Cronaca

“Con la salute non si gioca e le conseguenze legali possono essere molto serie”

“Con la salute non si gioca e le conseguenze legali possono essere molto serie”.  Lo dice il prof avv. Paolo Vinci, pugliese di Parabita, ormai trapiantato a Milano, uno dei maggiori esperti nazionali di diritto sanitario (si occupa dei casi maggiormente controversi anche nella Alta Magistratura).

Prof. Vinci, che cosa accade se un paziente ricoverato in un ospedale, sia pubblico che privato, si ammala dentro l’ospedale?

“Siamo nel campo di quelle che comunemente chiamiano infermità nosocomiali. In sintesi gli ospedali, pubblici e privati, hanno il dovere di tutelare la salute del ricoverato. Non è pensabile entrarvi sani ed uscire morti o gravamente danneggiati. In casi del genere sussiste una responsabilità civile che chiamiamo culpa in vigilando. Naturalmente è possibile persino l’azione penale, che richiede attenzione e valutazione”.

Giè accaduto a Brescia e di recente con le morti al Policlinico di Bari. Parliamo della legionella. Che fare da parte delle famiglie a tutela dei loro interessi dopo le morti?

“Come dicevo, con la salute del ricorverato non si scherza, è un principio giuridico prima ancora che etico. Se un ricoverato contrae una malattia ospedaliera e vi è nesso di causa, cioè si ha la prova che quella malattia è dovuta a negligenza, colpa, dolo o sciatteria dell’ospedale, la prima cosa da fare è l’azione di risarcimento del danno contro i responsabili medici e strutture ospedaliere, dirigenti. Talvolta sussitono casi di responsabilità penale che meritano accertamento più cauto, con maggior meditazione. Tali ipotesi vanno dalle lesioni, all’ omicidio colposo e persino doloso, con dolo eventuale, ovvero quando pur non volendo l’ evento morte, lo si mette tra le possibilità”.

Legionella, gli ospedali sono obbligati a provvedere?

“Certo, come per tutte le malattie, devono sanificare condotte aerauliche ed idriche. Lo devono fare le cliniche, ma anche hotel, villaggi turistici, uffici pubblici e privati, centri commerciali, scuole, ovunque vi sia grande numero di persone, penso anche alle banche”.

Talvolta le pubbliche amministrazioni dicono che mancano i soldi…

“Non è una argomentazione meritevole, sanificare e rendere sicuri gli ambienti è un dovere giuridico. A chi  è amministratore dico: avete voluto la bicicletta? Pedalate. La salute è un diritto costituzionale protetto e davanti a questo non c’è risparmio o voce di cassa che tengano. Poi occorre sempre valutare da parte di chi amministra le conseguenze giuridiche della negligenza. Non conviene”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 30 Dicembre 2020

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