Con l’arrago scappa il sangue. Pure il morto
Domenica 30 maggio alle 18:00 sarà in cartellone al Kismet lo spettacolo di e con Christian Di Domenico
A Bari ‘arrago’ sta per litigio, impiccio, screzio. Ci si ‘arraga’ facilmente in questa città metropolitana troppo velocemente cresciuta. Qualche volta le cose scappano di mano e ci scappa il sangue, anche il morto. Maggiori sono i rischi quando di mezzo sono le baby gang. Queste dannosissime combriccole composte da minorenni confusi (ma mettiamo in conto anche qualche irrecuperabile balordo e qualche non meno irrecuperabile mezza tacca del crimine organizzato) sono le più classiche mine vaganti. Lunatiche e imprevedibili, non conoscono il senso della misura, sicché anche per cose da nulla finiscono in prima pagina. Che fare ? La repressione brutale è arma a doppio taglio. Pagano di più il dialogo e la pazienza rieducativa. Ma, prima cosa, servono i ‘mediatori’, senza cui sarebbe impossibile gettare un ponte fra universi del pensiero ben più remoti di quanto faccia immaginare la distanza generazionale fra baby-teppisti e genitori. Intenzionato a raccontare una storia di baby gang ambientata a Bari, Christian Di Domenico, un teatrante che non ha bisogno di presentazioni, ha trovato il suo mediatore nel figlio adolescente (Davide) ; non bastandogli, ha chiesto aiuto anche a Giampiero Borgia, altra figura del nostro teatro sensibilissimo al tema dell’insofferenza giovanile e più in generale del disagio sociale. Forte di tanto sostegno, Di Domenico ha potuto allestire ‘L’arrago. Storia di una baby gang’, (produzione Teatri di Bari). Lo spettacolo, che è il risultato di un’azione di ricerca sul territorio barese, sarà in cartellone al Kismet domenica 30 maggio alle 18:00 nell’ambito di ‘Attraversamenti’, la stagione di prosa 24/25 curata da Teresa Ludovico. L’opera, che ha debuttato all’ultima edizione del Festival Maggio all’Infanzia, è fortemente consigliata a un pubblico dai tredici ai diciotto anni. Lavoro destinato alla rappresentazione all’interno delle scuole superiori, ‘L’arrago’ vede Di Domenico solo in scena, senza altro sostegno che la presenza scenica, il gesto contenuto, il tono affabulante e l’urgenza di partecipare la storia di una banda di amici che mitizzano e mettono in pratica la violenza che si portano dentro. In parallelo, il lavoro di Di Domenico narra pure la storia di un mondo adulto che vuole restare sordo, chiuso nella presunzione di poter curare senza saper ascoltare. ‘L’arrago’ è liberamente ispirato ad ‘Arancia Meccanica’ (A Clockwork Orange), il romanzo di Anthony Burgess del 1962 da cui dieci anni dopo Stanley Kubrick trasse l’omonimo e celeberrimo film ; nell’immagine, un fotogramma. Come da lunga tradizione, a spettacolo finito, spazio in foyer a ‘Lo spettatore critico’, momento d’incontro fra il pubblico e i protagonisti di turno.
Italo Interesse
Pubblicato il 28 Marzo 2025