Cornacchini: “Siamo stati pazienti, ma abbiamo meritato”
Tutto in quattro minuti, il riassunto della partita che nel primo tempo sembrava potesse sbloccarsi solo su calcio di rigore. Invece, nella ripresa i ragazzi di Cornacchini, con qualche correttivo già ad inizio primo tempo, vista l’uscita anzi tempo di Floriano per noie muscolari in favore di Neglia, hanno cambiato registro ed archiviato la pratica in quattro minuti, a cavallo tra il minuto 62’ e 66’ prima con uno straordinario Piovanello, classe 2000 e poi con Neglia che di testa ha realizzato il suo sesto sigillo in questo campionato. Le potenziali distrazioni alla vigilia della gara temute da Cornacchini non ci sono state, e sebbene il Bari ha ingranato la sesta marcia nella ripresa, anche nel primo tempo è stato più brillante rispetto alle ultime uscite, non ha eccesso per verticalizzazioni o gioco champagne, ma di sicuro l’avversaria non ha superato la metà campo e salvo in un’occasione con una conclusione sbilenca, non hanno mai impensierito Davide Marfella che è rimasto imbattuto ed insieme ai suoi compagni hanno raggiunto il 18esimo risultato utile che le ha concesso di uguagliare il record di imbattibilità di 44 anni fa, quando il Bari militava in quella che allora si chiamava serie C, obiettivo neanche a volerlo di questa stagione da raggiungere quanto prima. Un Messina in costruzione quello di mister Biagioni che a centrocampo se l’è giocato con Genevrier, in passato cercato dai biancorossi di mister Ventura, e da Paolo Arcidiacono, cercato quest’estate dalla nuova presidenza De Laurentiis. In grande spolvero domenica Simone Neglia, giunto alla sua sesta rete, ma autore di una buona prestazione, nonostante il bomber fosse abituato a giocare sin dal primo minuto, ciò a significare che il tecnico Cornacchini, nonostante ancora un gioco non orchestrale ha messo su una bella squadra e coesa, per merito ovviamente tantissimo del diesse Giuntoli e di Luigi De Laurentiis. L’analisi del tecnico, Giovanni Cornacchini: “Non nascondo che qualche difficoltà nel primo tempo l’abbiamo incontrato, ma era quasi fisiologico alla ripresa dopo la sosta. Le migliori occasioni, tuttavia, le abbiamo avute noi. Alla fine la pazienza ci ha premiati ed abbiamo vinto meritamente”. Sulla partita in se ha aggiunto: “Abbiamo vinto con merito. Simeri? In verità non era partito benissimo, ma poi si è ripreso offrendo ai compagni entrambi i palloni per i nostri gol. Nel finale l’ho sostituito perché era stremato, ma sono ampiamente soddisfatto della sua prestazione”. Simone Neglia, è stato uno dei migliori in campo: “Quota dieci si avvicina, ma prima gli obiettivi di squadra. Ringrazio il mio compagno Simeri per l’assist. Faccio parte di un gruppo di giocatori forti e non è un problema partire dalla panchina, anche se uno vorrebbe sempre giocare. Di sicuro il Messina merita più di quello che dice la classifica”. Delusione in casa messinese con mister Biagioni che non ha drammatizzato ed aspetta il transfer di due attaccanti per giocarsi sino in fondo le chance di salvezza senza passare dai playout: “Un risultato determinato dagli episodi. Mi aspettavo un Bari ancora più forte, ma restano i primi della classe. In cinque minuti di nostro blackout il Bari ci ha punito oltre misura. Errori individuali nulla di più. Ai ragazzi non posso rimproverare nulla. Penso comunque che ci sarebbe potuto essere anche un altro risultato, e nessuno avrebbe rubato nulla. Il Bari nel nostro girone? Assolutamente un onore, chi non la pensa così, dovrebbe partecipare ai tornei parrocchiali, perché anche in altri gironi ci sono squadre blasonate e schiacciasassi. Con il transfer dei due attaccanti, che spero di avere quanto prima ci giocheremo al meglio le nostre chance. Abbiamo rinforzato e reso più competitiva tutta la rosa che però ora deve essere assemblata”. Il prossimo impegno dei biancorossi sarà contro la Sancataldese di mister Mascara in trasferta, mentre in classifica il vantaggio sulla seconda Turris, resta invariato a nove punti anche se questa ha vinto con un roboante 4 a 0 ai danni del Roccella.
Marco Iusco
Pubblicato il 8 Gennaio 2019