Con il “Nazareno” in bilico, Fitto riprende quota in Forza Italia
Il possibile fallimento del ‘patto del Nazareno’ tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi nell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica fa rialzare la testa ai dissidenti interni di Forza Italia ed in particolare all’eurodeputato pugliese Raffaele Fitto, che dei contestatori dell’ex cavaliere di Arcore è il principale esponente. Infatti, il leader pugliese di Forza Italia alle prime avvisaglie di un ormai possibile fallimento, manifestatosi con il fermo dissenso di Berlusconi al nome di Sergio Mattarella indicato da Renzi come unico candidato del Pd per il Quirinale, ha subito dichiarato: “Se vogliamo fare una commedia, possiamo dire che va tutto bene in Forza Italia. Se invece vogliamo fare una cosa seria, occorre l’azzeramento totale nel partito e nei gruppi parlamentari”. E, continuando, Fitto ha sottolineato: “E’ semplicemente impensabile, oltre che offensivo dell’intelligenza dei nostri elettori, che, dopo un fallimento politico totale, i cultori e i sostenitori del Nazareno, ora, in un attimo, come se nulla fosse, pretendano di travestirsi da oppositori di Renzi”, ricordando pure con sottile ironia che: “Da tempo, con tanti amici, sostengo una linea politica che é stata criminalizzata e ostracizzata. Ci hanno perfino chiamato traditori”. Ma la polemica di Fitto con Berlusconi, alla luce dei fatti che sembrerebbero dargli ragione, non si ferma qui. Infatti, proseguendo nella polemica rileva: “Ancora all’inizio di questa settimana, avevo caldamente invitato Berlusconi a dire ‘No’ alla legge elettorale, o almeno a rinviare il voto al Senato a dopo l’elezione del Capo dello Stato. Per tutta risposta, c’era chi festeggiava l’ormai prossima ‘sostituzione’ dei dissidenti Pd con i voti di Forza Italia”. Ed in conclusione chiede: “Che facciamo ora? Facciamo finta che tutto vada bene?” rivolgendosi evidentemente a chi in precedenza aveva prospettato scenari diversi da quelli che si stanno in realtà verificando. E tra questi il primo a cui probabilmente l’eurodeputato di Maglie intende rivolgersi è proprio l’ex presidente del Consiglio e leader assoluto del partito Azzurro. Stando così le cose, se nelle prossime ore i fatti per l’elezione del successore di Giorgio Napolitano daranno ragione a Fitto sulla vicenda interna a Forza Italia, allora sarà inevitabile una sua riconciliazione con il fondatore del partito, Berlusconi per l’appunto, che sarà costretto a rivedere le posizioni finora assunte e, quindi, a ‘riabilitare’ la figura di Fitto agli occhi degli elettori di Fi ed ancor di più la leadership dell’eurodeputato pugliese nel partito. Se accadesse questo, è quasi certo che in Puglia una delle prime conseguenze del ritorno di Fitto nelle grazie di Berlusconi sarebbe l’affidamento incondizionato al leader pugliese di Fi di tutta la gestione delle scelte per le prossime regionali e, quando ci saranno, per le politiche. Infatti, non è da escludere che, riprendendo quota Fitto nel partito, il leader nazionale di Fi gli lasci carta bianca sia per la scelta del candidato da mettere a capo della coalizione di centrodestra alle regionali, sia per la scelta dei nomi sicuri da portare in Parlamento nella prossima Legislatura. E, per la scelta dello sfidante di Michele Emiliano, il leader pugliese di Fi, se sarà lui a decidere, non dovrebbe smentire ciò che ha sostenuto sino dalla scorsa estate. Ossia il nome di colui che vince le primarie. Quindi, è possibile che l’ipotesi di primarie anche nel centrodestra per la scelta del nome da candidare alla presidenza della Regione potrebbe non essere tramontata del tutto. Infatti, i tempi per poterle organizzare ci sono ancora ed i nomi da far scendere in pista non mancano. E’ solo questione di volontà politica. L’unica incognita potrebbe essere, infatti, quella della disponibilità politica delle altre forze di centrodestra, a cominciare dal Movimento politico Schittulli, a celebrare in ritardo le primarie. Ma anche il partito di Angelino Alfano, il ‘Nuovo Centrodestra’, potrebbe non essere d’accordo alla celebrazione delle primarie, avendo da tempo preso posizione per la candidatura a presidente della Regione dell’ex presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli. Infatti, non sarebbe neppure da escludere che il possibile fallimento del “patto del Nazareno” possa raffreddare nuovamente i rapporti del ministro Alfano (Ncd) con Fi, qualora il partito di quest’ultimo rimanga fedele a Renzi di cui è alleato di governo. Per cui anche Ncd in Puglia potrebbe sbarrare la strada alla primarie preferite da Fitto. Un ulteriore alibi, questo, per il leader pugliese di Fi in caso di un nuovo insuccesso del centrodestra alle prossime regionali, qualora il nome dello sfidante di Emiliano (Pd) dovesse essere scelto a tavolino, come imposto finora da Berlusconi per depotenziare politicamente il suo principale contestatore in Fi per il ‘patto del Nazareno’. In definitiva, per come è ora lo scenario politico nazionale e locale, il centrodestra pugliese rischia sicuramente di essere nuovamente sconfitto alle regionali, ma il suo principale leader locale, Fitto per l’appunto, potrebbe avere in ogni caso l’alibi per un eventuale ennesimo risultato negativo, perché sarebbe comunque l’esponente locale più rappresentativo di una coalizione ‘perdente’, ma lui restare lo stesso una figura politica di ‘successo’. Esattamente come si profila che avvenga tra lui e Berlusconi, per i noti contrasti in Fi sul quasi fallimentare “patto del Nazareno”.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 30 Gennaio 2015