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Commozione e cordoglio bipartisan per la scomparsa di Guglielmo Minervini

 

Commozione, giudizi e cordoglio registrati in queste ore intorno alla figura del consigliere regionale Guglielmo Minervini, alla notizia della sua prematura scomparsa, sono unanimi. Infatti, l’ex assessore dei dieci anni di giunta Vendola alla Regione Puglia lascia dietro di se una sequela di ricordi politici ed umani, tutti positivi, ed apprezzamenti non certo di circostanza che lo consegnano alla storia  pugliese degli ultimi decenni come una delle figure politiche locali più limpide di tale periodo. Minervini, come si ricorderà, era convalescente da tempo, perché colpito da una malattia che il genere umano non è riuscito ancora a sconfiggere in via definitiva, però fede e  forza d’animo lo hanno tenuto impegnato fino all’ultimo in quella che per molti può essere considerata una passione, ma che per Guglielmo poteva essere ben definita come una “missione”. Ossia la “politica”. Ed è con riferimento a questa che finanche uno dei suoi avversari nell’Aula di via Capruzzi, il fittiano Ignazio Zullo (Cor), lo ha ricordato in una nota affermando: “Le sue battaglie politiche – che abbiamo fortemente avversato sia da assessore della giunta Vendola sia ora come capogruppo di Noi a Sinistra – erano condotte talmente con grande onestà intellettuale e forza d’animo che anche negli scontri verbali avevamo sempre la percezione di avere di fronte un politico che, seppure da una visuale diversa, aveva a cuore la Puglia, i giovani, il futuro di questi”. Mentre per i ricordi che hanno fatto di Minervini gli esponenti della sua stessa parte politica vale la pena citare che li riassume quasi tutti, quello del presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, che nella sua nota esordisce: “Guglielmo era un uomo come ce sono pochi” e, in seguito, dichiarando: “Condivido con quanti hanno conosciuto Guglielmo un senso di vuoto che non sarà facile comare. Abbiamo perduto tutti una presenza amica, un contributo politico ogni volta chiaro e puntuale, spesso determinante. Era un uomo sereno, discreto, dal sorriso aperto, un compagno di partito e un amico indimenticabile. La sua capacità di guardare lontano, i progetti che ha realizzato e fatto realizzare, il futuro che ha contribuito ad offrire a tanti giovani che resteranno a ricordarlo per sempre”. E, proseguendo, nel ricordo Loizzo rammenta pure che Minervini era nato a Molfetta nel gennaio del 1961 ed era docente di informatica nelle scuole superiori, oltre che fondatore e direttore editoriale della casa editrice “La Meridiana”. Inoltre, il Presidente dell’Assemblea pugliese rammenta che lo scomparso capogruppo consiliare di “Noi a sinistra per la Puglia” era un esponente del cattolicesimo democratico, nonché innato pacifista e progressista, che, dopo essere stato sindaco della sua Città per due mandati consecutivi (dal 1994 al 2000), era entrato la prima volta in Consiglio regionale nel 2005, eletto nella lista della Margherita della circoscrizione di Bari e confermato nel 2010 in quella del Pd, di cui fu anche uno dei fondatori nel 2007. Alle ultime regionali, cioè quelle del 2015, Minervini fu candidato però nella lista “Noi a Sinistra per la Puglia” di Nichi Vendola, di cui era stato assessore sin dall’esordio di quest’ultimo alla guida della Regione, con delega prima agli enti locali e personale, e poi ai trasporti durante la legislatura 2005-2010; nella legislatura successiva invece Minervini fu assessore alla Trasparenza, politiche giovanili e sport. E con riferimento al periodo in cui Minervini era assessore di Vendola agli Enti locali (2005- 2009) vogliamo ricordare il significativo apporto dello scomparso consigliere regionale a quella che lo stesso Minervini, in uno degli incontri nel suo ufficio regionale di via Celso Ulpiano, a Bari, con i rappresentanti del Comitato per l’Autonomia comunale di Palese e Santo Spirito ebbe modo di definire come una “grande battaglia di democrazia e riscatto civile di una comunità”. Affermazione, questa, che, insieme all’impegno profuso da Minervini (all’epoca in qualità di assessore al Ramo) nel facilitare l’iter dei due disegni di legge che avrebbero dovuto istituire due nuovi Comuni nel barese, Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto per l’appunto, conferma le doti morali di schiettezza e limpidezza politica del personaggio scomparso, oltre che di rispetto a regole ed interessi generali dei cittadini. Infatti Minervini, che era solito trascorre il periodo estivo nella sua casa al mare nella ex frazione di Santo Spirito, conosceva molto bene la realtà del nord barese che chiedeva di staccarsi amministrativamente dalla Città capoluogo, per cui da ex Primo cittadino sapeva pure che l’unica possibilità di riscatto da una situazione di “abbandono civico” in cui versano da decenni le due ex frazioni a nord di Bari sarebbe stata quella di dare loro la possibilità di autogestione comunale. Come evolse in Regione la vicenda autonomista di Palese-Santo Spirito è noto. Infatti, in consiglio regionale e, soprattutto, nel Pd non tutti ebbero nel segreto del voto, verosimilmente come Minervini, coscienza ed onesta intellettuale da disobbedire al diktat anti-autonomista. L’ex sindaco di Molfetta e consigliere regionale, scomparso ieri, forse rimase deluso sulla questione alla stessa stregua delle comunità interessate, tanto che qualche tempo dopo in privato, durante un incontro casuale proprio nel quartiere dell’estremo nord di Bari, ebbe ad affermare senza mezzi termini ed in modo lapidario che “non sempre la politica fa il proprio dovere. Anzi….!” Ammissione, quest’ultima, che sia pur in modo semplice contribuisce a far conoscere la figura politica dello scomparso capogruppo regionale di “Noi a sinistra” ed i meriti di cui ora all’unisono gli riconosco “amici” (e presunti tali!) ed avversari. Per la cronaca ricordiamo che Minervini  forgiò la sua esperienza giovanile di cattolico impegnato nel volontariato sociale al fianco del noto Vescovo di Molfetta scomparso nel 1993, don Tonino Bello, a cui costantemente si richiamava ed ispirava anche nelle sue esperienze successive. Nell’Assemblea regionale a Minervini succederà l’altamurano Vincenzo Colonna, risultato a maggio del 2015 primo dei non eletti della lista “Noi a sinistra per la Puglia” nella circoscrizione di Bari, con 3815 voti. Minervini ne aveva conseguiti circa ottomila. Un consenso, questo, che evidentemente era quasi tutto personale prima ancora che politico. Infatti, d’ora in poi la mancanza di Minervini si sentirà molto nel centrosinistra locale. E non solo in quello, ma anche, più in generale, in tutta la politica pugliese. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Agosto 2016

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