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Comune, sit-in di Pasquale Di Rella e Fabio Romito dietro la porta del sindaco

L’ex presidente del Consiglio comunale di Bari, Pasquale Di Rella, dimessosi lo scorso gennaio dalla guida dell’Aula “Dalfino” che conduceva dal 2009 ed a cui era stato confermato nel 2014 anche dalla maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Antonio Decaro e da alcuni mesi in corsa per proporre la sua candidatura a sindaco di Bari alle amministrative del prossimo anno, ora non ne può più delle palesi violazioni che l’Amministrazione a guida Decaro compie in barba a norme statutarie poste a garanzia dell’esercizio democratico di verifica e controllo che i consiglieri di opposizione sono tenuti a svolgere. E ieri mattina Di Rella, in segno di protesta per la mai ricevuta risposta alla richiesta di applicazione di una norma statutaria comunale che stabilisce che i carchi di lavoro a capo dei dipendenti assegnati ai gruppi consiliari devono essere proporzionati in modo tale da dare la possibilità a tutti di poter svolgere il proprio lavoro, ha deciso di fare anticamera al Comune sedendosi per terra di fronte alla porta della stanza del Primo cittadino, in attesa che il sindaco Decaro o il dirigente della Segreteria generale decidessero di dargli una risposta al riguardo ed attesa da mesi. Infatti, l’ex presidente dell’aula “Dalfino” ha affermato: “Sono seduto per terra nell’anticamera del Sindaco per ricevere una risposta in merito a questa situazione”. Situazione che ha meglio chiarito con una domanda: “Come è possibile che un gruppo formato da una sola persona debba avere lo stesso personale di un gruppo formato da 6 o 7 consiglieri?”. “Non c’è la giusta proporzione – ha rilevato Di Rella – e per questo la norma non è rispettata”. Accanto a lui poi si è  seduto per terra anche il consigliere salviniano Fabio Romito, che fa parte anch’egli, insieme a Di Rella ed altri 5 consiglieri, del gruppo Misto a Palazzo di Città. “Questo – ha spiegato Di Rella – è un modo per imbavagliare l’opposizione che ormai non usufruisce neanche più dei question time visto che ogni volta sono completamenti deserti. Non chiediamo nessun tipo di privilegio, ma il rispetto di una norma del regolamento”. Infatti, a prescindere dalla norma invocata da Di Rella e Romito, è illogico, oltre che paradossale, che un gruppo consiliare formato da ben sette esponenti possa avere a disposizione un’identica unità di personale di quello formato da uno o due consiglieri. Per cui Di Rella ha poi dichiarato: “Noi dell’opposizione abbiamo bisogno di poter svolgere il nostro lavoro al meglio anche perché non possiamo usufruire dei dipendenti comunali che assistono in gran numero il Sindaco, il direttore generale, il segretario generale e gli assessori”. Quindi, è del tutto evidente che il personale a disposizione dei gruppi consiliari deve essere adeguato e, soprattutto, rapportato alla consistenza numerica del gruppo stesso. “È una situazione inaccettabile” ha esclamato inoltre Di Rella che ha così concluso: “In sintesi, per Decaro e la sua Giunta, le opposizioni devono tacere e non disturbare i ‘manovratori’ fino alle elezioni, perché ai baresi deve essere raccontata, senza contraddittorio, una città dei sogni, che non esiste nella realtà”. E, in effetti, a Bari una maggioranza che sistematicamente boicotta da tempo l’apposita seduta mensile di consiglio comunale destinata ai ‘question time’ dei consiglieri, sabotando quindi soprattutto la possibilità  per gli esponenti dell’opposizione di poter svolgere correttamente e democraticamente il proprio ruolo, non sembra avere molto rispetto del ruolo politico-amministrativo della minoranza consiliare. Se a questo poi si aggiungono per gli oppositori dell’Amministrazione Decaro anche delle difficoltà nel poter usufruire del personale necessario a svolgere le necessarie ed auspicate attività di controllo, allora c’è sicuramente di cui insospettirsi e dubitare sulla reale volontà degli amministratori in carica a volersi far controllare e, soprattutto, dar conto ai cittadini del proprio operato ed, eventualmente, anche criticare attraverso le forze di opposizione. In definitiva, è possibile che dietro le tante sedute consiliari a vuoto e le tardive o mancate risposte alla richiesta di Di Rella di rafforzare il personale in servizio al gruppo di cui fa parte in funzione al numero dei componenti ci possa essere la regia occulta di chi avrebbe tutto l’interesse a non essere criticato. E, quindi, a lasciar credere all’opinione pubblica cittadina che “a Bari tutto va bene madama La Marchesa”. Però, tanti baresi forse sanno che così non è, per cui continuano a lamentarsi in privato così come evidentemente vorrebbero continuare a fare pubblicamente, nell’aula “Dalfino”, Di Rella e Romito con maggior successo e possibilmente con qualche fatto ed atto in più da esporre, maggioranza di centrosinistra e sindaco Decaro permettendo, se fosse assegnato qualche dipendente comunale in più a disposizione soprattutto delle forze politiche di opposizione al Comune di Bari, considerato che i consiglieri di maggioranza, qualora fossero interessati a segnalare problemi, porre domande o rivendicare una maggiore trasparenza amministrativa, hanno sicuramente dalla propria parte, con il sindaco e la giunta, un canale privilegiato per poterlo ottenere. Comunque, se al Comune di Bari gli esponenti di opposizione sono costretti ai “sit-in” di protesta per l’applicazione di qualche norma regolamentare o per richiamare l’attenzione pubblica affinchè la maggioranza non continui ad “impedire” l’insediamento delle sedute di question time, qualcosa di certo non funziona come dovrebbe nell’Amministrazione e (forse) anche nel Regolamento statutario.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 31 Agosto 2018

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