Primo Piano

Consiglio regionale per scongiurare da subito l’aumento delle addizionali

Un incremento del deficit della sanità pugliese di altri 81 milioni di Euro nel 2024. Il governo regionale ha approvato un ddl di variazione del bilancio per evitare incrementi erariali sotto elezioni

La presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone (Pd), ha convocato d’urgenza l’Assemblea pugliese (ai sensi dell’art.27 del Regolamento) per domani 30 aprile al fine di esaminare ed approvare il ddl regionale n.91 del 26 aprile scorso, con il quale la giunta Emiliano ha approvato  le “Disposizioni urgenti per la copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale risultante dal conto economico al quarto trimestre 2024” e la cui approvazione deve avvenire perentoriamente entro il 30 aprile 2025 (ai sensi del comma 174, art.1 della legge 311/2004) per evitare che il disavanzo venga poi coperto con l’aumento obbligatorio dell’addizionale regionale Irpef. A seguito di detta convocazione si è già riunita ieri d’urgenza la commissione consigliare al Bilancio, per esprimere il parere al ddl da portare in Consiglio entro domani, al fine di sventare ai pugliesi l’aumento da subito dell’addizionale regionale Irpef, necessario a coprire l’avvenuto sforamento di spesa nella sanità. La commissione Bilancio ha approvato a maggioranza il disegno di legge presentato per coprire il disavanzo sanitario risalente all’ultimo periodo del 2024, però dalla stessa maggioranza di centrosinistra sono emerse alcune riserve da parte dei rispettivi capigruppo di “Azione”, Ruggiero Mennea,  e della civica “Per la Puglia”, Antonio Tutolo, che in commissione, pur esprimendosi a favore della manovra correttiva del Bilancio previsionale,  hanno chiesto maggiori chiarimenti sulle spese sanitarie e sull’origine del debito. Voto contrario in commissione, è stato espresso invece dai consiglieri di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli e Giannicola De Leonardis). Mentre i consiglieri Giacomo Conserva della Lega e Marco Galante del M5S si sono astenuti. Ora, però, la discussione politica sul provvedimento del governo regionale che per il 2025 evita l’aggravio Irpef ai pugliesi si sposterà domani in Consiglio regionale. Per intanto i numeri della manovra sono stati già illustrati ieri in commissione dall’assessore al Bilancio, Fabiano Amati, che ha dichiarato: “La copertura del disavanzo residuo, pari a 81 milioni di euro (92 milioni di euro erano già stati coperti in occasione dell’assestamento di Bilancio a novembre scorso) sarà garantito per un importo” di circa 66 milioni di euro “mediante parziale destinazione del gettito stimato per la competenza 2025 dell’addizionale regionale all’Irpef precedentemente utilizzata per il finanziamento del Bilancio regionale autonomo”. Ora, con il provvedimento correttivo, la giunta Emiliano “ad integrazione del finanziamento del Bilancio autonomo regionale – ha spiegato Amati – si provvede con l’utilizzo di 18,3 milioni di euro derivanti dall’avanzo vincolato di amministrazione (ristori e economie vincolate)” e con l’iscrizione di 47,5 milioni di euro come eccedenze di gettito Irap e Irpef incassate nel 2025, con contestuale accantonamento finalizzato alla successiva restituzione di circa 24 mln di euro per ciascuno degli esercizi 2026 e 2027; con la riduzione di circa 364 euro da capitoli di spesa senza obblighi giuridicamente vincolanti. Inoltre, Amati ha chiarito che la giunta regionale, tramite l’assessorato al Bilancio, effettuerà fino al 31 ottobre 2025, “un monitoraggio mensile della spesa dell’esercizio 2025”. Amati ha evidenziato anche una “cronicità” del disavanzo sanitario, dovuta a “spesa farmaceutica, spesa per dispositivi, parcellizzazione dell’organizzazione su base provinciale per attività non direttamente di natura sanitaria, come acquisti, bandi, organizzazione del