Cultura e Spettacoli

“Con la Settimana Santa o Maggiore celebriamo il momento centrale”

Anno liturgico. Padre Salvatore Perrella, teologo e mariologo di grande fama

“Con la Settimana Santa o Maggiore celebriamo il momento centrale di tutto il nostro anno liturgico e dobbiamo farlo con fede”: lo dice in questa intervista al Quotidiano rilasciata da Padre Salvatore Perrella, teologo e mariologo di grande fama.

Padre Perrella, come ogni Quaresima il tempo si chiude, con la Settimana Santa. Tuttavia vi è stato un ghiotto antipasto con la solennità dell’Annunciazione il 25 Marzo…

“Infatti volevo rifarmi appunto alla solennità mariana dell’Annunciazione che abbiamo festeggiato quasi a ridosso della Settimana Santa. Quella dell’Annunciazione, la celebriamo ogni anno il 25 di Marzo, facciamo memoria dell’essere figli di Dio. Nel mistero dell’Annunciazione ci viene ricordato il mistero della incarnazione del Signore tanto che gli orientali, che sono maggiormente ispirati al senso divino rispetto a noi occidentali, festeggiano assieme Natale e Annunciazione e direi che anche teologicamente hanno ragione. Con l’ incarnazione, questo è il grande mistero, abbiamo l’ ingresso di Dio nella storia, si fa uomo in tutto uguale a noi meno che il peccato”.

E veniamo alla Settimana Santa, da che cosa è aperta?

“Intanto a mio avviso è utile spiegare che cosa è esattamente la Settimana Santa o settimana maggiore. E’ tale perchè in questo tempo celebriamo i misteri più importanti della vita del Signore. E’ il grande affresco nel quale si muove la kenosi di Dio”.

Si parte dalla domenica delle Palme. Che valore ha?

“E’ una domenica particolare nella quale notiamo la volubilità del popolo che prima inneggia a Gesù, lo accoglie come re e successivamente, dopo poco tempo ne invocherà la morte in croce. In questo evento si racchiude e condensa la fragilità umana ed anche il tradimento. La domenica delle Palme ci fa capire plasticamente il popolo senza pastore di cui parla la Bibbia”.

Successivamente arriviamo al Giovedì Santo, o missa in coena domini…

“In questa celebrazione risentiamo il suono delle campane ed anche il Gloria, che durante la Quaresima sono in silenzio. Quella del Giovedì Santo è una liturgia di rilevante importanza teologica. Infatti in questa occasione si istituisce il sacramento della eucarestia, si ha l lavaggio dei piedi segno di amore, si crea il sacerdozio ministeriale, non a casa il brano evangelico scelto è quello dell’Ultima Cena”.

Veniamo al Venerdì Santo…

“Il Venerdì Santo, alla pari del Sabato Santo, è giorno di silenzio, non si celebra messa. Si celebra l’ azione liturgica della Morte e Passione del Signore con paramento rosso e si legge il brano della Passione. Anche il Sabato è giorno di assoluto silenzio, non viene celebrata messa, semmai si time la pietosa azione della Via Matrix, cioè il percorso fatto da Maria”.

E la veglia del sabato, quella della notte?

“E’ la Veglia di tutte le veglie come la definiva Sant’Agostino. In quella veglia celebriamo con gioia la Resurrezione del Signore e dunque uno dei misteri centrali della nostra fede, se non il centrale”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 1 Aprile 2023

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