Cronaca

Continuano le polemiche per la bagarre scoppiata nell’Aula di via Capruzzi

La legge di stabilizzazione dei precari, approvata martedì scorso dal consiglio regionale pugliese, potrebbe essere stata solo il pretesto tra maggioranza ed opposizione per innescare una polemica che ha tutto il sapore di essere una presa di posizione pre-elettorale. Infatti, la bagarre di polemiche scoppiata nell’Aula di via Capruzzi subito dopo la votazione non si è esaurita nel contesto assembleare, ma registra degli strascichi dovuti verosimilmente al clima pre-elettorale che si avverte ormai da mesi nei palazzi della Regione. Un clima destinato a diventare ancora più pesante ed incandescente man mano che si avvicina la scadenza della legislatura e, quindi, dell’approssimarsi del rinnovo del consiglio regionale e di elezione del nuovo governatore. A tenere accesi i riflettori su quanto è accaduto nell’ultima seduta di consiglio regionale è il capogruppo del PdL-Fi, Ignazio Zullo, che ha chiesto al presidente dell’Assemblea pugliese, Onofrio Introna, di convocare l’Ufficio di presidenza, affinché vengano adottati provvedimenti disciplinari nei confronti degli esponenti regionali che hanno causato in Aula il violento litigio tra maggioranza e opposizione. Zullo, inoltre, ha chiesto al segretario generale del consiglio regionale  copia delle registrazioni audio-video della stessa seduta di Consiglio regionale di martedì scorso e “di rendere visibili per amore di verità e trasparenza il resoconto audio-video nella versione integrale così come i fatti si sono verificati”.  Zullo, infatti, ritiene che durante detta seduta “sono stati lesi sia il rispetto dovuto alle istituzioni, sia il pluralismo delle idee nell’ambito del confronto democratico”. Il gruppo di Forza Italia, a detta sempre del suo capogruppo, è stato offeso ed insultato per le legittime posizioni assunte in merito alla legge di stabilizzazione del personale regionale. E per questo l’esponente del Pdl-Fi accusa il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, di aver usato toni inaccettabili, apostrofando il gruppo forzista con espressioni irripetibili. “Dose rincarata – dichiara sempre Zullo in una nota – dall’assessore al Lavoro, Leo Caroli, con gesti che esprimevano lo stesso triviale invito”. Toni che “non possono e non dovrebbero mai essere protagonisti del dibattito politico – prosegue Zullo – ancor più nei luoghi istituzionalmente più rappresentativi dei cittadini”. A continuare la polemica post-consigliare dal fronte della maggioranza ci ha pensato il capogruppo di Sel, Michele Losappio, che in risposata a Zullo ha dichiarato: “Solo in Puglia, infatti, l’opposizione impedisce al presidente della Regione di sviluppare e concludere il proprio intervento per mezzo di una furibonda aggressione verbale scatenata dal vicepresidente del Consiglio ad un metro di distanza”. E, continuando, rileva: “Fino ad oggi, nella irritualità delle procedure e con scarso decoro istituzionale gli hooligan di Forza Italia si erano limitati a pretendere di riaprire il dibattito con i propri interventi dopo le conclusioni del presidente” e commenta: “Cosa che non succede neanche in una bocciofila!” per poi proseguire e rilevare, inoltre, che ora, invece, sono andati ben oltre, avendo “costretto” Vendola a troncare il proprio ragionamento, nel quale peraltro – sempre secondo Losappio –  non c’era alcun riferimento personale, ma solo a una critica a come nei dieci anni precedenti il centrodestra aveva aggravato la situazione dei dipendenti regionali. “Del resto – eccepisce ancora il capogruppo di Sel –  pochi minuti prima il consigliere del Pd Michele  Monno era stato anche lui ‘costretto’ a terminare rapidamente il proprio ragionamento e guarda caso sempre in relazione alla gestione del decennio 95/2005 dei dipendenti e guarda ancora caso, sempre per gli urlacci da stadio del vicepresidente del Consiglio di Alleanza nazionale,  pardon di Forza Italia”. E conclude: “Forse sarebbe il caso che il presidente del Consiglio con l’Ufficio di presidenza, avesse un primo chiarimento interno, per poi procedere nella didascalica spiegazione ai consiglieri di Forza Italia che, come indicano lo statuto e il regolamento, è il presidente della Giunta che conclude il dibattito e senza interruzioni”. Intanto il presidente del consiglio regionale, dopo aver visionato le riprese della seduta finita in bagarre, ha precisato che “Nella ripresa audio-video – andata peraltro in onda in diretta streaming anche all’esterno – non si osservano né si ascoltano espressioni pronunciate dal presidente Vendola, come lo stesso mi ha confermato a conclusione dei lavori, assicurandomi di non aver indirizzato alcuna offesa nei confronti dei colleghi, ma di aver avuto uno sfogo, motivato dalla grande tensione accumulata nel corso delle sei ore di dibattito e soprattutto dal disagio procuratogli dalle numerose e continue interruzioni arrivate dai banchi di Forza Italia durante il suo intervento”. E poi Introna, nello stesso comunicato spiega: “Si è trattato comunque di un momento difficile e non esaltante per il Consiglio regionale. Spiace che lo stesso sia accaduto in sede di discussione di una legge con la quale la Regione Puglia si impegna a cancellare il lavoro precario tra i suoi dipendenti. Un provvedimento molto atteso, la cui approvazione avrebbe dovuto rappresentare motivo di orgoglio per l’intera Assemblea. Faccio appello ad una rilettura obiettiva e critica da parte di tutti di quanto accaduto, con l’auspicio che il clima possa tornare da subito sereno e restituire al Consiglio regionale la sua piena e tradizionale agibilità democratica nell’interesse della comunità pugliese”. Ed alla fine Introna ha assicurato che l’episodio sarà comunque “oggetto di riflessione” nella prossima seduta dell’Ufficio di presidenza, già fissata per  del 18 novembre, oltre ad aver messo a disposizione del gruppo di Fi il filmato della seduta, che – ha precisato inoltre Introna – è già presente sul sito on-line della Regione nell’apposita sezione indicata sotto la voce: “Sedute dell’Assemblea”. Di fatto le polemiche tra maggioranza ed opposizione su tale argomento potrebbero concludersi a breve, ma un primo risultato lo hanno già prodotto nel quadro politico pugliese ed è quello di aver per il momento concesso una tregua alle polemiche tra Pd e Sel, facendo ricompattare la maggioranza che sostiene il governatore Vendola. Ed in questo – a detta di alcuni – è noto che il centrodestra pugliese è imbattibile. Soprattutto quando si è in prossimità di nuove elezioni.     

Giuseppe Palella


Pubblicato il 13 Novembre 2014

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