Continua a colpi di manifesti la battaglia degli autonomisti di Palese Santo Spirito
Una ricorrenza che a Palese e Santo Spirito proprio non si può dimenticare, quella della mancata approvazione da parte del consiglio regionale pugliese, nel febbraio 2010, della legge che avrebbe reso amministrativamente indipendenti da Bari le due ex frazioni, costituendole in un unico Comune autonomo di oltre 30mila abitanti. Un disegno di legge che, come si ricorderà, aveva svolto tutte le tappe dell’iter previsto dalla normativa regionale per la costituzione di nuovi Comuni, ottenendo tutti i pareri favorevoli, compreso quello della popolazione interessata, che ad Aprile del 2009 era stata chiamata ad esprimersi al riguardo, attraverso un referendum. Ora, però, nonostante siano passati tre anni da quando la Regione non convertì in legge tale progetto, il tema dell’Autonomia comunale nelle ex frazioni, ed a Palese e Santo Spirito in particolare, è tutt’altro che dimenticato, poiché il problema dell’indipendenza politica ed amministrativa da Bari di popolose realtà territoriali periferiche, come Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto, che per storia e tradizioni non si sono mai riconosciute come parte integrante e sostanziale della città capoluogo, resta ed è tutt’altro che sepolto nel sentimento comune di gran parte della cittadinanza locale interessata al problema. E, se gli autonomisti della Quarta circoscrizione barese attendono silenti, ma fiduciosi, l’esito di un ricorso inoltrato al Presidente della Repubblica sulle irregolarità che caratterizzarono nell’Aula di via Capruzzi la votazione che bocciò il disegno di legge relativo all’istituzione del nuovo Comune di Carbonara-Ceglie-Loseto, quelli della Prima circoscrizione invece continuano la loro battaglia per l’autonomia comunale su un piano esclusivamente politico, anche a colpi di manifesti contro l’Amministrazione barese, ed in particolare del sindaco Michele Emiliano che, come è noto, il 5 febbraio del 2010 si recò personalmente alla sede della Regione, per convincere i consiglieri, soprattutto quelli del suo partito, il Pd, a non approvare i due disegni di legge che avrebbero reso amministrativamente indipendenti da Bari le popolazioni della Prima e della Quarta circoscrizione. Infatti, anche quest’anno gli autonomisti di Palese-Santo Spirito, per ricordare alla cittadinanza locale l’evento della mancata istituzione comunale del loro territorio, hanno fatto preparare un apposito manifesto in cui compare in primo piano una foto del sindaco di Bari, accompagnata da uno slogan di tre righe: “Emiliano, ci hai frodato l’Autonomia …e il territorio è in agonia. Lo schifo è tanto….e vattene via!” Un invito in rima che non si limita, però, solo a denunciare lo stato di abbandono, e quindi di sofferenza, in cui da anni evidentemente è stato ridotto il territorio circoscrizionale da parte dell’Amministrazione comunale barese, ma che suggerisce pure al Primo cittadino ad andar via, chiaramente in senso metaforico, da un territorio che è considerato sicuramente periferico da chi amministra il Comune di Bari ed i cui, quindi, sono ritenuti di minore importanza rispetto a quelli del capoluogo. Il manifesto degli autonomisti della Prima circoscrizione, inoltre, rileva che Emiliano, “dopo aver negato arrogantemente ed illegittimamente il diritto all’autogoverno ad una comunità di oltre 30mila abitanti, calpestando l’articolo 5 della Costituzione”, si adopera per ridurre al minimo i servizi essenziali al territorio, applicando però, ai cittadini del luogo, Imu e Tarsu al massimo. E per questo, alla fine della denuncia di come il sindaco barese agisce con questa periferia, sul manifesto compare pure una frase di chiusura assai significativa: “Grazie Emiliano per tanta generosità!” Un’ironia, questa, che forse mette a nudo i sentimenti di tanta parte della popolazione di Palese e Santo Spirito nei confronti di un’Amministrazione comunale che, nel corso degli ultimi anni, non solo ha negato il legittimo diritto all’autodeterminazione ad una popolazione che si era pronunciata favorevolmente al referendum con il 79% di “SI”, ma che su questo territorio si comporta pure con la cittadinanza come se fosse di serie “B” per i servizi rispetto a quella barese. Un’Amministrazione pubblica peggio di così non poteva forse fare. Ed al riguardo qualcuno rileva: “E poi da Bari c’è pure chi si duole se Palese e Santo Spirito vogliono ora, ancor più di prima, staccarsi da Bari!” Infatti, a detta di molti, per queste ex frazioni l’Autonomia comunale resta l’unico progetto politico valido per la loro vera riqualificazione.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 13 Febbraio 2013