Cittadella giudiziaria a Carrassi: “Non riusciranno a toglierci il verde e avvelenarci…”
Tempo c’è voluto, ma di fronte alla decisione di dare addirittura poteri speciali a un ‘commissario ad acta’ per la sede unica della giustizia, radendo al suolo il patrimonio arboreo dell’ex area militare, in tanti sono finalmente usciti dal torpore
Sede unica della giustizia alle ex casermette di via Fanelli, la Città di Bari s’interroga su quest’allocazione quando forse è già tardi, a cose fatte. E cioè quando Comune di Bari, Demanio e Ministero della Giustizia hanno già avviato da tempo l’iter per dare una casa unica all’esercizio della giustizia nella nostra città. Dando addirittura incarico e facoltà a un commissario di usare procedure d’urgenza, per non aspettare altri trent’anni. Ma c’è chi, come Donato Cippone, attivista ed ex consigliere comunale, non ha fretta e soprattutto non si rassegna alla concretizzazione d’un progetto che farebbe sparire dalla mappa cittadina un’immensa area a verde di quartiere.
Allora Cippone, tutta colpa del Comune, o responsabilità da suddividere?
<<Il Sindaco Decaro da tempo va dichiarando di non essere responsabile della scelta scellerata delle ex caserme ‘Capozzi’ e ‘Milano’, che questa scelta è stata concordata con altre autorità. Tant’è che, senza andar lontano, in un convegno di qualche giorno fa, Decaro ha dichiarato che ogni responsabilità è del Ministero della Giustizia. Senza però dire che, in tutti gli atti approvati finora sulla sede unica della giustizia, anche quelli da lui stesso sottoscritti a partire dal 2014, ha sempre dichiarato “la disponibilità”, sua e del Comune di Bari, a operare la “variante urbanistica” di quelle aree. E cioè il Sindaco ha sempre dichiarato la propria “disponibilità” affinchè i residenti di Carrassi fossero “derubati” di oltre 14 ettari di aree verdi delle caserme>>
Parliamo degli spazi destinati dal Piano Regolatore a “verde di quartiere”, no?
<<Ma certo. E tutto ciò accadrebbe in un quartiere che dispone di ridottissime quantità di aree verdi, lontanissime dalle “quantità minime inderogabili” prescritte dalla legge. Un quartiere nel quale non c’ è altra possibilità di reperire una così estesa area, valida e disponibile, di “Verde Accorpato” tale da poterle, eventualmente, destinare a “Verde di Quartiere” in sostituzione degli spazi prima militari. Insomma, la questione è esplosa all’attenzione della comunità e bisognerà ripetere fino alla noia che non c’è variante al PRG che tenga. Insomma, è praticamente impossibile procedere in quella direzione, salvo compiere atti illegali>>.
D’accordo, guardiamo avanti: si può evitare quest’attentato a migliaia di cittadini che godono di più di 300 alberi ad alto fusto che dal 1940 albergano all’interno di quelle due ex caserme, per far posto al cemento e ferro dei palagiustizia?
<<Guarda, noi come coordinamenti e comitati di quartiere in costituzione siamo pronti a resistere in ogni grado di giudizio, fino alla Corte Costituzionale, documentando in modo inossidabile quanto abbiamo detto. Spiegando a tutti l’impossibilità di costruire la ‘Cittadella della Giustizia’ in un’area che può essere utilizzata solo in conformità d’un vincolo insopprimibile e non superabile. Quell’area può e dev’essere destinata a parco pubblico, come aveva disegnato Quaroni: una grande area a verde di quartiere che costituirebbe, appunto, il più grande parco di Bari e della regione e che non può essere invasa ogni giorno da 3/4mila auto se ci fosse quella Cittadella della Giustizia vagheggiata da Comune, Demanio e Ministero. E guarda che hanno perfino attribuito a un Commissario Straordinario il compito di realizzare la Cittadella in aree, non ci stancheremo mai di ripeterlo, “inamovibilmente” destinate dal vigente P.R.G. a “Verde di Quartiere”. Insomma, tra via Fanelli e via Alberotanza ci potrà essere solo e soltanto un parco di 240mila mq, grande cinquanta stadi come il ‘San Nicola’. Questa è la nostra battaglia in difesa della “legalità”: non riusciranno a togliere il verde, avvelenando i residenti di Carrassi con quell’enorme, assurdo flusso di traffico verso la loro cittadella…>>
Francesco De Martino
Pubblicato il 16 Dicembre 2021