Con due mesi di ritardo indicato anche l’assessore del M5S
I pentastellati, dopo aver "bruciato" due nomi, hanno trovato finalmente l'accordo anche con il sindaco sul professor Nicola Grasso
La scelta del decimo assessore della giunta Leccese, ossia quello in quota al M5S, deve essere stata una decisione alquanto complicata da attuare, sia da parte della sigla politica di riferimento che del Primo cittadino barese che lo ha nominato. Infatti, la nomina del professor Nicola Grasso ad assessore ai Controlli, alla Legalità, alla Trasparenza e all’Antimafia sociale, alle Politiche abitative, al Patrimonio e alle Aziende è una decisione la cui responsabilità materiale ricade in capo al sindaco Vito Leccese e solo politica in capo al partito barese di Giuseppe Conte. Quindi, il neo assessore Grasso è da ritenere un pentastellato di fiducia del sindaco. Prova ne è il fatto che un’altra pentastellata, Stefania Saracino, gradita per l’incarico di assessore sia al gruppo consigliare che ai vertici locali del Movimento, di fatto non è stata poi inserita nell’esecutivo cittadino da Leccese, perché evidentemente non ritenuta di sua fiducia per il ruolo da affidare. Mentre un altro pentastellato, Raffaele Diomede, inizialmente nominato assessore su indicazione del responsabile provinciale del M5S, quindi esponente gradito al sindaco, invece fu costretto a dimettersi dopo 48 ore dall’incarico, perché – come è noto – tale nomina fu osteggiata dal gruppo consigliare dei “5 Stelle”. Insomma, dopo due mesi esatti dalla nomina della nuova Giunta comunale, il sindaco Leccese, in accordo con i rappresentanti comunali, provinciali, regionali e nazionali dello stesso movimento, è riuscito finalmente a trovare un nome da nominare assessore che fosse innanzitutto di sua fiducia e nel contempo fosse espressione politica del M5S nell’esecutivo cittadino. Infatti, il Primo cittadino barese nel comunicare la notizia dell’avvenuta indicazione del decimo assessore della sua Giunta ha, con evidente gioia, commentato: “Con grande piacere oggi ho dato il benvenuto a Nicola Grasso con cui saremo felici di lavorare. Abbiamo tanto lavoro da fare e, nei prossimi giorni, insieme alla Giunta, condivideremo temi e obiettivi in modo da poter cominciare subito ad affrontare le priorità condivise. Sono certo che il professor Grasso, con l’aiuto della nuova ripartizione Controlli, Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale, potrà supportare il lavoro dell’Amministrazione comunale e offrire il proprio contributo, più che qualificato, rispetto a una serie di iniziative e politiche che abbiamo presentato nel nostro programma di mandato. Ringrazio il Movimento 5 Stelle per aver contributo al completamento della squadra di governo rispondendo al mio appello con l’indicazione di un profilo professionale e politico, quale quello del prof. Nicola Grasso, con cui, ne sono certo, faremo un ottimo lavoro”. Mentre, a proposito della nomina ad assessore comunale del professor Grasso, il vicepresidente nazionale del M5S, senatore Mario Turco, il deputato e responsabile regionale Puglia dei Pentastellati, on. Leonardo Donno, il deputato barese Gianmauro Dell’Olio, il coordinatore provinciale del M5S e sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, ed i consiglieri comunali baresi Antonello Delle Fontane e Italo Carelli, hanno reso noto che “a conclusione delle riflessioni e delle condivisioni interne abbiamo proposto al sindaco Leccese il profilo autorevole del professor Nicola Grasso (docente di Diritto costituzionale presso l’Università del Salento nonché iscritto al Gruppo territoriale di Bari e docente della Scuola di formazione nazionale del Movimento Stelle)”, facendo presente inoltre che il Primo cittadino barese “ha accolto con soddisfazione la proposta” e “ha provveduto a emettere il relativo decreto di nomina”. Peccato, però, che i responsabili del partito che appena un quinquennio fa prometteva di “aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno” e più di recente del “uno vale uno”, non si siano accorti del fatto che la vicenda barese della scelta dell’assessore pentastellato, durata ben due mesi con la “bruciatura” nel frattempo di ben due nomi per quel ruolo, ha dato prova di un preoccupante grado di dilettantismo del Movimento nell’approcciarsi alla gestione della “Cosa Pubblica” e, quindi, nell’occupazione di posti di potere e di responsabilità per la collettiva. Infatti, la recente vicenda barese del M5S non ha rappresentato di certo (insieme a quella di nomina di un altro assessore, anch’esso dimessosi qualche ora dopo la sua nomina) un buon esordio per il neo sindaco Leccese, né tantomeno per i Pentastellati baresi, che per la prima volta, da quando il M5S è presente nell’aula “Dalfino”, sono entrati a far parte dell’esecutivo cittadino. Ora, però, che il nome dell’assessore pentastellato è stato trovato, con buona pace dei vertici del partito e del sindaco Leccese, e che l’esecutivo della nuova Amministrazione comunale è finalmente al completo, c’è solo da augurarsi per la cittadinanza barese che tutti gli “attori” di questa nuova Giunta siano effettivamente all’altezza delle responsabilità assunte e che il neo-Primo cittadino non faccia “sconti” a nessuno, circa l’efficienza e l’aspettativa dai ruoli assegnati a ciascuno di essi. Non dimenticando mai (possibilmente) che il primo a rispondere politicamente ed eticamente, di eventuali “défaillance” amministrative nel governo della Città di Bari sarà sempre e solo lui per le scelte effettuate anche dai suoi dieci assessori.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 15 Ottobre 2024