Cronaca

Commercianti in piazza contro “le tasse troppo alte”

alte”

Oltre 2mila chiavi consegnate alla politica da altrettanti imprenditori e commercianti di Bari e provincia, in occasione della manifestazione che mira a sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione di grave crisi economica in cui versano le imprese del territorio. Una mobilitazione nazionale che ha visto nel centro di Bari il suo epicentro. Sono giunti da tutte le parti della provincia di Bari, da Ruvo a Santeramo, da Altamura ad Andria, per consegnare le chiavi delle proprie attività ormai cessate a causa della crisi finanziaria. Teatro della manifestazione lo spazio antistante la Camera di Commercio, nella quale poi è proseguito il confronto con i politici locali. Sono giunte circa 30 delegazioni da Bari e Bat per chiedere meno fisco, più credito, meno burocrazia e più infrastrutture. I dati sono allarmanti: l’anno scorso in provincia di Bari hanno aperto 2.161 attività, ma ne sono state chiuse 2.958 con un saldo negativo di 797 negozi. Dati che se confrontati con il 2011, diventano portavoce di una crisi ormai arrivata al midollo. Infatti, nel 2011 le aperture furono 2.429 e le cessazioni 2.933 con un saldo di meno 504. Nella provincia di Bari si è registrato un aumento di attività chiuse pari al 42%. Per quanto riguarda invece la città di Bari, nel 2012 i nuovi negozi sono stati 510, quelli chiusi 705 con un saldo negativo di 195. Mentre, nel 2011 le nuove attività sono state 553, le chiuse 663, con un saldo negativo di 110.  La manifestazione promossa da Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Rete Imprese Italia, si propone di spostare il focus della politica su tematiche importanti, come quella del lavoro e delle imprese e  mira a sottolineare la drammaticità della situazione. “Ogni giorno si chiede ai commercianti di sopravvivere compiendo veri e propri miracoli, dei salti mortali. Siamo sull’orlo del baratro e ci siamo tutti indistintamente. Il nostro slogan ‘Siamo in pericolo’ rappresenta l’attuale condizione degli imprenditori – ha sostenuto amareggiato il presidente della Confcommercio, Alessandro Ambrosi – Nell’ultimo anno sono state chiuse circa 364mila aziende, 24mila in più rispetto all’anno precedente. Facendo un rapido calcolo, ogni giorno hanno abbassato la propria saracinesca circa mille imprese, per un totale di circa 40mila lavoratori disoccupati. Il Pil scende continuamente, mentre le aziende cercano di sopravvivere innovandosi e rinnovandosi, ma non basta. Se da una parte – ha poi proseguito il presidente Ambrosi – ci sono state maggiori entrate fiscali, passando da 355mila a 372 mila euro, nello stesso periodo anche la spesa pubblica è aumentata incredibilmente, registrando un più 8,7%. Tutti i nostri sforzi, dunque, sono stati vanificati. La politica da parte sua non fa nulla per modificare l’attuale situazione, al contrario vuole modificare gli effetti, senza toccare le cause”. In seguito, il presidente della Confcommercio ha sottolineato come troppo spesso si pensi a fare della politica il proprio mestiere, senza cercare di cambiare concretamente il Paese. Un segnale forte arriva dagli stessi commercianti che nella giornata di ieri alle ore 18.00 hanno spento le luci delle insegne, lasciando la città al buio, in diverse zone cittadine. Tremila imprese chiuse in un solo anno nella provincia di Bari e Bat, ma quello su cui ha posto l’accentro Benny Campobasso, presidente della Confesercenti è stato l’aumento esagerato del gettito Imu, passato da 12 a 24 miliardi, “chissà cosa ne sarebbe stato di quelle tremila imprese se quei 12miliardi non fossero stati prelevati da un governo che poi ha pensato bene di finanziare le banche. Chissà cosa ne sarebbe stato di quelle tremila aziende se queste ultime non avessero dovuto sostenere circa 120 adempimenti all’anno, una ogni tre giorni. Il decreto Salva-Italia – ha poi concluso il presidente Campobasso – in realtà non ha salvato proprio nulla”. Parole dure che hanno infiammato gli animi di tutti gli imprenditori e i commercianti presenti. Assenza significativa quella del sindaco, Michele Emiliano, molto probabilmente in altre faccende affaccendato.

Nicole Cascione


Pubblicato il 29 Gennaio 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio