Comune, inciucio con il centrodestra per i municipi
Che in futuro il decentramento comunale sia composto da tre, cinque, o addirittura sei municipalità ai cittadini baresi non sembra interessi molto. Anzi, a dirla tutta, forse non interessa affatto, visto che gli unici ad essere effettivamente interessati al problema sono ben pochi tra i non addetti a lavori della politica, che al Comune sta facendo di tutto per riproporre e, quindi, mantenere in vita nel capoluogo un sistema di decentramento amministrativo fallimentare, di cui la Città di Bari potrebbe farne benissimo a meno, visto che il numero complessivo degli abitanti non supera le 350mila unità, vale a dire quanti ne conta una delle circoscrizioni municipali di Roma. Infatti, sostengono molti bene informati, ora che gli organi di decentramento comunale sono stati soppressi per i Comuni di popolazione inferiore a 250mila abitanti. E nei 14 centri che in Italia superano tale consistenza abitativa non sono più neppure obbligatori, pertanto nella Città di Bari sarebbe forse meglio che le sotto strutture politiche presenti al Comune, come i consigli circoscrizionali o municipali che siano, fossero abolite sin dalle prossime elezioni. Invece così non sarà, perché l’amministrazione Emiliano già nella seduta di consiglio del 6 maggio prossimo potrebbe approvare il regolamento che definisce il futuro assetto dei nuovi organi del decentramento comunale barese. Secondo indiscrezioni, infatti, il sindaco Michele Emiliano, dopo la spaccatura della maggioranza, durante la seduta dello scorso 18 Aprile, sulla proposta della giunta di sostituire le odierne 9 circoscrizioni con 5 municipi, pare abbia chiesto alle forze di opposizione di fare un passo indietro sulla richiesta di istituire 6 municipi, per convergere sul progetto dei 5 municipi, presentato dall’assessore al decentramento, Mara Giampaolo, offrendo al centrodestra la possibilità di vedere accolte altre loro proposte sul tema, in cambio del sostegno a tale progetto. Infatti, per approvare le modifiche al Regolamento sul decentramento (e quindi all’istituzione dei 5 municipi), in base alle norme dello Statuto comunale, serve la maggioranza assoluta dell’assemblea, che Emiliano non avrebbe in Aula, visto che ben dieci esponenti della coalizione di centrosinistra hanno già presentato un emendamento che prevede la riduzione a tre, anziché a cinque, degli organi di decentramento. E, quindi, difficilmente i sottoscrittori di tale emendamento voterebbero, poi, la proposta dei 5 municipi voluta dal sindaco. Proposta, quest’ultima, che sarebbe facilmente approvata se fosse votata anche dagli consiglieri di opposizione, che in tal modo consentirebbero al sindaco di superare tutte le difficoltà createsi all’interno della sua maggioranza sulla revisione del decentramento cittadino. Insomma, il centrodestra barese potrebbe fare da “ruota di scorta” al sindaco Emiliano per far approvare quello che il sindaco stesso ha definito come “L’ultimo punto del suo programma di governo per Bari”. D’altronde, sostiene qualche barese, se ciò accadesse non sarebbe più neppure un’eclatante notizia politica, visto che ora anche a Roma il Pd ed il Pdl stanno insieme nel governo nazionale. Qualche altro barese meglio informato, invece, ironizza dicendo che “Almeno sul decentramento il centrodestra locale potrebbe apertamente sostenere il sindaco Emiliano, perché in altre circostanze ha favorito ugualmente le sue decisioni con una finta opposizione”. E, continuando, aggiunge: “Infatti, se a Bari la situazione è quella che è sotto gli occhi di tutti, parete di responsabilità ricade anche sulle forze di opposizione che troppo spesso sono state silenti”. Poi, conclude: “E queste volutamente, o per manifesta incapacità politica, non sono state in grado di svolgere un’efficace e penetrante azione di controllo e contrasto all’attività di gestione del sindaco e della sua giunta”. Come dire, a Roma le larghe intese tra maggioranza ed opposizione sono appena iniziate, al Comune di Bari invece potrebbero essere state messe in atto già da parecchio tempo prima. Ed ora, per l’approvazione del nuovo Regolamento sul decentramento (da non dimenticare: “ultimo punto del programma” di Emiliano) potrebbe financo essere formalizzate al punto che l’opposizione vada in soccorso del sindaco, per evitare il dissolvimento in Aula della sua maggioranza. Staremo a vedere come prossimamente andranno i fatti nell’aula “Dalfino”. Anche se nelle ex frazioni di Palese-Santo Spirito, da un lato, e Carbonara-Ceglie-Loseto dall’altro, da tempo interessate a staccarsi da Bari, non pare proprio che il nuovo decentramento a 5 municipalità possa far cambiare idea sulle antiche, ma ora ancor più attuali, aspirazioni di autonomia comunale. Infatti, dicono gli esponenti locali dell’autonomia: “A Palazzo di città, con o senza decentramento, illudersi!”. Allo sarebbero stato meglio, forse, avere i vecchi delegati del sindaco e le originarie consulte di quartiere. “Quegli istituti – dicono alcuni nelle ex-frazioni – almeno funzionavano e non costavano nulla al Comune”. Questi cittadini più realisti di così non potevano essere.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 2 Maggio 2013