Comunali: Di Paola in campo da battitore libero, ma non troppo
Ora Domenico Di Paola, ex amministratore della società Aeroporti di Puglia, è ufficialmente in campo per le comunali baresi del 2014. Ed anche se l’ex manager di AdP non si è sbilanciato su come intende schierarsi nello scenario politico cittadino, molti sono tuttavia convinti che la partita, per la conquista della poltrona di sindaco del capoluogo, Di Paola se la gioca verosimilmente nella metà campo di centrosinistra. Ma su questo punto il fondatore ed ex titolare della “Svim service” per ora non si esprime. Anzi, la posizione della sua lista apparentemente è di equidistanza sia a destra che a sinistra e per questo evidentemente, presentando la lista civica “Impegno civile per Bari”, ha affermato: “Tutti possono dare un contributo al progresso della nostra comunità”. Ed ancora: “Non mi interessa il ruolo, ma il progetto e questa non è la presentazione di una mia candidatura a sindaco”. Infatti, Di Paola ha pure chiarito che per lui “Organizzare una lista civica significa far parte di un progetto, concretamente”. Ma aggiunto anche: “Ho lasciato senza rimpianti Aeroporti di Puglia, perché avevo fatto anche lì il mio tempo. Credo però di essere stato un buon allenatore. Adesso è necessario giocare una partita diversa, con una nuova squadra”. Nonostante queste affermazioni qualcosa, però, non quadra nelle logiche della politica. Difatti qualcuno che sa bene come funzionano certi meccanismi politici ironicamente rileva: “E’ mai possibile che si metta in campo un progetto e lo si svincoli dal ruolo del progettista?”. Appare verosimile, invece, che Di Paola sia reso protagonista di un “Manifesto per Bari” per promuovere intorno a lui l’interesse di determinate forze economico imprenditoriali cittadine e, forse, anche non esclusivamente baresi, affinché la classe politica che governa ora le istituzioni cittadine non si perpetui nel ruolo, gestendo da posizioni di vantaggio la successione a Michele Emiliano nel Comune di Bari. E ad essere preoccupati del ruolo che il sindaco barese possa svolgere nell’individuare il nome del successore da proporre come candidato sindaco del centrosinistra non sono soltanto le forze economiche locali, ma anche, e soprattutto, quelle politiche che negli anni dell’era barese di Emiliano hanno mal sopportato il rampantismo di un sindaco che, esternamente e nel partito, si è adoperato più per le sue scalate di potere che per l’effettiva gestione della città. Un rampantismo che, come è noto, si è spesso scontrato all’esterno con i “big” di forze politiche alleate, ma anche con quelli del suo stesso partito, il Pd, che in svariate circostanze hanno dovuto, come suole dirsi, fare buon viso a cattivo gioco. E di giochi il sindaco Emiliano nel centrosinistra, e nel Pd in particolare, ne ha fatti tanti da quando, nel 2004, fu eletto la prima volta a Primo cittadino del capoluogo. Quindi, la discesa in campo dell’ex manager di AdP, in questo momento, non è stata forse del tutto casuale, come non è casuale il nome dell’ingegner Di Paola per contrastare i disegni successori di Emiliano nella scelta del centrosinistra del prossimo candidato a sindaco di Bari. Insomma, Mimmo Di Paola – secondo molti addetti ai lavori – potrebbe essere il “terzo incomodo” invitato a scendere in campo alle prossime comunali, sia per evitare che il sindaco di Bari con le sue “alchimie” di potere si giochi per la successione una sua personale partita, che potrebbe vederlo come regista nella gestione del potere locale anche dopo la sua dipartita da Palazzo di Città, sia per scongiurare che il centrodestra, approfittando della favorevole situazione determinata da un decennio di gestione Emiliano, possa riuscire a riconquistare il Comune di Bari al primo turno, con un nome che abbia una sua “vis” attrattiva su quelle stesse fasce elettorali che sono notoriamente sensibili all’appello elettorale di esponenti dell’imprenditoria locale. Ed a conferma di questo ruolo da possibile “terzo incomodo” per Di Paola alle prossime comunali non si dovrà attendere neppure per molto tempo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 28 Settembre 2013