personale, logistica, etc.” Forte preoccupazione è stata espressa con una nota dalla Cisl-Puglia per il rischio di un ulteriore aggravio della pressione fiscale sui cittadini, causato principalmente dall’aumento del deficit della spesa sanitaria. Infatti, per la Cisl pugliese non sono più accettabili soluzioni tampone, ma occorrono interventi strutturali, tra i quali urgente è che tutte le direzioni delle Asl garantiscano ai cittadini, tramite i Cup, informazioni chiare sui percorsi di tutela previsti dalla normativa in caso di mancato rispetto dei tempi di attesa. Per la Cisl Puglia una particolare attenzione deve essere riservata agli anziani, che in questi anni sono stati tra i più penalizzati, al punto che molti di essi hanno addirittura rinunciato alle cure. La situazione della sanità in Puglia, sempre secondo la Cisl, è il risultato non solo di carenze economiche, ma anche di una gestione territoriale che necessita di essere riorganizzata. Ed in tale azione riorganizzativa è imprescindibile individuare con chiarezza le responsabilità, rafforzare i controlli e il monitoraggio delle direzioni generali delle Asl, migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni mediche e intervenire efficacemente sulla spesa farmaceutica, senza trascurare il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni, nel pieno rispetto dei bisogni di salute dei pugliesi. Soluzioni strutturali alla sanità pugliese sono necessarie anche per il capogruppo del M5S alla Regione, Marco Galante, che con una nota ha tra l’altro dichiarato: “Tutti concordiamo sulla necessità di non gravare sui cittadini con l’aumento dell’Irpef e dell’Irap, come purtroppo accaduto in altre Regioni. Quello che però vogliamo sapere è perchè ci si sia ridotti agli ultimi giorni, mentre il tavolo con il Ministero si è tenuto lo scorso 3 aprile”. Per il capogruppo della Lega “il deficit di 174 milioni di Euro è il risultato di anni di cattiva gestione, inefficienze sistemiche e mancate riforme”. Ora, però, per Conserva “la verità è semplice e brutale”. Ovvero “se la maggioranza non approva questo ripiano, scatteranno immediatamente incrementi automatici dell’Irpef regionale e delle addizionali Irap; tagli ulteriori ai già precari servizi sanitari. I cittadini pugliesi non possono essere doppiamente puniti prima con una sanità inefficiente, poi con l’aumento delle tasse”. Puntuale il riferimento di Conserva a quanto rilevato dalla Corte dei Conti con “la verità dei numeri” che certificano una sanità pugliese che “continua a generare squilibri finanziari per eccessi di spesa farmaceutica, fuori dai tetti programmati e senza un’adeguata governance regionale; gestione frammentata dei dispositivi medici e delle protesi, con costi superiori alla media nazionale e gare disomogenee”. Anche per gli altri gruppi di opposizione al governatore Emiliano, vale a dire Forza Italia e Fratelli d’Italia, la sanità pugliese è al collasso a causa di errori, sprechi e incapacità di chi ha governato la nostra Regione negli ultimi due decenni. Ed ancora più assurdo è il fatto che in questi anni il servizio sanitario pugliese è peggiorato per i cittadini, ma i costi complessivi sono aumentati sempre, con sforamenti di spesa milionari, al punto che ora per sventare in extremis un ulteriore aumento di tasse è necessario tagliare nel Bilancio 2025 somme da altri servizi e procedere, quindi, con conseguenze che comunque si riversano sui pugliesi. Solo che ora, in vista delle imminenti elezioni regionali, è bene evitare di tornare a mettere nuovamente le mani nelle tasche dei già tartassati contribuenti pugliesi, per cui è possibile che almeno per quest’anno l’incremento dell’addizionale Irpef e Irap in Puglia venga sventato con il voto di domani alla Regione.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Aprile 2025

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