Cronaca

Code e disagi per i permessi di soggiorno, non cambia niente

Ci mancava solo la guerra in Ucraina a rendere ancora più drammatiche e insopportabili quelle code che si ripetono quasi ogni giorno dinanzi ai portioni laterali della Questura di Bari. Viuzze strette che però non nascondono i visi segnati dalla rabbia e fatica dove si assiepano centinaia di cittadini immigrati in attesa del rinnovo dei loro permessi di soggiorno, scaduti o in scadenza. Questa foto è stata scattata, appunto, proprio davanti all’ufficio immigrazione della Questura di Bari pochi giorni fa, ma potrebbe essere una istantanea di un anno fa, come di due e anche più anni or sono. Una vera cancrena, dunque, quella della carenza di personale in sewrvizio per i cittadini stranieri quando si tratta, come detto, di documenti che interessano persone senza voce e senza dignità, almeno a vedere il trattamento riservato loro nei giorni di ricevimento là davanti; una situazione assurda e inaccettabile, prima durante la pandemia e ora nel corso d’una guerra cominciata da pochi giorni. Una guerra che rende le cose ancora più difficili per tutti, ma che in bocca ai dirigenti responsabili della Questura suonano come scuse e giustificazioni insensate e inaccettabili. <<Le pratiche dei permessi di soggiorno costringono una parte di umanità presente sul nostro territorio a subire procedure umilianti, per ore in coda, all’aperto, senza possibilità di andare in bagno>>, si legge sui siti a difesa degli extracomunitari. Tuttavia l’associazionismo è da molto che solleva il problema, ma senza risultati concreti, da Torino a Bari, passando per Bari e Milano. Ma torniamo a casa nostra. <<Denunciamo per l’ennesima volta i ritardi e il trattamento indegno che i cittadini migranti subiscono ogni qualvota si devono recare all’ufficio immigrazione della Questura di Bari per il disbrigo di pratiche di permesso di soggiorno o di regolarizzazione>>, attacca a testa bassa Sabino De Razza dell’associazione “”La Torre di Babele2.0”” Il quale sa bene che nel corso degli ultimi anni la motivazione che hanno dato questori e dirigenti a turno sulla tolda di comando dell’ufficio immigrazione negli ultimi due/tre anni a via Murat è sempre stata la questione covid. Motivazione che, però, non convince più, <<…non perchè pensiamo sia finita la pandemia, ma perchè c’era tutto il tempo in questi anni di organizzare al meglio il funzionamento degli uffici della Questura all’interno del servizio immigrazione>>, incalza De Razza. In effetti ci sono tantissimi cittadini migranti che sono ancora in attesa di completare l’iter della regolarizzazione di due anni fa, il cosiddetto decreto Bellanova: migranti in attesa da troppo tempo, nonostante le sollecitazioni sia alla Prefettura  che alla Questura di Bari. Eppure, come detto, nulla cambia…

Francesco De Martino


Pubblicato il 5 Marzo 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio