Cronaca

Contributo alloggiativo: meno fondi agli aventi diritto e la protesta monta

Proprio in questo periodo così duro per tutti, la Regione doveva contrarre i fondi per il contributo alloggiativo, buono per saldare gli affitti di casa? “La Regione non cambia idea e continua ad escludere migliaia di famiglie, perchè?”, si chiedono i consiglieri regionali del Gruppo di Forza Italia Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta. Che non si fanno pregare poi troppo, per chiarire i motivi delle loro rimostranze. “Ci sono diritti sacrosanti che un’istituzione deve rispettare e soddisfare e tra questi c’è senza dubbio quello della casa: avevamo già chiesto un dietrofront alla Regione Puglia su alcuni nuovi indirizzi che stanno escludendo, di fatto, una platea numerosissima di beneficiari. Fino a oggi, però, tutto tace a danno di migliaia di famiglie in Puglia che hanno partecipato al bando e che hanno sempre ricevuto il contributo”. In particolare, vale ancora la pena di chiarire, i consiglieri forzisti pugliesi avevano acceso i riflettori sulla distribuzione dei fondi nazionali e regionali distribuiti ai Comuni: fino al 2019, quando le risorse erano insufficienti a soddisfare il fabbisogno, era possibile ridurre le quote proporzionalmente per coprire sia le istanze di fascia A che quelle di fascia B. Ma quest’anno la Regione, così buona, disponibile, con i borsellini contenenti i contributi pubblici aperti a favore delle fasce deboli solo a parole, ha cambiato idea. Lasciando, per di più, i Comuni pugliesi che provvedono all’erogazione dei fondi stessi, una volta definiti e pubblicati gli elenchi degli aventi diritto al contributo sugli affitti, in un mare di guai. Motivo? E’ stato stabilito, in poche parole, che l’erogazione dovesse essere rivolta solo ai richiedenti di fascia A, contraendo di parecchio la platea degli aventi diritto a percepire il contributo alloggiativo, fino all’esaurimento di fondi, escludendo tutti gli altri. Perciò, settimane fa, i consiglieri seduti tra i banchi dell’Opposizione in Via Gentile a Bari, hanno chiesto alla Giunta regionale di modificare quest’orientamento così riduttivo. Un orientamento che avrebbe concretamente inciso, come detto, sulla serenità di tanti nuclei familiari, ma nulla si è mosso e iniziano a fioccare malumori e proteste più che legittime, senza considerare la drammaticità del momento che stiamo vivendo. “Una sola domanda: non dovendo stanziare risorse aggiuntive -vanno al sodo i consiglieri del partito di Berlusconi –  perché la Giunta regionale si ostina a non cambiare registro? Perché ha deciso di abbandonare migliaia di persone? A questo punto, qualcuno deve assumersi pubblicamente la responsabilità politica di una decisione a dir poco incomprensibile”.  Ma finora sul colpevole restringimento della platea aventi diritto del contributo alloggiativo, causa una scelta a dir poco infelice degli amministratori pugliesi, non s’è mossa foglia. Il vento, però, che si sta alzando sulla questione, con diversi nuclei famigliari già in ginocchio causa Covid/19, rischia di trasformarsi in poco tempo in bufera, mettendo in crisi non tanto l’ente di Emiliano, quanto i vari comuni erogatori del contributo, già nel mirino ogni anno a causa di ritardi ed errori nella distribuzione del prezioso sussidio per migliaia di famiglie…

Francesco De Martino


Pubblicato il 19 Marzo 2021

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