Colpo di fulmine a ciel sereno nella scena politica pugliese
Un fulmine a ciel sereno si è verificato nella scena politica pugliese, in particolare al Comune della seconda città capoluogo più importante della regione per numero di abitanti, ossia Taranto. Infatti, alla vigilia delle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del Primo cittadino per il successivo quinquennio, il sindaco del centrosinistra in carica, Rinaldo Melucci, è stato sfiduciato dalla maggioranza assoluta dei consiglieri del Comune ionico che con un atto di dimissioni contestuale e congiunto hanno determinato la fine dell’amministrazione Melucci e, quindi, lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Taranto. La scadenza naturale del mandato per il sindaco Melucci sarebbe avvenuta nella primavera del 2022, invece alcuni consiglieri della sua stessa maggioranza di centrosinistra hanno deciso di unire la propria firma a quelle dei consiglieri di opposizione, determinando la fine anticipata di circa sei mesi della consigliatura. Al momento i motivi delle defezioni verificatesi all’interno della maggioranza che sosteneva Melucci non sono ben chiari e, secondo qualcuno, sarebbero incomprensibili o, forse, addirittura inconfessabili. Secondo qualche altro, invece, potrebbero essere il risultato naturale e finale di una consigliatura alquanto travagliata e burrascosa per il Comune di Taranto, durante la quale il sindaco decaduto, Melucci, era stato costretto ad effettuare ben sette cambi di giunta in quattro anni e mezzo di governo, al fine di evitare ciò che comunque è accaduto. Ossia lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e l’affidamento ad un commissario prefettizio della gestione ordinaria del Comune fino a nuove elezioni. Sotto l’aspetto politico la caduta improvvisa ed inattesa dell’Amministrazione di centrosinistra di Taranto è un brutto colpo non soltanto per il centrosinistra ionico ma anche regionale, perché sono capitate in un momento particolare per il maggior partito pugliese del centrosinistra, il Pd, che a Taranto è stato il principale sostenitore della candidatura a sindaco di Melucci cinque anni fa circa, ossia quando sembrava che nel capoluogo ionico potessero avere la meglio alle amministrative il candidato sindaco del centrodestra oppure quello del M5S. Invece, come si ricorderà, vinse al secondo Melucci anche se, in verità, registrando una partecipazione al voto di ballottaggio molto scarsa, perché di poco superiore al 30% degli elettori aventi diritto. Luciano Santoro, segretario in pectore del Pd al prossimo congresso provinciale di Terra ionica, ha affermato: “Atto irresponsabile da parte dei consiglieri dimissionari, tra i quali ci sono quattro capricciosi componenti del Consiglio che sono stati eletti nel Partito Democratico e che hanno scelto di tradire il progetto amministrativo sostenuto nella città capoluogo dal partito”. Parole dure, per l’inaspettata sfiducia al sindaco Melucci, anche dal presidente del Gruppo regionale di “Con”, il consigliere regionale ed ex sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, eletto – come è noto – alle ultime regionali dello scorso anno nella circoscrizione ionica, che ha affermato: “Ciò che si è consumato a Taranto nelle ultime ore è un atto politico che ha poco a che fare col bene comune e con la buona amministrazione della città. La boriosa e miope, se non del tutto folle, fuga in avanti di chi ha beneficiato del proprio ruolo in Consiglio comunale, restituisce la misura di quanto gli interessi personali eclissino la serietà a cui è chiamata la politica”. Sorpresi della caduta dell’Amministrazione tarantina tutti i maggiori leader del centrosinistra pugliese, a cominciare dal segretario uscente del Pd pugliese, Marco Lacarra, che in una nota ha affermato: “Ritengo folle la scelta dei diciassette Consiglieri che, dimettendosi, determinano lo scioglimento del Consiglio comunale. L’amministrazione guidata da Rinaldo Melucci ha in questi anni svolto un lavoro instancabile per cambiare le sorti della città. Taranto è un Comune che vive una serie di problematiche estremamente complesse, ma ha anche delle potenzialità straordinarie che Melucci ha valorizzato in ogni modo”. Perciò, Lacarra ha concluso: “Siamo al suo fianco in questo passaggio drammatico, che viene consumato sulla pelle dei cittadini” e “non arretriamo di un passo”, perchè “sarà lui il nostro candidato alle prossime elezioni amministrative”. Mentre il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro (Pd), commentando la sfiducia a Melucci, ha tra l’altro dichiarato: “Ë un gesto che dimostra irresponsabilità nei confronti dell’interesse dei cittadini”. Per cui, ha aggiunto Decaro, “poi non c’è da stupirsi se i cittadini sempre più numerosi scelgono di disertare le urne, se oggi in piena fase di programmazione per la città, alle prese con le attività preliminari per l’utilizzo dei fondi nazionali e comunitari, la politica si rende protagonista di questi atti apparentemente incomprensibili”, auspicando “che questa brutta pagina della politica locale non influisca sul futuro di una città che ha tutte le carte in regola per essere protagonista della nuova stagione del Paese”. Con riferimento alla notizia della sfiducia a Melucci, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha invece commentato: “Questa è una giornata triste per Taranto e per tutta la Puglia. Si interrompe senza alcuna motivazione confessabile il lavoro dell’amministrazione comunale per la decarbonizzazione dell’Ilva e per la chiusura dei reparti a caldo a salvaguardia della salute dei suoi cittadini, per costruire la città universitaria, per realizzare una rete di mobilità urbana moderna e non inquinante, per costruire il nuovo grandissimo ospedale che sarà realizzato in un tempo straordinariamente breve, per diventare città della cultura e della bellezza, che vede il suo porto in fase di crescita e rilancio, candidata a polo nazionale dell’idrogeno e ad essere sede dei prossimi Giochi del Mediterraneo, per investire presto e bene miliardi di euro in bonifiche che sono essenziali per il futuro di tutti”. Perciò, per Emiliano, “la lotta dei tarantini deve continuare”, perché “Taranto deve andare avanti e deve continuare il suo percorso di città sana, prestigiosa, fondata sulla competenza e sulla creatività”. Quindi, ha concluso Emiliano, “faccio appello a tutti i tarantini perché non subiscano passivamente questo ennesimo oltraggio”, ribadendo “che la città deve sempre contare su sé stessa e sulle sue straordinarie risorse umane e materiali, ma anche su tutta la Regione Puglia come istituzione e come comunità”. Peccato, però, che nel centrosinistra pugliese nessun dei leader finora intervenuti a commentare negativamente e con sorpresa il “fulmine” politico che ha improvvisamente colpito il sindaco Melucci abbia fatto autocritica sulle ingerenze e, talvolta, anche pesanti interferenze che sia il Primo cittadino ionico decaduto che il Pd ionico hanno dovuto subire negli ultimi anni dai livelli politici e amministrativi di centrosinistra, ma che nulla poteva c’entrare con la provincia ionica e con l’autodeterminazione del centrosinistra locale.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 17 Novembre 2021