Continua la battaglia degli autonomisti di Palese e Santo Spirito
La battaglia per l’autonomia comunale a Palese e Santo Spirito continua senza tregua a colpi di manifesti contro il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ed governatore pugliese, Nichi Vendola. Infatti, da qualche settimana su alcuni blog di Facebook già sono state pubblicate le anteprime di altre due stampe che evidentemente saranno fatte affiggere dagli “autonomisti” della Prima circoscrizione amministrativa di Bari. Stampe che, per la verità, sono state già anticipate sotto forma di vetrofanie anche sulle vetrate a piano terra di un immobile nel centro di Palese, a qualche decina di metri dalla sede della Circoscrizione, ed all’interno dei locali di qualche associazione di Santo Spirito, che sostiene fortemente il progetto di costituzione del Comune autonomo per il territorio in cui opera. Il tema di fondo per entrambi i nuovi manifesti è sempre la denuncia della mancata costituzione del Comune di Palese e Santo Spirito. Una denuncia che questa volta prende spunto, per un manifesto, dalla irrisolta questione dei binari delle Ferrovie dello Stato che, con la presenza di ben sette passaggi a livello sul territorio circoscrizionale, crea notevoli disagi e, soprattutto, situazioni di rischio per la popolazione residente, per l’altro manifesto, invece, il tema denunciato è la mancata possibilità per una popolazione di oltre 30 mila abitanti, qual è quella di Palese e Santo Spirito, di non essere presente direttamente nel nuovo Ente della “Città metropolitana” che dal primo gennaio 2014 sostituirà la Provincia di Bari, perché questo territorio, dipendendo politicamente ed amministrativamente da Bari, non ha una propria amministrazione comunale e, quindi, non avrà neppure la possibilità di poter esprimere un proprio rappresentante nell’assemblea o nel consiglio della “Città metropolitana” di Bari, contrariamente a quanto avveniva finora per la Provincia, dove con la elezione diretta era possibile esprimere un rappresentante del territorio di Palese e Santo Spirito in consiglio provinciale. Infatti, come è noto, negli organi del nuovo Ente territoriale, che dal 2014 subentrerà alla Provincia, entreranno a far parte soltanto i sindaci dei Comuni che compongono l’Area metropolitana e non più i rappresentanti eletti nei collegi territoriali in cui era stato suddiviso il territorio provinciale.
Ma se le critiche da parte degli “autonomisti” al Primo cittadino di Bari, Michele Emiliano, non costituiscono una novità, perché fu proprio Emiliano il 5 febbraio del 2010 ad “imporre” alla maggioranza dei consiglieri regionali di non approvare i due disegni di legge che avrebbero staccato dal Comune capoluogo due circoscrizioni amministrative, la Prima (con oltre 30 mila abitanti) e la Quarta (con oltre 40 mila), per renderle politicamente ed amministrativamente indipendenti, questa volta la vera sorpresa è costituita dalle critiche che gli “autonomisti” di Palese e Santo Spirito rivolgono anche a Vendola con il manifesto per la mancata eliminazione dei binari. Infatti, l’accusa per aver fatto dirottare fondi disponibili all’eliminazione dei binari al quartiere Japigia di Bari non riguarda solo il Comune, ma anche la Regione. Pertanto Vendola, al pari di Emiliano, è accusato di non aver voluto la costituzione del Comune autonomo di Palese e Santo Spirito, per meglio favorire gli interessi di noti poteri forti baresi. Infatti, secondo gli “autonomisti” i fondi disponibili per l’interramento dei binari nella tratta a nord del capoluogo, sono stati dirottati su Bari città, per liberare dal fascio dei binari le aree a sud della città. Aree comprese tra Japigia e Torre a Mare e, pur non essendoci passaggi a livello da sopprimere, in quel tratto hanno voluto intervenire prioritariamente, per valorizzare suoli liberi da rendere edificabili. Mentre per la tratta FF.SS. di Palese e Santo Spirito, dove i disagi ed i rischi per la popolazione locale sono all’ordine del giorno, l’intervento di interramento è stato rinviato “sine die” perché, non essendovi suoli da valorizzare, non ci sono neppure i soliti noti “speculatori” immobiliari da accontentare e – secondo alcuni bene informati – da far ulteriormente ingrassare.
In conclusione, come si ricorderà, gli autonomisti di Carbonara-Ceglie-Loseto da oltre tre anni sono in attesa di conoscere l’esito del ricorso straordinario presentato da loro al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per la illegittima bocciatura in consiglio regionale della legge che doveva istituire il nuovo Comune, mentre a Palese e Santo Spirito, dove l’80% dei votanti aveva detto “SI” all’istituzione del Comune autonomo nel referendum svoltosi il 19 aprile del 2009, la battaglia per il distacco da Bari viene porta avanti a suon di manifesti e critiche contro Emiliano. Ed ora anche contro Vendola. Infatti, sostengono molti cittadini, entrambi sono responsabili di non aver rispettato l’esito della volontà popolare legittimamente acquisita con il referendum. Una responsabilità che – sempre a detta degli stessi cittadini – è ancor più grave, perché la Regione ha l’onere di decidere e, quindi, di tutelare e rispettare gli interessi legittimi delle popolazioni interessate a staccarsi da Bari. Una responsabilità maggiore, quella della Regione, su cui evidentemente concorda anche Emiliano, visto che lo scorso 31 ottobre, quando si è recato a Palese per parlare in Circoscrizione, ha sostenuto che effettivamente la responsabilità finale della mancata istituzione del Comune autonomo è della Regione, perché unicamente ad essa la legge affida il potere di decidere al riguardo. Ed, inoltre, Emiliano ci tenne a sottolineare che lui da sindaco, in definitiva, ha fatto solo gli interessi della città che amministra, chiedendo di mantenere integra l’estensione territoriale cittadina. Come dire, la colpa è solo della Regione, e quindi di Vendola, perché un sindaco non ha né il potere per impedire il distacco di una parte del territorio cittadino con la costituzione di un nuovo Comune, né poteva fare diversamente da come si è comportato lui nella vicenda. Anzi, Emiliano in quella stessa occasione dichiarò pure di essere favorevole adesso alla costituzione di un nuovo Comune nell’ambito della “Città metropolitana” di Bari. E ciò alla luce delle nuove norme varate dal governo Monti per le Aree metropolitane.” Evidentemente – mormorò qualcuno quella sera nell’Aula circoscrizionale di Palese – per Emiliano la campagna elettorale per le regionali è già iniziata!” Nonostante, però, questa affermazione pubblica del sindaco di Bari sull’istituzione del Comune autonomo di Palese e Santo Spirito, qui per i movimenti che chiedono il distacco dal capoluogo la “guerra” per l’autonomia comunale continua. E, quindi, finché c’è guerra, c’è pure la speranza che, prima o poi, Palese e Santo Spirito diventino Comune a se.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 10 Novembre 2012