Cultura e Spettacoli

Col favore della risacca riflessioni in pillole

Bergoglio afferma che la fine di un papa e, quindi, pare abbia voluto sottintendere, anche la sua, essendo egli “un papa”, fino a prova contraria, sia la tomba. Come mai una considerazione, così al ribasso, sulla sua fine da parte di bergoglio ? Non è, forse, egli, secondo la tradizione, e, per non farci mancare niente, a voler traslare il “Tu es Petrus”, il “vicario di cristo” ? E behhhh ? Egli, per rispetto del suo folto gregge, ha il dovere di credere e di sperare che, per quanto gli possa andare male, “post mortem” gli spetterà, senza fallo, se non uno scranno accanto, a destra o a sinistra, di dio, il, pur, generico premio di consolazione della gloria dei o nei cieli. E – grege  bergoglio, dal presunto “vicario di cristo” il comune credente (non IO Sottoscritto, Ateo) si aspetta che, radicando il suo verbo nella speranza della “resurrezione della carne”, secondo il “diktat” del ”credo”, egli proclami: ”La morte non è solo morte, sebbene  Vita”.

Per mesi i “media” cartacei e cibernetici ci hanno, abbondantemente, rotto, sacramentato i maroni sui ritardi nella costruzione in brasile degli stadi, ove in questi giorni si stanno, mediocremente, giocando i campionati mondiali di “calcio”. Il mio disonorando, dati i tempi e le mode e i pregiudizi giovanilistici, approdo ai 76 anni, indubitabilmente, certifica che molti “mondiali di “calcio” hanno lambito il  mio appassionamento al “calcio”, molto più ieri che oggi. Oggi, addirittura, inesistente per le ragioni, motivazioni che, ampiamente, ho più volte sviluppato, che non mette conto ribadire, iterare. “Sed” (voglio Denunciare con forza), giammai, avevo assistito, sia pure per televisione, a spettacoli calcistici così, tecnicamente, deprimenti, come quelli visti quest’anno in brasile. Sembra che i piedi dei calciatori, protagonisti delle partite mondiali, diciamo, di “calcio” negli anni siano diventati “meno buoni” in modo, inversamente, proporzionale ai sesterzi miliardari che richiedono per, malamente, adoperarli, talvolta in modo, incredibilmente, criminale, da galeotti navigati. Poche le giocate con numeri di gran classe, molti calcioni, spallate, gomitate, morsi, proiezioni, ”a babbo morto” sui corpi degli avversari, ad esempio da parte di balotelli, di zunica (di quelle del secondo, da arresto immediato, ha fatto le spese il brasiliano neymar, che ha salutato i suoi compagni di squadra con tre vertebre rotte).”Tantum potest” il miraggio di consistenti premi in caso di vittorie parziali o di vittoria finale nella esplosione della umana ferocia da ammassi di carne, elettivamente, non affine alla Cultura! Comunque, che, invece degli stadi, ove  un’orda di ragazzotti in mutande griffate (neymar, causando l’ira, non proprio segreta, di blatter, presidente della “fifa”, lautamente sponsorizzato, con gesti studiati ha mostrato, situandosi in posizione favorevole in mezzo al terreno di gioco alle, altrettanto studiate, riprese televisive, lo “slip” che raccoglie le sue “vergogne”) sta giocando, ripeto, i mondiali dei “calcioni”, si potevano bonificare i quartieri malsani, degradati di molte città brasiliane, è un fatto di indiscutibile Razionalità Politica, che Indurrebbe qualsiasi “Vir” di buona Volontà a Bombardare i vertici istituzionali del brasile con vibranti Pernacchie alla Eduardo.”Tamen”, gli stadi sono belli, maestosi e nell’italietta (ora, di renzi che, per Parafrasare Machiavelli, s’è preso il segretariato del pd e, poi, il governo del paese “col gesso”, senza troppo sforzo e fatica, come carlo VIII  che nel 1495 s’impossessò del “regno di napoli” senza colpo ferire, senza incontrare alcuna resistenza, approfittando dell’annosa divisione, degli annosi contrasti tra gli staterelli italiettini), non se ne potevano, non se ne possono, non se ne potranno costruire di altrettali. Coloro che non sono convinti di ciò di cui IO sono convinto, domandino, per credere, alle  innumeri mafie, che starnazzano nel “bel paese”, diciamo, colluse, confuse, “culo e camicia” con politici, “sine nomine”, non perché IO abbia timore di fare di essi i nomi e cognomi e ascendenti e discendenti, ma perché, come l’”euchessina” pubblicizzata da un comico di tanti anni fa, basta la parola “politici” per sentire il mefitico tonfo dell’evacuazione escrementizia di consistenti tangenti che, conseguentemente, fanno abbassare, per i materiali scadenti usati, la progettata “bella sicurezza” del manufatto pubblico e, contestualmente, fanno lievitare, molto sensibilmente, il costo, inutilmente, preventivato, di esso.

