E’ ancora tempo di comunicazioni e discussioni sui lavori fermi oramai da otto mesi nel megacantiere di Fesca dell’Arca Puglia. Ed è proprio nella sede dell’ex Iacp di Via Crispi che ieri la Cisl di Bari, con i lavoratori edili – Filca Cisl – e il sindacato degli inquilini – Sicet Cisl – ha partecipato alla convocazione della Commissione Inquilinato da parte, appunto, dell’Arca Puglia Centrale per discutere dell’appalto di edilizia popolare per 106 alloggi del valore di ben dodici milioni di euro. Un cantiere inserito nel progetto di rigenerazione urbana del quartiere San Girolamo di Bari, i cui lavori sono fermi dalla scorsa estate, come detto. E così dopo l’incontro tra sindacati e rappresentanti tecnici dell’Arca si è appreso che la società esecutrice Caementarius srl, nel termine previsto per la fine dei lavori, in prima battuta a novembre 2017 e poi spostato a luglio 2018, in effetti ha realizzato meno della metà dell’opera pubblica in questione. Ora, a fronte di questa condizione di incompiuta realizzazione dell’opera, hanno fatto sapere le rappresentanze sindacali, la Presidenza dell’Arca, per evitare l’avvio della risoluzione contrattuale per inadempimento nei confronti del Consorzio bolognese assegnatario dell’appalto ossia la ‘Cons.Ital’, di cui Caementarius è consorziata, ha promosso dall’autunno scorso l’attivazione della previsione legislativa contenuta nella legge anticorruzione, per cui si è proceduto, su richiesta dell’Anac, alla nomina da parte della Prefettura locale, di un Amministratore straordinario che prendesse in gestione la parte di azienda di Caementarius dedicata a questo appalto e ne proseguisse la realizzazione. Purtroppo il primo amministratore straordinario nominato dalla Prefettura di Bari, ha assunto l’incarico a luglio 2018 e si è dimesso dopo appena un paio di mesi, precisamente a settembre 2018, con il cantiere che nel frattempo si è totalmente bloccato. A questa dimissione è seguita un’altra nomina di amministratore straordinario avvenuta a ottobre dell’anno scorso con l’Avv. Colella, che ha iniziato un’opera di ricognizione del compendio aziendale della società esecutrice e soprattutto della situazione debitoria nei confronti dei fornitori per verificare la procedibilità del contratto di appalto e quindi dell’opera. Al momento il riequilibrio finanziario rappresenta un grosso scoglio per sbloccare la realizzazione degli alloggi, tanto che entro fine marzo, i legali di Arca Puglia Centrale e del Consorzio Cons.Ital insieme all’amministratore straordinario dovranno tenere un altro incontro per verificare se e come l’opera possa essere portata a termine. Ci sarebbero almeno due ipotesi al tavolo della concertazione: la prima prevede che se ci dovesse essere continuità nell’esecuzione dell’opera, gli alloggi popolari vedrebbero una loro realizzazione, comunque, tra non meno di 20 mesi (peccato che nel cartello dei lavori sul cantiere c’è scritto “fine lavori novembre 2017”); la seconda ipotesi, molto pesante in termini di tempi di realizzazione, sarebbe quella di una risoluzione per inadempimento e quindi nuova gara per cui, appunto, i tempi di realizzazione e assegnazione degli alloggi si allungherebbero drammaticamente, mortificando aspettative e lavoro. Ma soprattutto lasciando in piedi un altro ‘mostro’ di cemento incompiuto nel cuore di San Girolamo, per chissà quanto altro tempo ancora. E così Cisl di Bari, Filca e Sicet hanno anche loro chiesto un altro incontro per i primi di aprile, allo scopo di ricevere risposte rapide e certe che vadano incontro alle esigenze della famiglie disagiate di questa povera città. Una città che dopo le promesse di sindaci, assessori e commissari aspettava quei cento e più alloggi come il sogno d’una intera vita. Un sogno che a questo punto, come tante altre volte a Bai quando s’è trattato di appalti ed edilizia popolare o residenziale, s’è trasformato nel peggiore incubo tra vertici, nomine e anticorruzione…
Francesco De Martino
Pubblicato il 8 Marzo 2019
