Congresso Pd: D’Alema all’attacco, Emiliano al contrattacco?
Quella del prossimo 8 dicembre a Bari è una battaglia che “il leader maximo” del Pd in Puglia, ossia Massimo D’Alema, non può assolutamente permettersi di perdere. La questione è quella relativa al congresso del Partito democratico ed alla conta che si svolgerà il giorno dell’Immacolata per la scelta del segretario nazionale. Come è noto, a contendersi la segreteria del Pd ci saranno tre nomi, Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati. Però, è scontato che i contendenti con più alta probabilità di vittoria saranno i primi due nomi. Ed è appunto tra questi due che si giocherà la partita più aspra delle primarie per eleggere il successore di Guglielmo Epifani alla guida del Pd. Tra le piazze campali dove si combatterà una delle battaglie più cruente dovrebbe esserci la Puglia e, in particolare, Bari. Infatti, questa volta non solo a Bari, ma nell’intera regione, la leadership nazionale di D’Alema rischia di essere messa a dura prova dal risultato delle primarie per la segreteria nazionale, se in Puglia a vincere fosse il candidato non sostenuto dal politico più autorevole che il Pd pugliese possa vantare, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, qual è per l’appunto D’Alema. Infatti, è pure noto che il sindaco di Bari, nonché presidente pugliese del Pd, Michele Emiliano, per la scalata alla segreteria nazionale del partito fa l’alfiere di Renzi in Puglia, mentre D’Alema è il principale sponsor politico di Cuperlo alla guida del Pd, oltre che il vero ideatore di tale candidatura. Da quando, nel 2007, è stato costituito il Pd non era mai accaduto che nelle precedenti due edizioni congressuali nazionali, quella del 2007 e l’altra del 2009, Emiliano si schierasse in dissonanza alle scelte effettuate da D’Alema per l’elezione del vertice del Pd. E così avvenne nell’ottobre del 2007 con il sostegno di Valter Veltroni a primo segretario del partito, ma anche nel novembre del 2009 per l’appoggio a Pierluigi Bersani. Anche se, come si ricorderà, nel 2009 una diatriba congressuale tra Emiliano e D’Alema si aprì sulla segreteria regionale, alla quale il sindaco del capoluogo voleva essere riconfermato, mentre il leader maximo per quel ruolo sosteneva Sergio Blasi. La spuntò, come è noto, Blasi a larga maggioranza, e quindi vinse la battaglia D’Alema. Però, per la segreteria nazionale Emiliano era perfettamente in linea con lo stesso D’Alema nel sostenere Bersani. Ora, invece, per le primarie di dicembre le posizioni, tra il Primo cittadino di Bari ed il principale esponente del Pd pugliese, sono totalmente contrapposte. Da un lato c’è Emiliano che, dopo aver sfidato apertamente l’area dalemiana locale alla segreteria provinciale barese, con l’affermazione di Ubaldo Pagano sull’uscente Vito Antonacci espressione proprio de quell’area, ora ha lanciato la sfida anche sulla segreteria nazionale con il sostegno a Renzi. Una sfida, quest’ultima, che in Puglia chiaramente vuol dire innanzitutto dichiarare guerra al leader D’Alema, visto che da sempre, col vecchio Pci prima, con il Pds e Ds poi, e da ultimo il Pd, questa regione è stata considerata nei vari congressi nazionali un punto di forza del principale esponente pugliese della sinistra. Pertanto, la possibile decisione di Emiliano di capeggiare alle primarie baresi il listino a sostegno di Renzi, per meglio contrastare l’area dalemiana che sostiene Cuperlo, è sicuramente apparsa come un atto finalizzato a delegittimare la supremazia politica di D’Alema in Puglia. E, quindi, il tentativo di Emiliano per accreditarsi con Renzi come colui che in Puglia ha sconfitto il padre politico di Cuperlo. Da non dimenticare che D’Alema è stato anche quello che a Bari a spianato la strada alla discesa di Emiliano in politica e, verosimilmente, alle sue due vittorie per la poltrona di sindaco. Ora però, paradossalmente, è lo stesso Emiliano che potrebbe infrangere un duro colpo alla leadership di D’Alema non solo locale, ma nazionale, se il prossimo 8 dicembre dalla Puglia uscisse eventualmente una rappresentanza congressuale a sostegno di Renzi di gran lunga superiore a quella di Cuperlo. Un evento che né D’Alema, né altri esponenti romani del Pd anche di area non cuperliana, forse auspicano. Ecco perché, probabilmente, il leader maximo del centrosinistra pugliese ha deciso di capeggiare a Bari il listino congressuale che sosterrà Cuperlo alle primarie, attaccando così Emiliano proprio dove quest’ultimo si sente più forte e vorrebbe far stravincere Renzi. Comunque vada alle primarie pugliesi, la discesa in campo a Bari di D’Alema per Emiliano è forse un insuccesso, perché lo delegittima politicamente nel Pd per un’eventuale candidatura unitaria del partito per le prossime regionali. Ma lo scredita ancor di più la sua presenza diretta nel listino pro-Renzi, essendo stato egli stesso fino a qualche tempo fa l’uomo a cui D’Alema ha lasciato a livello locale fare e disfare i giochi nel Pd. Emiliano però, anziché recepire il messaggio politico della presenza di D’Alema nel listino barese, è già passato al contrattacco, tentando di minimizzare la portata di tale presenza e dichiarando di ritenere che D’Alema avesse ben altro a cui pensare, anziché schierarsi nel listino contro di lui. Una dichiarazione che da un lato riconosce la superiorità politica del leader maximo, ma dall’altro si auto erige ad una sorta di Davide contro Golia, per mettere evidentemente le mani avanti ad un eventuale ripensamento. Vedremo se Emiliano è (come Bruto) uomo d’onore, oppure cederà l’onore delle armi, ben sapendo che anche nel Pd renziano “Ubi maior, minor cessat”. Per D’Alema infatti “alea iacta est” e non può di certo rinunciare alla sfida.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 22 Novembre 2013