Non credo che il renzi abbia, mai, letto il “Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799” di Vincenzo Cuoco, Intellettuale molisano che, allo scoppio del moti rivoluzionari a napoli, sostenne il nuovo governo repubblicano. Caduta la repubblica, dalla magistratura borbonica Cuoco fu condannato a 20 anni di carcere, ma riparò in francia e a milano, ove Pubblicò il “Saggio”. Machiavelli e Vico Ispirarono il suo Pensiero nel Privilegiare il Concreto e i Fatti. Eh, e – grege  renzi, il Concreto e i Fatti! Mentre lei insiste con un ingorgo fastidioso di annunci, di proclami, eludendo i Fatti che possono essere il segnale concreto di un cambiamento, di cui tutti le riconoscano il merito. Se rimpiazziamo l’enfatica parola “rivoluzione”, che il Cuoco Usa, con la più prosaica parola “cambiamento”, ebbene, esso, Citando lo Storico, ”non può essere opera di ragione, ma deve partire da esigenze concrete economiche, sociali del popolo che si muove solo spinto dal bisogno, non dalle ideologie”. Ad esempio, la sua ultima “boutade”, “facezia”, “spiritosaggine”, e – grege  renzi, è stata quella di minacciare i magistrati che in magistratura, lei imperante, si farà carriera per meriti dimostrati, non per automatismi di varia natura e fattura. Sa cosa il Cuoco le avrebbe Risposto ? “Il popolo non si picca né di talenti, né di virtù: vuole essere ben governato e non ambisce a cariche”. Cosa significa buon Governo, finalmente ? Prioritaria è la Giustizia Fiscale, che a lei non passa, assolutamente, per l’anticamera della sua cervice. L’erario piange, allora cosa fa renzi con il sedicente solone dell’economia, padoan, voluto, sponsorizzato da napolitano (“Se i giovani non hanno lavoro, la nazione finisce”, dice con lapalisse il già entrato nella quarta età. Ché le plaghe d’italia non risuonano dei “mea culpa, mea culpa” dell’ex pciniano ? Quali, quanti governi in tanti anni di presidenza s’è tenuto in caldo ? Quali, quante azioni concrete egli ha messo in opra ché non si arrivasse al 40% dei giovani disoccupati, specie nel meridione, pur nel rispetto delle sue prerogative costituzionali ?) ? Aumenta il prezzo delle sigarette, impiegando la leva iniqua (di tutti i governi reazionari) della tassazione indiretta: sono obbligati a dare una mano nel tenere i conti pubblici a posto con la medesima quantità contributiva sia i pensionati a 500 euro al mese che, purtroppo, fumano, sia i componenti del ”cerchio magico” della finanza italiettina che si rilassano con le sigarette. E quante “accise” sulla benzina un governo di cambiamento, quale, secondo lei, è il suo, dovrebbe pensare di abolire, non adoprando il miserabile “bancomat” della tassazione indiretta ? Una “presa per il culo”, quindi, gli 80 euro che ha elargito ai 10 milioni d’italiettini: un’accolta di incolti e di arretrati, culturalmente! 80 euro, ché le dessero una maggioranza bulgara alle elezioni europee, che lo ha fatto, inutilmente, ringalluzzire tra i marpioni della politica europea, mentre costituisce per lei nell’ italietta una solida gruccia per rintuzzare il trasversale dissenso che serpeggia nei partiti della evanescente sua maggioranza e dell’opposizione. Quanti dei 10 milioni di italiettini, resi da lei “ricchi” con gli 80 euro, fumano? Così, da furbacchione, avvalendosi della tassazione indiretta, o renzi, si farà restituire, pacchetto dopo pacchetto di sigarette, gli 80 euro che ha elargito a un esercito scornato di italiettini,  per irrobustire  la sua ”leaderschip” con una tronfia vittoria elettorale. Come berlusconi, lei si sciacqua la bocca di sogni, di speranze, di libertà. Cuoco le avrebbe Opposto: ”La libertà è un sentimento, non un’idea, si fa provare con i fatti, non si mostra con le parole”.

