Cultura e Spettacoli

Come una maschera apotropaica? Forse

Sui prospetti esterni di due chiese pugliesi (del SS Sacramento ad Ascoli Satriano e della SS Annunziata a Deliceto) sono incastonati due tavelloni quadrati in pietra locale su cui è scolpito il quadrato del Sator. Quello del Sator è un quadrato magico composto da sedici caselle occupate da altrettanti lettere ordinate in modo che vi si possa leggere in più modi una frase palindroma (Sator arepo tenet opera rotas) sul cui significato gli studiosi sono profondamente divisi. Sembra certo che nessuno dei due Sator pugliesi sia stato scolpito per essere collocato dov’è. L’uno e l’altro sarebbero stati  rinvenuti in località non lontane e dovevano far parte di un patrimonio architettonico ben più antico e andato distrutto, probabilmente ville patrizie di epoca romana? L’origine del quadrato del Sator è assai remota. Gli esemplari più antichi sono quelli rinvenuti a Pompei, entrambi incisi su colonne (casa di Paquio Proculo e Palestra Grande). Sembra che queste ‘lapidi’ avessero funzione di scongiuro, ovvero che – al pari di maschere apotropaiche – fossero in bella mostra allo scopo di attirare le influenze benigne e tenere lontane quelle cattive, come fulmini, incendi, malattie, il morso dei cani, invidia e altre calamità. Nel medioevo vi fu un proliferare di rappresentazioni di questo quadrato anche su pergamena. Su un manoscritto del XII secolo dell’Abbazia di Prüll è esposto come simbolo della croce di Cristo con l’invito a far rientrare un fuggitivo. Come augurio per la buona riuscita di un parto lo si trova sulla Pergamena di Aurillac, con l’invito a mostrarlo a una partoriente ;  lo stesso uso è illustrato da un documento del 1259 conservato nell’Archivio di Stato di Genova. Questo innesto dell’elemento cristiano su quello pagano partirebbe dalla (controversa) attribuzione alla parola Sator, del significato di ’seminatore’, ovvero di Creatore, con esplicito riferimento alle parabole del seminatore e del granello di senape), per cui qualche studioso ha proposto la seguente interpretazione : “Il Creatore, l’autore di tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere”. Osservando con spirito enigmistico l’insieme delle lettere che compongono il quadrato del Sator si compone una croce nella quale la parola PATERNOSTER si incrocia sulla lettera N. Il quadrato sarebbe dunque una crux dissimulata, un sigillo nascosto in uso tra i primi cristiani ai tempi delle persecuzioni. Questa interpretazione è rafforzata dal fatto che il quadrato magico stesso contiene al suo interno altro tipo di croce, quella greca, costituita dall’incrocio, al centro del quadrato, delle due ricorrenze di TENET, l’unica parola palindroma di sé stessa. – Nell’immagine, il quadrato del Sator sul fianco nord del Duomo di Siena.

Italo Interesse


Pubblicato il 9 Giugno 2018

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