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Comune, bocche cucite sul salario accessorio

Sta ancora facendo discutere al Comune di Bari il salario accessorio indebitamente percepito in busta paga dai dipendenti tutti, ovvero impiegati, funzionari e dirigenti. Che, come anticipato l’altro ieri su queste colonne, rischiano d’essere costretti a restituire all’Ente Comunale-erogatore i premi percepiti l’anno scorso da ciascuno di loro a titolo di premialità. La patata bollente è scoppiata da un po’ di tempo, ma è da ieri, in particolare, che nella stanza del direttore generale Vito Leccese al primo piano di Palazzo di Città fervono incontri e riunioni tra dirigenti, amministratori e delegazioni sindacali per tamponare una falla, a  quanto si dice, ammontante ad oltre 1 milione di euro: 755 mila euro circa già intascati dagli oltre millecinquecento tra impiegati e funzionari, più altri 300 mila intascati dai quarantasei dirigenti comunali. Tutti soldi indebitamente percepiti, fino a prova contraria, a causa delle errate modalità di pagamento, vale a dire in ritardo rispetto ai tempi stabiliti nel decreto Brunetta. Ma c’è chi dice che quei premi siano stati prelevati da cespiti di Bilancio Comunale non contemplati tra quelli fissati a favore del personale, finendo per rendere ancora più complicata la strada per trovare la quadratura del cerchio. Un percorso a ostacoli quello del salario accessorio che già i revisori dei conti al Comune, comunque, l’anno scorso avevano paventato e messo nero su bianco. Senza però riuscire a impedire all’Ufficio Personale di procedere a quello che alcuni al Comune hanno definito un vero pastrocchio. Tanto da costringere il Sindaco/Assessore alle Risorse Umane a intervenire personalmente in fretta e furia per non aumentare paura e malcontento immediatamente diffusosi tra il personale comunale. Emiliano, infatti, avrebbe fatto sapere che convincerà la dirigente del Servizio Personale, Marialuisa Lupelli,  a pensarci bene prima di procedere a richiedere al personale in servizio al Comune la restituzione di quanto percepito a titolo, appunto, di salario accessorio. Ma come anticipato ieri dal nostro giornale, dirigente di servizio e direttore della ripartizione Personale preferiscono tenere le bocche cucite: dagli uffici del lungomare Traiano nessuno osa sbottonarsi, facendo salire la febbre dei loro colleghi. Preoccupati, come detto, di vedersi decurtati dalle prossime buste paga i premi di produttività, indennità e altri ‘benefit’ previsti dal contratto per ripagare al personale i disagi, erogati senza rispettare le rigorose norme in materia. Bisognerà aspettare che trascorrano in fretta le festività pasquali per saperne di più, visto che anche i responsabili sindacali, almeno per ora, non parlano più di tanto, aspettando le decisioni adottate da una dirigenza finita ancora una volta nell’occhio del ciclone, a Palazzo di Città.
 
Francesco De Martino      
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 23 Aprile 2011

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