Non ho, mai, letto alcuna delle “cento (e passa) pubblicazioni”, come scrive Italo Interesse, di giorgio saponaro, anche se non ignoro la sua esistenza. Non MI scuso, ché sono sicuro che egli, oltre a non essersi, mai, interessato della mia Esistenza, anche se non era e non è obbligato a farlo, non ha mai letto alcuno dei miei Catulliani “Libelli” di Poesie e dei miei Articoli che, settimanalmente, con rara Pazienza e raro, tollerante Rispetto del mio Pensiero Ereticissimo, il Direttore Luciano Ventura Pubblica sul suo “Quotidiano di Bari”. Italo Interesse Si occupa di informare i suoi numerosi lettori che giorgio saponaro. ottantenne, ha pubblicato con la casa editrice ”adda”(solita nello stampare i parti creativi, diciamo, della “élite” intellettuale, diciamo, barese) un libro, forse, di memorie, dal titolo” Sull’onda della vita”. Poiché Italo Interesse nel suo articolo mette tra virgolette solo frammenti di frasi, non sono sicuro se egli riporti, a puntino, il testo di giorgio saponaro o ne riassuma il pensiero. Comunque, se non ho capito male dall’articolo di Italo Interesse, giorgio saponaro nel licenziarsi dal suo oceanico pubblico, che con curiosa partecipazione l’ha seguito in 50 anni di libri, editi dalla solita “adda”, avrebbe operato una sorta di  “epochè”, di sospensione del giudizio sulla sua “vita passata a scrivere storie”, se una vita del genere, egli ammette, “è vita”. Inoltre, giorgio saponaro, al quale Auguro lunga vita, oltre gli 80 anni, felicemente, Penso, già, vissuti, immaginando un improbabile processo nell’al di là con l’imputazione di aver “condotto un’esistenza finta al posto d’una vera”, scrivendo ”papocchie di sé, di amici parenti, città (Bari ) e santi (Nicola)”, in realtà sembra recitare il “mea culpa” sulla ”feria infinita” del suo vissuto, tanto che avrebbe ”solennemente promesso” a sua figlia che “Sull’onda della vita” sarà la sua ultima fatica letteraria. Evidentemente, giorgio saponaro avrebbe intenzione, a 80 anni, di imparare un mestiere, dal momento che è stato costretto a impegnarsi nella scrittura, non avendo, mai, saputo fare altro. Proprio stamane, Parlando per telefono con una mia Amica, Le Confessavo che uscire tra il popolicchio, per sbrigare i prosaici “negozi” utili alla sopravvivenza, è per ME una sofferenza indicibile in quanto sono costretto, sia pure per poco, a familiarizzare con la banalità coristica di tanti, che non considero, affatto, i miei prossimi, abbiano, pure, il medesimo mio sangue. E la mia Amica, di Rimando: ” TU Esci da un Mondo Reale, Vero, per fare i conti, necessariamente, con un mondo finto, occupato da finti”. Guai, “vae”, se Leopardi, con i suoi “studi matti e disperatissimi”, non Si fosse Procurato il Materiale per Progettare, Disegnare, Costruire con le ”sudate carte” il suo Mondo che Lo Proiettava nella Libertà dell’ ”Infinito”, strappandoLo alla prigione del definito, delle strettoie dei cosiddetti valori consolidati dall’abitudine, dalla tradizione, dall’autorità del passato, dalle ipocrisie delle istituzioni politiche, religiose, dalla sottocultura istituzionalizzata. Non era, forse, finta la madre del Grande Giacomo, che si augurava la morte precoce dei suoi figli prima che essi scoprissero che tutti gli “animalia” sono esseri sessuati ? Non era, forse, finto il padre, maniacalmente, appassionato dell’oggetto”libro”, specie se antico, quindi, di rilevante valore commerciale, non della “Verità”, della “Bellezza” che esso avrebbe potuto racchiudere ? Non era, forse, finto il conte francesco ranieri di napoli, indifferente alla  Maestà Astrale dell’Ospite che aveva in casa, tanto che di Lui, dopo la morte, raccontò solo le umane debolezze inestirpabili, anche, da una Mente Creativa di Interminato Spessore, come Quella del “Cigno di Recanati” ? “Mambrtudn”, scemenze considerava mia madre i miei Scritti e, povera femmina, non era in grado di Intuire di aver Partorito un Figlio Capace di CrearSi un Mondo, Abitato da Uomini Veri, non preda, essendo Figli di Tale Figlio, del fanatismo delirante  per la “roba” degli altri suoi figli che non perdevano il tempo nelle “mambrtudn”, per le quali non consumavano l’energia elettrica, come IO facevo, la cui bolletta lei pagava, costretta dal fatto che IO fossi suo sopportato Ospite, “sine die”.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

pietroaretino38@alice.it    


Pubblicato il 8 Luglio 2014

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