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Comprato e pagato il megaparcheggio, ma di vederlo aperto non se ne parla proprio

 

E’ da settembre dell’anno scorso che a Bari sarebbe pronto a nascere, il quarto parcheggio di scambio cittadino, ma finora di quel ‘Polipark’ multipiano addossato al Policlinico Consorziale, acquistato dal Comune grazie ai fondi ricevuti dalla Regione, non c’è ancora niente di sodo. Nel senso che, a parte i 4 milioni di euro versati ‘cash’ per l’acquisizione della struttura dal gruppo “Italfondiario Re” (specializzato nella valutazione e gestione di asset immobiliari posti a garanzia di finanziamento) più altri 7 per la manutenzione straordinaria dell’immobile, non c’è nulla o quasi. E i nuovi posti auto a disposizione dei cittadini? Beh, saranno 2.500, come confermano dagli uffici tecnici del Comune, epperò bisognerà aspettare l’approvazione di progetto prima definitivo e poi esecutivo, prima di gioire, Per poi aspettare tutta la trafila di pubblicazione di bandi e celebrazione di gare d’appalto per restituire la funzionalità piena ad almeno due piani del Polipark, ridotti in condizioni quasi pietose. Insomma, per tagliare nastrini e merletti ci vorrà un  annetto buono, a occhio e croce, tenendo conto che poi c’è come detto il bando e l’appalto da espletare. Invece, alla fine dell’estate scorsa, pareva che il sindaco Decaro avesse una fretta sfrenata di vederlo aperto e soprattutto operativo, il parcheggio multipiano in Via Solarino, 70mila metri quadrati che andrebbero ad aggiungersi alle aree di Pane e Pomodoro, Lungomare Vittorio Veneto e Parco 2 giugno. A conti fatti la Città di Bari proseguirebbe così sulla scia della promessa e ripromessa “mobilità sostenibile” e della riduzione dell’inquinamento atmosferico come voluto, appunto, dall’ex assessore alla Mobilità Antonio De Caro. Secondo gli accordi con gli uffici del Consorziale la struttura ospiterà anche le autovetture attualmente parcheggiate all’interno del Policlinico di Bari, i cui viali diventeranno finalmente zone pedonali, mentre la maggior parte dello spazio sarà utilizzato come parcheggio di scambio semiperiferico del nuovo Park & Ride della città di Bari. Anche l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Galasso gongola al pensiero del traffico in entrata nella città, proveniente dalle province del nord-barese, che potrà defluire a ‘prezzi politici’ nel nuovo polipark, quando finalmente diventerà operativo. <>, conferma l’ingegnere prestato anche lui all’amministrazione cittadina, per ricordare anche l’apporto dei treni delle Ferrovie Appulo-Lucane. Che termineranno il tragitto sempre in piazza Moro, all’altezza di Corso Italia, con l’accordo col presidente FAL Colamussi di un unico biglietto del treno, al costo di 1 euro, andata e ritorno. “Il nostro era un disegno complessivo della città, che con questo tassello continua ad assumere nuove forme”, prometteva l’allora consigliere incaricato alla Mobilità Decaro, raggiante per l’acquisizione di una imponente struttura che metterà Bari sul podio delle città italiane sul fronte dei servizi di mobilità sostenibile con un parcheggio di scambio tra i più grandi d’Europa”. Vabbè, ma da settembre 2015 sono trascorsi quasi sei mesi e del nuovo, grande Polipark non si vede ancora niente. E quando si tratta di traffico, smog, lamiere e polveri sottili, ogni giorno che passa costa alla collettività. Eccome se costa…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Febbraio 2016

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