Comune: si scatena la guerra dei contributi culturali
Quando calcano il palcoscenico possono commuovere, far ridere o piangere e suscitare i migliori o peggiori sentimenti ma, dietro le quinte, da attori possono trasformarsi in novelli ‘torquemada’ e spargere veleni, peggio delle vipere. Attori, dunque, vil razza dannata, specie se si tratta di doversi spartire ben 418 mila euro pubblici a titolo di contributi culturali. Come sta avvenendo al Comune di Bari in questi giorni dove, a partire da ottobre dell’anno scorso, è stato pubblicato, appunto, il bando e relativi allegati aperto ad associazioni, fondazioni e compagnie teatrali. E puntuali come ogni anno quando c’è, appunto, da assegnare questo genere di contributi, si sono scatenate polemiche ed illazioni, stavolta messe in fila nero su bianco in un esposto anonimo, inviato perfino alla Guardia di Finanza. <<Sono un attore barese e faccio teatro da oltre quarant’anni: faccio spettacoli presso il mio Teatro e mi sento di informarvi di quanto accade ogni anno, presso l’assessorato alla Cultura del Comune di Bari. Dal sito del Comune leggo l’elenco dei beneficiari del contributo della cultura e spettacolo, per attività svolte nell’anno 2018 – continua l’anonimo attore-scrittore, che alla fine si firma ‘schifato’ – ed è oramai da alcuni anni che non faccio domanda e non partecipo al bando che prevede la concessione dei contributi per le attività culturali perché, il tutto, è basato sul favoritismo>>. Motivo? L’attore – o presunto tale…- entra nei dettagli e, oltre prendersela con l’assessore alla Cultura di turno, entra maggiormente nei dettagli, descrivendo come si farebbe per ricevere più punti o, comunque, vedersi attribuiti punteggi più alti nella graduatoria definitiva stilata dagli uffici comunali. I presunti ‘favoriti’ sarebbero, ad esempio, quelli che non fanno spettacolo con propria produzione, in quanto gli fu chiuso il teatro <<…perché non agibile>> e <<…da allora lavorano facendo spettacoli sotto la produzione di terzi>>. E quindi, quale documentazione di spesa verrà presentata per questo genere di rendicontazioni? Nel ‘cajeur de doleance’ inviato, oltre che alle Fiamme Gialle, ovviamente all’assessore alla cultura della giunta Decaro, Silvio Maselli però, c’è posto anche per accuse più pesanti. Tipo quella riguardante una compagnia barese che, pur presentando regolare richiesta di partecipazione al bando di cui sopra ancora pubblicata sul sito istituzionale – ma anche negli anni passati – effettuerebbe i suoi spettacoli in un bilocale senza uscite di sicurezza che gli addetti ai lavori che abbiamo interpellato ben conoscono, confermando tutto a chi scrive. <<Il Comune dovrebbe abolire questi contributi e destinare la somma a necessità più serie>>, conclude l’anonimo/schifato, che non tralascia di ergersi a paladino dei <<…cittadini che vivono nella miseria, hanno figli con malattie serie e non hanno i soldi per curarli>>. Tornando più prosaicamente ai contributi culturali 2018, negli uffici dell’assessorato di via Argiro la Commissione all’uopo nominata (…a proposito, quest’anno non è stato pubblicata la relativa composizione, come in passato) ha lavorato di gran carriera, senza farsi intimorire da illazioni, voci o scritti più o meno informati. E l’altro ieri sul sito istituzionale del Comune è già comparsa la graduatoria definitiva, coi relativi importi dei contributi. “”Assolvendo alla funzione propria di un’amministrazione comunale, quella di sostenere in modalità sussidiaria le attività svolte da privati sul territorio cittadino, nel corso del 2018 abbiamo destinato 418mila euro ad associazioni e imprese culturali con l’obiettivo di rendere la città sempre più viva, ricca di eventi e di creatività – ha commentato Maselli – dopo numerosi progetti finanziati quest’anno, grazie al lavoro svolto della commissione tecnica incaricata da regolamento di valutare sia gli aspetti qualitativi sia gli aspetti quantitativi dei progetti presentati. Questa pluralità conferma che la nostra è una città in cui la produzione culturale ferve non soltanto grazie al lavoro dell’attuale amministrazione, ma soprattutto grazie al protagonismo di tanti soggetti privati che con il loro impegno quotidiano vanno a comporre uno scenario ampio e variegato, a garanzia di un pieno diritto di cittadinanza culturale”.
Francesco De Martino
Pubblicato il 17 Gennaio 2019