Continua il processo per la barca donata al Circolo Canottieri Barion
La brutta storia finita all’attenzione del giudice penale ha inizio cinque anni fa, quando un socio decise di donare al circolo un’imbarcazione a vela tipo ‘Varien’ che, invece di passare nella disponibilità del ‘Barion’ come lui desiderava, finì dapprima in un capannone aziendale di proprietà del presidente Munciaccia, quindi intestata all’ex segretaria del circolo, nel frattempo diventata sua nuora e infine misteriosamente in sede, al Barion. Donata all’inizio del 2006, infatti, solo due anni dopo il Circolo decise di assumere in carico la vecchia barca, solo quando il socio che l’aveva regalata scrisse una seconda lettera nella quale denunciava al consiglio direttivo che l’imbarcazione non era presente nella banchina. E che il carrello era stato intestato ad una donna di Taranto, Cesira D’Elia, madre di Alessandra Boscaino, tutt’e due imputate nel procedimento in corso. All’udienza del 10 gennaio scorso sono sfilati davanti al giudice i primi testimoni: Gianfilippo Pugliese, il donatore che ha ripercorso la storia della sua barca, fin da quando, non avendola più vista per un lungo periodo al circolo, ha dichiarato di aver chiesto notizie al presidente, confermando sotto giuramento di non aver mai autorizzato alcun passaggio di proprietà del carrello. Che invece, come detto, risultò intestato alla D’Elia. Anche Gabriele Cosma (difeso dall’avvocato Marco Rutigliano) già componente del circolo direttivo del ‘Barion’, in Aula a gennaio ha confermato tutte le accuse contenute nella sua denuncia-querela sulla scomparsa di quell’imbarcazione, presentata alla Guardia di Finanza all’inizio del 2007. Il processo è stato rinviato al 30 maggio prossimo per ascoltare gli imputati e gli altri testimoni a discarico, chiamati a deporre dall’avvocato Michele Laforgia, legale di Muciaccia. Aria pesante, dunque, al “Canottieri Barion”, anche se non è soltanto il procedimento penale a carico del presidente a far mugugnare i soci del circolo canoistico barese, soprattutto quelli che non hanno mai accettato l’elezione del geom. Muciaccia, accusato da subito dopo la sua elezione di aver gestito troppo maldestramente il ‘Barion’. Infatti, oltre a una lunga serie di lavori finiti anch’essi nel mirino della Procura per abusivismo edilizio, a preoccupare dalla fine dell’anno scorso sono le pesantissime cartelle esattoriali notificate al ‘Barion’ a causa di presunte irregolarità fiscali, non opposte anche se i termini per farlo non sarebbero ancora scaduti. Una situazione economica davvero preoccupante per le casse societarie di cui, però, pochi soci risultano informati, mentre di sicuro (e da tempo) all’interno del circolo è cominciata una guerra infinita a colpi di querele e carte bollate che rimbalzavano fra tribunali civili e penali, coinvolgendo una mezza dozzina di persone (espulse in passato dal Circolo) e i vertici societari. E lui, il presidente Nicola Muciaccia? Naturalmente continua a respingere ogni addebito, senza però mai fare davvero chiarezza all’interno dell’assemblea o del consiglio direttivo, limitandosi a insultare giornalisti e giornali che, secondo lui, si occupano troppo d’un antico e blasonato circolo sportivo che ormai fa parlare di sé per costose contese legali, processi penali e accertamenti fiscali svolti dalle Fiamme Gialle nella storica sede del lungomare.
Francesco De Martino
Pubblicato il 15 Febbraio 2011