Cultura e Spettacoli

Come un dito puntato verso il basso

Esternamente alla zona archeologica di Canne è visibile un menhir alto circa tre metri risalente all’età del bronzo. Il fatto che i suoi spigoli siano perfettamente orientati verso ovest fa pensare ad una sorta di bussola. Altri studiosi si dividono fra l’ipotesi del monumento funebre, quella del segnale confinario e infine l’idea di una meridiana o di uno strumento legato a qualche religione solare. A ben guardare sono gli stessi interrogativi intorno ai quali si entra in contrasto quando si parla di monoliti. L’orientamento del menhir di Canne potrebbe essere casuale e in ogni caso una bussola presenterebbe uno sviluppo orizzontale piuttosto che verticale. Un monumento funebre, allora? Non si vede la ragione di staccare da chissà dove un blocco di roccia pesante dieci tonnellate e trascinarlo a forza di braccia quando lo stesso obiettivo – segnalare un sito – si poteva molto più facilmente realizzare ammonticchiando un cono anche molto più alto di pietre (ecco una possibile spiegazione delle ‘specchie’, come le chiamiamo noi in Puglia). Allora la tesi ‘confinaria’. Debole anche questa. Un confine delineato da monoliti dovrebbe consentire posizionandosi all’altezza di uno di essi di scorgere i più prossimi. Il menhir più vicino a quello di Canne non è visibile oggi come non poteva esserlo ieri. Restano la meridiana e il culto solare. Sia l’una che l’altro necessitano di ombre le più nette possibili. Non ha alcun senso un blocco irregolare di roccia quando un palo infisso perpendicolarmente al suolo può svolgere ben più egregiamente la stessa funzione. Avanza il fatto che centinaia di uomini si presero la briga di trasportare forse per mesi una pietra enorme prima d’infiggerla dove ancora si trova. La sensazione è che la collocazione di quel menhir, come di qualunque altro monolito, non sia casuale. Un monolito indica sempre qualcosa. Può anche essere inteso come un dito puntato verso l’alto, verso irraggiungibili costellazioni… Fermiamoci qui. La storia degli alieni scesi sulla Terra in epoca precristiana e poi tornati ai loro mondi lasciando nella nostra cultura una traccia indelebile sotto forma di miti e sacre scritture ha un po’ stancato, per quanto suggestiva. Tornando al menhir di Canne, proviamo a capovolgere la prospettiva d’indagine. E se l’indice di quella mano ideale fosse puntato verso il basso?… La Terra è ricca di luoghi dove si concentrano potenti campi elettromagnetici da cui si sviluppano energie che sacerdoti, medium o maestri dell’occulto possono catturare e mettere a frutto. In altre parole è possibile che cinquemila anni fa, a due passi dal luogo dove Annibale avrebbe fatto strage delle legioni romane, indigeni si dessero convegno per nutrirsi di una forza misteriosa, una forza che rendeva più fertili, che beneficava sementi e animali, che sviluppava il vaticinio, che ispirava le migliori decisioni, che sanava gli ammalati…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 3 Aprile 2015

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