Cultura e Spettacoli

Col Sud a tracolla, il viandante

Non si è viaggiatori senza bagaglio. Ma quale fatica o noia tale fardello.  Meglio uno zaino o un trolley? Meglio un carico a tracolla, così chi abbia necessità di qualcosa, può rovistare nella bisaccia senza interrompere il cammino. E siccome nella vita siamo tutti viandanti – la differenza sta nella qualità e nella pendenza del percorso scelto/assegnato – è fatale avvertire periodicamente il bisogno di attingere energie, coraggio e motivazioni dal personale fardello. Noi pugliesi, soprattutto della vecchia guardia, che si viva sotto questo cielo meraviglioso o che nel ricordo di esso si viva in capo al mondo, possiamo fare affidamento su un patrimonio storico, culturale ed emotivo pressoché inesauribile. Insomma, si vive ‘Col Sud a tracolla’. Questo il titolo di uno spettacolo essenziale e dalla sobrietà raffinata che, ideato e diretto da Vito Signorile, è andato in scena al Nuovo Abeliano lo scorso fine settimana. Tornando all’immagine di cui in apertura, si immagini una coppia di ‘camminanti’ – lo stesso Signorile e la brava e leggiadra Agata Paradiso – che un ricorrente magone obblighi passo dopo passo a saccheggiare provviste emotive. ‘Col Sud a tracolla’ allora si snoda come un sentiero ameno e per nulla disagevole che serpeggia tra Autori. E gli autori sono poeti, scrittori, e musicisti di casa nostra (o dei suoi più stretti dintorni). Così, la parola di Vittore Fiore, Vittorio Bodini, Vito Riviello, Raffaele Nigro, Beatrice Viggiano, Raffaele Carrieri, Lino Angiuli, Michele Campione, Raffaele Nigro e Rocco Scotellaro si annoda al canto di Matteo Salvatore, Otello Profazio, Pietro Basentini, Enzo del Re, Silvano Spadaccino, nonché dei contemporanei Vito Signorile, Davide Ceddia e Giuseppe De Trizio. Quest’ultimo firma arrangiamenti musicali di qualità ed eseguiti dallo stesso De Trizio, da Adolfo La Volpe e Francesco De Palma che accompagnano ora il canto, ora l’ispirato dire di Signorile e Paradiso. ‘Col Sud a tracolla’ è sopratutto spettacolo variegato e di apprezzabile ‘leggerezza’, non indulgendo nella funesta e sospirosa retorica dei luoghi comuni in cui a molte delle nostre menti è piaciuto indulgere. Non di meno lo spettacolo di Signorile non chiude gli occhi davanti alle nostre storiche piaghe, su cui getta invece uno sguardo non più che malinconico, mai intriso di rancore o rassegnazione. Nell’insieme, ‘Col Sud a tracolla’ è felice espressione di quella formula di complessa realtà alchemica, nonostante l’apparente semplicità, che va sotto il nome di teatro/canzone.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 1 Marzo 2022

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