in pochi realmente lo sanno, ma la speranza e l’auspicio che chi verrà dopo risulterà ugualmente all’altezza, ma nel frattempo c’è da lottare per quel sogno chiamato A che la piazza barese aspetta da tanto tempo- Per quanto fatto sul campo sugli spalti in ogni campo di Italia, questa squadra meriterebbe già la promozione. Di sicuro questa squadra, tecnico, diesse e la stessa società meritano tutti un lungo applauso. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.


Pubblicato il 18 Maggio 2023

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